Mercoledì 17 Dicembre 2025 11:12
In Cisgiordania «sofferenze in continuo aumento»


L'amministratore delegato del Patriarcato latino di Gerusalemme fa il punto sulla situazione. E ricorda la decisione di Pizzaballa di condonare milioni di dollari di vecchi debiti scolastici delle famiglie
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«Quando circa due mesi fa è stato dichiarato il cessate il fuoco a Gaza, c’era grande speranza che la guerra fosse finita e che fossimo sulla strada verso una soluzione pacifica. Man mano che i dettagli del piano di pace venivano resi noti, con il 58% di Gaza che rimaneva sotto il controllo dell’esercito israeliano con nuovi confini stabiliti e con il protrarsi degli attacchi violenti dei coloni, per non parlare della continua confisca di terre e dell’espansione degli insediamenti in Cisgiordania, tra i palestinesi si è diffuso il sentimento unanime che non sia stata fatta giustizia e che l’obiettivo del mondo sia la gestione del conflitto piuttosto che la sua risoluzione».
Sono le parole di Sami El-Yousef, amministratore delegato del Patriarcato latino di Gerusalemme, che nella sua riflessione mensile fa il punto sulla situazione sul terreno a Gaza e in Cisgiordania e sull’impegno pastorale del Patriarcato. In Cisgiordania, riferisce, «basta viaggiare in auto per vedere quanto gli insediamenti ebraici si siano espansi negli ultimi anni. La vista delle barriere visibili all’ingresso di ogni città e villaggio palestinese, così come le centinaia di posti di blocco, ricordano che, mentre il mondo parla di porre fine alla guerra e di elaborare un piano di pace nella regione, la realtà sul campo è nettamente diversa e le sofferenze sono in continuo aumento». Non mancano comunque «piccoli successi e risultati positivi» ottenuti grazie ai «nostri fratelli e sorelle religiosi, attraverso una vita parrocchiale attiva e attività che coinvolgono fedeli di tutte le età», con progetti offerti da strutture e centri di formazione spirituale come il centro Bailasan, che offre guida, assistenza e sostegno alle persone che soffrono di sfide sociali e personali.
Particolarmente significativo, osserva El-Yousef, il ruolo delle 44 scuole cattoliche, nelle quali «i valori cristiani vengono trasmessi ai nostri 19mila studenti in tutta la regione, con l’esperienza interreligiosa vissuta, dove il dialogo, la tolleranza, la convivenza, il perdono sono i valori chiave vissuti piuttosto che gli appelli alla vendetta, all’uccisione e alla distruzione». In particolare, ricorda le Luogotenenze nordamericane dell’Ordine del Santo Sepolcro, che, attraverso la campagna di raccolta fondi “Ensuring the Future” (Garantire il futuro), hanno permesso di realizzare finora oltre 60 progetti per migliorare le infrastrutture e la qualità dell’istruzione nelle scuole. Anche lo stesso patriarca latino di Gerusalemme il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha deciso di «condonare milioni di dollari di vecchi debiti scolastici accumulati da tutti gli studenti delle nostre scuole nello spirito dell’anno giubilare, portando sollievo a migliaia di famiglie in difficoltà», riferisce ancora l’amministratore delegato.
Da parte del Patriarcato sono stati donati aiuti alle famiglie della Cisgiordania colpite dalla guerra, soprattutto a causa del crollo del settore dei pellegrinaggi e del turismo e della revoca dei permessi di lavoro per i palestinesi da parte di Israele: buoni alimentari, anticipi in contanti, sostegno per il pagamento delle bollette di base, sostegno per l’affitto, assistenza medica, sostegno per le tasse scolastiche e non solo. Ma il lavoro più importante, rivendica l’amministratore delegato, è stato «la creazione di posti di lavoro», e quindi la generazione di reddito. «Centinaia, se non migliaia, di posti di lavoro sono stati creati sotto forma di tirocini e amministrazione di progetti, offrendo un reddito dignitoso a chi ne aveva disperatamente bisogno».
La conclusione di El-Yousef è una nota di speranza. «Questo Natale – scrive – è sicuramente diverso! Per la prima volta dal 2022, gli alberi di Natale vengono nuovamente illuminati nelle piazze principali della maggior parte delle città, dei paesi e dei villaggi. I mercatini di Natale stanno spuntando quasi ovunque, così come concerti e spettacoli. C’è persino un albero di Natale addobbato nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza! Lo spirito natalizio è sicuramente tornato – sostiene -. Vediamo piccoli gruppi di pellegrini tornare per mostrare la loro solidarietà, vivere il fascino dei Luoghi Santi e rafforzare la propria fede. L’economia della Cisgiordania sta ricominciando a muoversi. Anche se tutti sentono che sarà un percorso lungo e difficile, c’è la speranza che il periodo natalizio porti la sua magia alla nostra gente sofferente. Continuiamo a pregare affinché il processo che si è avviato porti alla pace reale di cui hanno tanto bisogno tutte le persone che vivono in questa Terra Santa e la considerano sinceramente la loro casa, siano essi musulmani, ebrei o cristiani».
17 dicembre 2025
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