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Venerdì 12 Dicembre 2025 10:12

Povertà, Caritas italiana: dai tagli agli aiuti «conseguenze allarmanti»



Al termine dei lavori di Consiglio e presidenza, l'appello a «non distogliere lo sguardo dalle cause strutturali che generano miseria e sofferenza». In Italia «nuove disuguaglianze»

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«Vigilare e non distogliere lo sguardo dalle cause strutturali che generano miseria e sofferenza». È l’appello che arriva da Caritas italiana, al termine dei lavori di Consiglio nazionale e presidenza. Al centro, le difficoltà ad affrontare le crisi umanitarie nel mondo a causa dei tagli degli aiuti americani e britannici e, in Italia, le crescenti povertà invisibili e disuguaglianze, che hanno bisogno di ascolto.

«Forte preoccupazione», nel documento di Caritas italiana, per l’attuale scenario internazionale, «attraversato da crisi umanitarie sempre più diffuse e spesso dimenticate: l’uragano Melissa a Cuba, Haiti e Giamaica; l’esodo di quasi 8 milioni di persone dal Venezuela; la guerra in Sudan, con 30 milioni di persone che necessitano di aiuti umanitari; tifoni e terremoti nelle Filippine; alluvioni con centinaia di vittime in Sri Lanka e Indonesia». Crisi, queste, nelle quali la rete Caritas è attiva ma «sono ormai evidenti gli effetti del taglio dei fondi per l’aiuto allo sviluppo e alla risposta alle emergenze umanitarie degli Stati Uniti (UsAid), che per 60 anni ha finanziato il 40% degli aiuti umanitari globali e che oggi sta inducendo anche altri grandi donatori a rivedere al ribasso il proprio contributo alla solidarietà internazionale».

Le conseguenze dirette, denuncia l’organismo pastorale, sono «allarmanti». E come esempio cita «contesti critici come il Sudan e il Sud Sudan», dove «i tagli combinati degli aiuti americani e britannici, alcuni dei quali dirottati verso spese militari, hanno costretto il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) a ridurre le razioni alimentari nei campi profughi e a sospendere servizi essenziali come la protezione delle donne vulnerabili, il sostegno alla salute mentale e all’istruzione».

In Italia, invece, «dove crescono povertà invisibili e nuove disuguaglianze, è importante rafforzare e sostenere i Centri di ascolto, perché siano davvero luoghi ecclesiali di discernimento e accompagnamento, capaci di generare comunità e costruire legami nei territori – si legge ancora nell’appello Caritas -. Viviamo un cambio d’epoca che interpella profondamente le nostre coscienze e il nostro modo di essere Chiesa nel mondo». Di qui l’invito alle istituzioni a «mettere al centro il bene comune e la giustizia sociale in ogni loro scelta». Parallelamente, a tutti i cittadini Caritas italiana rivolge un appello «perché riscoprano il valore della partecipazione e della cittadinanza attiva come strumenti per incidere realmente nei processi della storia. Nessuno si senta spettatore di fronte alle sofferenze e alle sfide del presente».

12 dicembre 2025

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