Il vicario del Papa intervenuto all'appuntamento delle Acli provinciali di Roma che da 4 anni fa incontrare i giovani e il mondo del lavoro. Il messaggio del Papa: «Investire in competenze tecniche ma anche in valori umani come creatività e solidarietà»

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Precariato è forse la prima parola che imparano i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Basti pensare che a Roma il lavoro povero è pari al 13,5%, valore più alto rispetto al Lazio e all’Italia intera. Ma non deve necessariamente essere così. Si può ribaltare la rotta e per farlo, oggi più che mai, è importante «investire in competenze tecniche ma anche in valori umani quali la creatività, la solidarietà e la mutua cooperazione, perché il lavoro, oltre a essere un mezzo necessario di sostentamento, è anche luogo in cui la persona scopre la propria vocazione, cresce nella responsabilità e contribuisce al bene comune». È il messaggio inviato da Papa Leone XIV, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, agli organizzatori della quarta edizione del “LaborDì”, la giornata promossa dalle Acli provinciali di Roma, che favorisce l’incontro tra 1.600 studenti e il mondo del lavoro.

A ospitare l’evento, questa mattina, 16 dicembre, l’Auditorium della Tecnica, all’Eur, nel quale sono confluite le classi di quarto e quinto anno di oltre 20 istituti superiori. L’auspicio espresso dal pontefice, nel messaggio letto dal cardinale vicario Baldo Reina, è che l’appuntamento odierno «susciti il coinvolgimento di istituzioni, imprese, educatori e comunità per individuare percorsi di formazione per creare spazi dove i giovani possano essere protagonisti della loro vita ed esprimere appieno i talenti». I numeri promettono bene: 75 postazioni dedicate (tra le quali quelle di Caritas Roma), 80 appuntamenti in agenda e 50 realtà imprenditoriali presenti. L’augurio del vescovo di Roma è che «l’evento sia momento fecondo di ascolto e di proposte concrete capaci di accendere nuove luci sul futuro lavorativo della Capitale».

Tra gli obiettivi della giornata, per i ragazzi, imparare a scrivere un curriculum vitae efficace, a preparare una meticolosa lettera di presentazione e a sostenere in maniera corretta un colloquio. Ogni relatore poi ha lasciato loro in consegna delle parole chiave, dei “pilastri” sui quali costruire il loro futuro. Il cardinale vicario Reina ha scelto il termine “coraggio”. Modificando l’acronimo di Acli, ha esortato loro ad Avere Coraggio, Libertà, Intelligenza. «Abbiate il coraggio di dire dei no – ha affermato -, di superare la pigrizia, di superare la paura di non farcela o di sbagliare». Lidia Borzì, vicepresidente delle Acli e ideatrice di LaborDì, ha invece scelto il termine “funambolo” perché i giovani oggi «tra studio, sport, emozioni, social, sono dei funamboli che si affacciano al mondo del lavoro. Vi auguro di salire su questo “filo” ideale con coraggio. Siate audaci, non abbiate paura di cadere». La parola del sindaco di Roma Roberto Gualtieri è stata “connettere” innanzitutto i giovani con il mondo del lavoro, tenendo ben presente che «chi assume non fa un favore, è vero il contrario – ha detto -. È il lavoratore che fa qualcosa di importante, che dà un servizio alla comunità. Proprio per questo deve avere contratti di lavoro non precari, un lavoro che rispetti la sicurezza, che gli consenta di crescere, un lavoro che sia dignitoso e non sfruttamento».

A margine dell’evento, il presidente della Caritas diocesana di Roma Giustino Trincia commentando la presenza della Caritas ha spiegato che «è un modo per costruire e non fermarsi alla denuncia. Mettiamo a disposizione le capacità di accompagnamento tipiche delle nostre realtà». “Mettersi in gioco” è il consiglio del presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, perché «le cose belle e importanti si ottengono con la preparazione». In un video messaggio, il presidente nazionale di Acli Emiliano Manfredonia ha consegnato ai giovani la parola “pace”. «È attraverso il lavoro che si costruiscono relazioni di amicizia e di solidarietà che poi portano avanti la collaborazione tra persone che possono realizzare un mondo migliore», ha detto. Un suggerimento è arrivato anche dal cantante Achille Lauro. «Non smettete di sognare , ha dichiarato in un video -. Trovate ciò che vi fa star bene e trasformatelo nel vostro lavoro».

16 dicembre 2025

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