Sabato 13 Dicembre 2025 09:12
???? Roma trasforma il sottosuolo in uno spazio di pace contro la guerra
Dal 12 dicembre all’11 gennaio un intero convoglio della Metro A di Roma si è trasformato in un manifesto mobile di pace: poster, parole e immagini della campagna R1PUD1A di EMERGENCY invadono vagoni e stazioni per ricordare l’Articolo 11 della Costituzione e riportare il ripudio della guerra nella quotidianità di migliaia di passeggeri. Roma scende…
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Dal 12 dicembre all’11 gennaio un intero convoglio della Metro A di Roma si è trasformato in un manifesto mobile di pace: poster, parole e immagini della campagna R1PUD1A di EMERGENCY invadono vagoni e stazioni per ricordare l’Articolo 11 della Costituzione e riportare il ripudio della guerra nella quotidianità di migliaia di passeggeri.
Roma scende sottoterra per risalire alle radici della propria coscienza civile. Dal 12 dicembre all’11 gennaio, un convoglio di sei vagoni della linea A della metropolitana diventa uno spazio di riflessione collettiva sul ripudio della guerra, trasformando uno dei luoghi più attraversati della capitale in un laboratorio di pace. È qui, tra corse affollate, attese sui marciapiedi e pensieri che scorrono veloci come i treni, che prende forma l’intervento visivo della campagna R1PUD1A di EMERGENCY, realizzato dal collettivo CHEAP con il sostegno di Roma Capitale e ATAC.


Non si tratta di una semplice operazione estetica. La metropolitana, per sua natura, è un non-luogo solo in apparenza: in realtà è uno spazio denso di vite che si incrociano, di storie che si sfiorano senza incontrarsi. Proprio per questo diventa il terreno ideale per un messaggio politico nel senso più alto del termine, capace di interrompere l’automatismo del quotidiano e di rimettere al centro una domanda scomoda: la guerra è davvero inevitabile?
I quindici poster che rivestono i vagoni portano le firme di CHEAP e di undici artisti e artiste della scena contemporanea, ognuno con un linguaggio visivo diverso ma un obiettivo comune: rompere la normalizzazione del conflitto armato. Le immagini non urlano, non indulgono nella retorica, ma colpiscono per sottrazione e per forza simbolica. Accanto a queste, lungo il percorso, risuonano le parole di Gino Strada, fondatore di EMERGENCY, che tornano come un monito: “Le guerre appaiono inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle”. Una frase che, letta tra una fermata e l’altra, assume il peso di una responsabilità individuale.


Dal 27 dicembre l’intero progetto visivo approda anche sui monitor LCD e sulle pensiline della linea A, ampliando ulteriormente il raggio d’azione dell’iniziativa. Il messaggio esce dai vagoni e si diffonde nello spazio urbano, coinvolgendo anche chi non sale su quel convoglio “speciale” ma incrocia le immagini nel proprio tragitto quotidiano.
La campagna R1PUD1A non nasce oggi. Nel corso del suo primo anno di vita ha costruito una rete ampia e trasversale che conta oltre 600 Comuni, più di 1000 scuole e centinaia di spazi culturali. Un’adesione che racconta di un bisogno diffuso di riaffermare il dettato dell’Articolo 11 della Costituzione, spesso evocato e altrettanto spesso dimenticato, soprattutto in una fase storica segnata dal ritorno della guerra nel cuore dell’Europa e da conflitti che continuano a devastare intere regioni del mondo.

Portare questo messaggio nella metropolitana significa scegliere deliberatamente di andare “sotto la superficie”. È una contronarrazione che scava nel visibile, che smonta l’assuefazione alle immagini di guerra consumate sui media e propone alternative che nascono dal basso. Non a caso, il progetto insiste sul valore dello spazio pubblico come luogo politico: non neutro, non innocuo, ma decisivo nella formazione degli immaginari collettivi.
ATAC, mettendo a disposizione un treno e le proprie infrastrutture, conferma una tradizione ormai consolidata di dialogo tra mobilità pubblica e arte. In questo caso, però, l’arte diventa anche veicolo di valori fondanti, primo fra tutti quello della pace. Un linguaggio diverso, capace di parlare a un pubblico vastissimo senza mediazioni, offrendo al tempo stesso un’esperienza di bellezza e di senso.

Il contesto globale rende questa iniziativa ancora più urgente. EMERGENCY, presente oggi in nove Paesi e attiva in aree segnate da conflitti in corso come Sudan, Ucraina e Striscia di Gaza, porta con sé il peso di un’esperienza sul campo che non lascia spazio a equivoci: la stragrande maggioranza delle vittime di guerra sono civili. Numeri che diventano volti, storie, vite spezzate. È da questa consapevolezza che nasce l’impegno costante dell’organizzazione per una cultura di pace, di diritti umani e di solidarietà.
Roma sperimenta una forma inedita di attivismo urbano. Un viaggio che non promette soluzioni facili, ma invita a una presa di posizione consapevole. Perché anche un tragitto di pochi minuti può trasformarsi in un atto politico. E perché, come ricorda la campagna R1PUD1A, nessuna guerra è inevitabile se si sceglie di non restare indifferenti.
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