Il presidente per l'Italia Graziano ricorda l'attualità del mandato dell'organizzazione, nata per aiutare i piccoli dopo la II guerra mondiale. Nel 2024 registrate 41.370 violazioni

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«Oggi celebriamo il 79° anniversario dell’Unicef e lo vogliamo dedicare a tutti quei bambini che ogni giorno vedono la propria infanzia negata, vittime di conflitti, violenze, povertà, rischi e pericoli che non hanno scelto di vivere e sopportare». Sono le parole del presidente di Unicef Italia Nicola Graziano, che sottolinea le «gravi violazioni» a cui i piccoli sono esporti, «ai livelli più alti mai registrati con un record di 41.370 violazioni verificate nel 2024, più del doppio della media degli ultimi 20 anni».

L’Unicef, ricorda, «è nato per aiutare i bambini al termine della seconda guerra mondiale; 79 anni dopo, il suo mandato rimane attuale e fondamentale, visto il moltiplicarsi dei conflitti, l’aumento della fame, i tagli ai finanziamenti globali e il collasso dei servizi di base in tanti paesi». Basti pensare che nel 2026 oltre 200 milioni di bambini avranno bisogno di assistenza umanitaria. «Proprio in queste ore abbiamo lanciato l’appello sull’intervento umanitario 2026 per fornire assistenza salvavita a 73 milioni di bambini in 133 Paesi e territori nel prossimo anno», riferisce infatti Graziano.

Nelle sue parole, in questa giornata di «celebrazione», anche «un ringraziamento speciale ai nostri operatori sul campo, che si trovano sempre più spesso a operare scelte difficili, in contesti pericolosi e in rapida evoluzione. Allo stesso tempo – aggiunge -, ringrazio anche i tanti volontari dell’Unicef Italia, cuore pulsante della nostra organizzazione, per il loro profondo e costante impegno a favore delle nostre attività per i bambini più vulnerabili».

11 dicembre 2025

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