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Mercoledì 10 Dicembre 2025 09:12

Inaugurato all’Ospedale Sandro Pertini il progetto Tobia-DAMA per un’assistenza inclusiva e personalizzata

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La ASL Roma 2 annuncia oggi l’inaugurazione ufficiale del progetto Tobia-DAMA presso l’Ospedale Sandro Pertini, alla presenza del Direttore Generale Francesco Amato, dell’Assessore Regionale all’inclusione sociale e servizi alla persona, Massimiliano Maselli, il membro del collegio Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità, Antonio Pelagatti, dei professionisti sanitari coinvolti e delle associazioni dei cittadini. L’avvio di questo innovativo modello assistenziale segna un passo decisivo verso una sanità più inclusiva, capace di rispondere in modo equo alle necessità delle persone con disabilità complesse.

Il progetto Tobia-DAMA, acronimo di Disabled Advanced Medical Assistance, si propone di superare gli ostacoli che spesso limitano l’accesso alle cure per adulti e bambini con disturbi dello spettro autistico, deficit intellettivi, difficoltà comunicative o gravi compromissioni neuromotorie. L’obiettivo è garantire percorsi sanitari dedicati e modalità assistenziali personalizzate che consentano a ogni paziente di ricevere interventi di diagnosi, prevenzione e cura in condizioni di dignità, rispetto e sicurezza.


Il modello si fonda su un’organizzazione che facilita l’accesso in ambulatori, day hospital, day surgery e Pronto Soccorso, con l’attivazione di percorsi specialistici pensati per ridurre tempi di attesa, stress e procedure invasive. Le esperienze già avviate hanno mostrato l’efficacia di un approccio che integra competenze cliniche e sensibilità umana, offrendo un riferimento concreto per famiglie che spesso trovano difficoltà nel sistema sanitario tradizionale.

All’ospedale Sandro Pertini il progetto si articola attraverso un’équipe multidisciplinare composta da medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti e assistenti sociali che operano in sinergia per valutare bisogni specifici e predisporre percorsi mirati. L’uso di tecniche assistenziali avanzate, necessarie per esami complessi quali risonanze, endoscopie o prelievi, permettono di superare barriere che in passato rendevano impossibile la collaborazione del paziente alle procedure.

Il progetto si rivolge a persone di ogni età con disabilità intellettive, comunicative o neuromotorie, a pazienti con disturbi dello spettro autistico, a soggetti con gravi deficit psicomotori o relazionali e a persone affette da condizioni neurodegenerative che comportano totale dipendenza. Il percorso, nell’iter ordinario e programmato, prende generalmente avvio da un contatto preliminare, telefonico o via email, seguito da una valutazione clinica dedicata che permette di definire un trattamento personalizzato e rispettoso delle esigenze del paziente e della famiglia.

Dopo il taglio del nastro ed il simbolico passaggio della chiave dei locali alla dottoressa Maria Cedrola, Direttore Sanitario Aziendale della ASL Roma 2, l’intervento introduttivo del Direttore Generale Francesco Amato: “Oggi inauguriamo una struttura che rappresenta un percorso pensato per dare ristoro a una condizione che non trova soluzione nella guarigione, ma che richiede cura. Parliamo di pazienti fragili che hanno bisogno di essere presi in carico e accompagnati in ogni fase del loro cammino. È fondamentale garantire loro continuità tra ospedale e territorio, un obiettivo che trova nel progetto Tobia una concreta realizzazione. In questa sfida si esprime una cultura medica che da anni si orienta sempre più verso una presa in carico completa e rispettosa delle persone più vulnerabili. Ecco perché oggi vogliamo essere protagonisti di questo progetto, che offre una risposta reale ai percorsi di incurabilità e rende l’ospedale un luogo ancora più inclusivo e attento a tutti i pazienti rispettando il principio della generalità delle prestazioni erogate e che rende sempre più l’offerta orientata a tutti, senza esclusioni”.

Con l’introduzione del modello Tobia-DAMA, la ASL Roma 2 conferma il proprio impegno nel contrastare le disuguaglianze sanitarie e nel promuovere una cultura della cura fondata sull’accessibilità e sull’inclusione nel pieno rispetto della generalità di trattamento sanitario. L’Ospedale Sandro Pertini diventa, da oggi, un punto di riferimento territoriale per l’assistenza avanzata alle persone con disabilità, contribuendo a diffondere una visione moderna e umana della sanità pubblica.

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