Si rinnova la tradizione della Comunità, che da Trastevere ha raggiunto i confini del mondo: l'appuntamento con il pranzo del 25 dicembre. Nel 2024 accolte 250mila persone in 71 Paesi

L'articolo proviene da .

Era il 1982 quando nella basilica di Santa Maria in Trastevere si apparecchiava per la prima volta la tavola della festa, per il pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio. Ospiti: circa 20 persone, per lo più «anziani del quartiere di cui eravamo amici da tempo, che in quel giorno sarebbero rimasti soli, e alcune persone senza fissa dimora conosciute nelle strade di Roma», ricordano dalla Comunità.

Da allora quella tavola di è allargata, anno dopo anno, fino a raggiungere diverse parti del mondo. Sempre mettendo al centro i più poveri, come nel tempo delle feste si fa con i parenti e con gli amici. Basti pensare che nel 2024 i pranzi di Natale di Sant’Egidio hanno visto riunite circa 250mila persone in 71 Paesi del mondo. Nelle chiese, nelle case, ma anche negli istituti per anziani, per bambini, per persone con disabilità, nelle carceri, negli ospedali, perfino nelle strade.

«Il Natale è un po’ un miracolo: è il miracolo dei volti sorridenti di tante persone oppresse dalla fatica della vita, è il miracolo di scoprirsi utili di tanti a cui non manca nulla ma che hanno perso il senso profondo della festa», affermano da Sant’Egidio. Ma per coinvolgere sempre più persone «c’è bisogno della collaborazione di tanti che con un piccolo aiuto possono dare speranza in un momento come questo, così denso di difficoltà e notizie dolorose».

I modi per partecipare al #Natalepertutti sono tanti: si può un sms solidale o fare una telefonata da rete fissa al 45586 fino al 27 dicembre, per donare da 2 a 10 euro. Si possono portare regali per gli ospiti dei pranzi, da consegnare ai centri di raccolta della Comunità di Sant’Egidio, o offrire del tempo come volontari a Natale o nei giorni precedenti. ulteriori informazioni.

2 dicembre 2025

L'articolo proviene da .