Inaugurata l'opera del maestro lucano Franco Artese, collocata nella hall dell'ospedale. Resterà visibile fino all'Epifania. L'autore: «Opera pensata per accogliere chi entra nel Policlinico»

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La statuina del beato Álvaro del Portillo, raffigurato mentre assiste una donna malata. Questa la novità più significativa del presepe inaugurato nella hall del Policlinico Campus Bio-Medico. Un’opera del maestro lucano Franco Artese, tra i più celebri della tradizione presepistica meridionale, che ha già portato i suoi presepi a Roma, in piazza San Pietro, ma anche a Parigi, New York e Betlemme, e che resterà visibile fino all’Epifania, il 6 gennaio.

A caratterizzare l’allestimento è, appunto, la presenza del beato, ispiratore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, raffigurato mentre assiste una donna malata: «Immagine che richiama i valori di umanizzazione delle cure e vicinanza alle persone, principi che da oltre trent’anni guidano l’attività del Policlinico», commentano dall’ospedale. Accanto, la neve che avvolge il paesaggio natalizio aggiunge un tocco di suggestione e calore.

Il presepe è stato inaugurato alla presenza di don Josè Fidel Medina Salinas, parroco di Santa Maria Assunta e San Michele Arcangelo a Trigoria, a testimonianza del legame profondo tra la fondazione, la comunità locale e il territorio. «La forma dell’opera è pensata per abbracciare lo spettatore e accogliere chi entra nel Policlinico», ha spiegato Artese. Per il presidente Carlo Tosti, la statuina del beato Álvaro rappresenta «la bellezza della cura e la dignità che appartiene a ogni persona, soprattutto nei momenti di maggiore vulnerabilità». Un gesto «carico di valore per chi lavora e per chi si cura nel nostro Policlinico»: così ha definito l’allestimento l’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Paolo Sormani. «La figura del beato Álvaro” – ha aggiunto – rende subito evidente l’approccio che guida ogni giorno il nostro lavoro: assistere il prossimo con competenza e umanità, mettendo sempre al centro la storia e i bisogni di ciascuno».

11 dicembre 2025

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