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Sabato 13 Dicembre 2025 13:12

CCNL AISS, FederTerziario, Piuservizi e UGL Sicurezza Civile contestano il provvedimento del Tribunale di Milano: “Analisi incompleta e interpretazioni estensive”

Le Parti Sociali firmatarie del CCNL AISS – FederTerziario, Piuservizi e UGL Sicurezza Civile –...

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Le Parti Sociali firmatarie del CCNL AISS – FederTerziario, Piuservizi e UGL Sicurezza Civile – esprimono forti perplessità in merito al provvedimento del Tribunale di Milano del 4 dicembre, ritenendo che presenti criticità rilevanti sia sul piano metodologico sia su quello giuridico.

Secondo le organizzazioni, l’analisi alla base del provvedimento non terrebbe conto di documenti fondamentali e di atti ufficiali già depositati dalle società coinvolte. A loro giudizio, sarebbero stati inoltre utilizzati testi privi di validazione formale, mentre le note difensive delle parti resistenti non sarebbero state adeguatamente esaminate, con un conseguente squilibrio del contraddittorio.

Una delle principali obiezioni riguarda l’interpretazione estensiva dell’art. 29, comma 1-bis del d.lgs. 276/2003, richiamato dal Tribunale per legittimare l’utilizzo dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori al fine di contestare la scelta datoriale di applicare un contratto collettivo diverso.

Le Parti Sociali ritengono che questa lettura trasformi una norma nata per tutelare i singoli lavoratori in uno strumento di conflitto intersindacale, attribuendo di fatto efficacia erga omnes a un CCNL non sottoscritto dal datore di lavoro. Un effetto che, secondo le organizzazioni, contrasterebbe apertamente con il principio di libertà e pluralismo sindacale sancito dall’articolo 39 della Costituzione.

Le Parti Sociali contestano inoltre il raffronto operato nel provvedimento tra il CCNL AISS e il CCNL Filcams, definito “fermo a una mera ipotesi di accordo del 2023”. A loro avviso, questa impostazione comprometterebbe la valutazione dell’equivalenza contrattuale, poiché il CCNL Filcams è formalmente in attesa di rinnovo dal 2013 e l’ipotesi del 2023 riguarda esclusivamente l’adeguamento salariale.

Richiamando notizie diffuse da organi di stampa, tra cui Il Fatto Quotidiano lo scorso 6 dicembre, le Parti ricordano che la paga oraria Filcams sarebbe rimasta sotto i 5 euro per oltre un decennio, generando un dumping salariale strutturale. Un elemento che, sottolineano, non è stato valutato dal Tribunale.

Viene criticato anche il riferimento alla “maggiore diffusione” del CCNL Filcams, basato su dati CNEL considerati non omogenei perché comprendono vigilanza armata e non armata, mentre il CCNL AISS si applica esclusivamente al settore della sicurezza non armata.

Fra le ulteriori criticità evidenziate figurano:
– periodo temporale di analisi troppo breve;
– utilizzo di livelli contrattuali superati;
– errata valutazione dello straordinario come quota stabile della retribuzione;
– mancata considerazione dell’indennità di presenza;
– stima impropria delle ferie.

Le Parti Sociali segnalano anche l’assenza, nel provvedimento, di una corretta valorizzazione del sistema di bilateralità, in particolare dell’ente bilaterale ENBISIT, che eroga prestazioni e servizi non previsti dal CCNL Filcams. Una mancanza ritenuta in contrasto con i principi del Codice degli Appalti, che riconosce centralità alla bilateralità di settore.

FederTerziario, Piuservizi e UGL Sicurezza Civile ribadiscono che il CCNL AISS offre tutele economiche, normative e di welfare pienamente in linea con il settore e, in diversi casi, superiori.

Pur esprimendo “massimo rispetto” per l’Autorità giudiziaria, le Parti chiedono che decisioni di tale impatto siano basate su analisi complete, dati omogenei e documentazione ufficiale, affinché il principio di libertà contrattuale e la pluralità sindacale vengano pienamente tutelati.

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