Venerdì 12 Dicembre 2025 15:12
Impugnazione graduatorie per i TAXI. Il Comune condannato: Deve rispettare quanto indicato nel bando
Roma, la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio di oggi 12 dicembre accoglie le istanze
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Impugnazione graduatorie per i TAXI. Il Comune condannato: Deve rispettare quanto indicato nel bando
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Roma, la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio di oggi 12 dicembre accoglie le istanze di 70 tassisti che nei mesi scorsi avevano promosso un ricorso contro la graduatoria del bando per le 1000 nuove licenze taxi per il Giubileo di Roma: i giudici amministrativi hanno imposto al Comune di rivedere e riscrivere la graduatoria nella parte contestata dai ricorrenti.
In concreto significa che l’amministrazione Gualtieri–Patanè dovrà ricalcolare l’ordine di posizione dei 70 ricorrenti secondo il punteggio ottenuto, senza penalizzazioni legate alla scelta fatta in domanda. In breve per i 70 candidati tassisti (e per i loro diretti concorrenti in graduatoria) potrebbe cambiare la “corsia” d’accesso alla licenza dei taxi di Roma, le priorità di chiamata e anche le prospettive di scorrimento futuro della graduatoria stessa.
In Tribunale, i tassisti erano rappresentati dall’avvocato
Antonino Galletti
, ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma Capitale il quale afferma “…ritengo che tale decisione del TAR rispecchi fedelmente le nostre istanze. Sono soddisfatto del risultato ottenuto in quanto l’assegnazione delle licenze non rispecchiava in nessun modo quanto stabilito dal Bando…”La sentenza non mette in discussione la prova, né i punteggi attribuiti: il nodo è l’ordine con cui il Comune di Roma ha messo in fila i candidati. Il Tribunale ha stabilito che chi ha fatto una determinata scelta al momento dell’iscrizione non può essere automaticamente relegato in fondo se ha più punti degli altri.
“In conclusione – scrivono i giudici – il ricorso deve, dunque, essere accolto e per l’effetto le due graduatorie avversate devono essere, per quanto di interesse, annullate in parte qua, con espresso ordine all’amministrazione resistente di provvedere alla riformulazione delle stesse, mediante l’inserimento dei ricorrenti in ragione del solo punteggio da costoro già conseguito all’esito delle relative prove”.
C’è però un’altra conseguenza pratica, spesso fraintesa: la correzione ordinata dal TAR riguarda i soli ricorrenti. Non è un “reset generale” che determina nuove posizioni di chiunque si trovi nella stessa situazione ma non ha impugnato. In altre parole, chi non ha fatto ricorso non può beneficiare della stessa revisione. A decidere se eventualemente estendere o meno l’effetto in modo più ampio sarà, di fatto, il Campidoglio, valutando anche l’impatto complessivo e il tema della parità di trattamento.
Il concorso, infatti, prevedeva l’attribuzione di 1.000 licenze taxi divise in 800 ordinarie e 200 dedicate a veicoli attrezzati per il trasporto di persone con disabilità. Il problema nasce dalla scelta, nel bando, tra tre opzioni: concorrere per l’ordinaria, per l’“accessibile”, oppure per entrambe. Proprio chi ha scelto questa terza strada è stato penalizzato: tali soggetti sono stati inseriti in entrambe le liste, ma dietro a candidati con punteggio più basso. Il TAR ha giustamente accolto questa lettura: la graduatoria deve seguire il legittimo merito e non certamente far “retrocedere” automaticamente chi ha tentato la doppia chance in quanto prevista dal bando.
Si attendono decisioni del Campidoglio!
Ora il Campidoglio dovrà tradurre il verdetto in atti concreti: varie sono le ipotesi al fine di trovare una soluzione per non paralizzare l’assegnazione in una città che richiede quanto prima un miglioramento di tale servizio.
L’obiettivo, adesso, è di evitare che tale pronuncia non diventi l’ennesima storia infinita fatta di ricorsi, correzioni e nuove contestazioni. A meno che il Campidoglio non decida di prendere tempo e presentare un ricorso di secondo grado al Consiglio di Stato, contro tale sentenza di primo grado: ma ciò comporterebbe un ulteriore slittamento dei tempi.
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