Roma ha nuovamente accolto l’VIII edizione del Premio ANGI 2025, l’Oscar dell’Innovazione che riunisce istituzioni, imprese, startup e giovani talenti per raccontare le eccellenze italiane della trasformazione digitale. Nel Tempio di Vibia Sabina e Adriano si sono confrontati rappresentanti del mondo pubblico e privato, con un focus particolare sul ruolo internazionale dell’innovazione italiana.

Tra gli interventi istituzionali di maggior rilievo, quello di Strozzi, capo dell’Ufficio Innovazione Tecnologica e Startup del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha illustrato l’impegno del MAECI nel sostenere l’internazionalizzazione dell’ecosistema startup italiano.

«Ringrazio moltissimo ANGI, il presidente Ferrieri e il direttore Russo per l’invito», ha dichiarato Strozzi. «È un piacere rappresentare il Ministero degli Affari Esteri e portare il contenuto delle misure che stiamo mettendo in campo per sostenere le imprese, in particolare le start-up innovative italiane, nel loro approccio con i mercati esteri».

Strozzi ha ricordato come questa attività sia svolta con forte convinzione istituzionale, sotto la guida del ministro Antonio Tajani. Tra gli strumenti più significativi c’è Innovit, il centro dell’innovazione italiana a San Francisco, nel cuore della Silicon Valley.

«Innovit ospita ogni anno sei programmi di mentorship e accelerazione per start-up e PMI innovative, scegliendo ogni anno le verticali su cui lavorare», ha spiegato. «I nostri giovani imprenditori incontrano mentor della Silicon Valley e lavorano su tre pilastri: raccolta di capitali, partnership commerciali per l’accesso al mercato statunitense e partnership tecnologiche».

L’obiettivo è chiaro: sostenere la crescita delle imprese italiane affinché possano essere competitive a livello globale. «Riteniamo fondamentale accompagnare i nostri imprenditori nel percorso di accesso ai mercati esteri e di attrazione di investitori e capitali dall’estero», ha sottolineato Strozzi.

Il MAECI opera in sinergia con una rete ampia di istituzioni e agenzie: «Lo facciamo insieme a ICE e con gli altri ministeri competenti, dal MIMIT al MIUR. Sul settore della cybersecurity, ad esempio, lavoriamo molto con ACN e altri partner che supportano l’internazionalizzazione dell’innovazione italiana».

L’intervento di Strozzi ha messo in luce una visione chiara: il futuro dell’Italia innovativa passa dalla capacità di inserirsi nei grandi ecosistemi globali, costruendo connessioni, attrarre capitali e rendere l’innovazione italiana un player riconosciuto nel mondo.