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Giovedì 18 Dicembre 2025 08:12

Medicina Solidale e Fonte d’Ismaele: «La periferia al centro»



Nel 2025 assistite 10mila persone, effettuate 2.400 visite mediche e distribuite 250 tonnellate di aiuti. La coordinatrice Ercoli: «La nostra è una presenza di prossimità, soprattutto nelle strade dimenticate»

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«La periferia al centro». Più che uno slogan, è, da sempre, l’obiettivo delle associazioni Medicina Solidale e Fonte d’Ismaele, attive nel quadrante sud della Capitale, specie per quanto riguarda «sostegno alimentare, accesso a cure e diagnosi precoci e inclusione», sottolineano, tracciando una sorta di bilancio dell’anno che si appresta a concludersi. Tre obiettivi che «da 21 anni con Medicina Solidale e da 6 anni con Fonte d’Ismaele sono al centro dell’azione dei medici e dei volontari delle due associazioni, che ogni anno incontrano oltre 10mila persone nei tre poli di via Aspertini (Tor Bella Monaca), di via Chiovenda (Tuscolano) e di via della Tenuta di Torrenova (Tor Vergata)».

In particolare, nel Polo di via Aspertini quest’anno sono state distribuite 2,5 tonnellate di generi alimentari a settimana e sono stati presi in carico millenuclei familiari fragili; nel polo di via della Tenuta di Torrenova sono state effettuate 2.400 visite mediche, 1.021 visite pediatriche, sono state effettuate 9.600 procedure (rilevazioni parametri vitali, ECG ed eco  uso-office) e 1.739 prestazioni infermieristiche. Attività alle quali si aggiunge quella delle unità di strada che intervengono nei luoghi più disagiati della città, con la distribuzione mensile di 20 tonnellate di generi alimentari. Quest’anno, inoltre, è nata la collaborazione con la Chiesa evangelica pentecostale, grazie alla quale nel quartiere Alessandrino è stato aperto un presidio socio-sanitario con la distribuzione di viveri, l’orientamento ai servizi sanitari e un ambulatorio  di prossimità ogni mese.

«Alcuni quartieri della nostra città – spiega Lucia Ercoli, coordinatrice delle due associazioni – hanno sempre più bisogno di una presenza capillare perché il disagio è sempre più diffuso e non sempre si riesce ad intercettare nelle grandi strutture dedicate al sociale. La nostra è una presenza di prossimità, nelle strade, soprattutto in quelle dimenticate, dove incontriamo ogni giorno un’umanità allo stremo e senza speranza». Ercoli rivendica una presenza che dura da oltre 20 anni, grazie ai volontari, «cercando di offrire risposte pronte a quanti non hanno voce e si rivolgono a noi. Credo – prosegue – che oggi sia urgente tornare a una forma di welfare di strada, nemmeno di quartiere, perché il disagio si è infiltrato in luoghi lontanissimi dal centro città, luoghi che noi portiamo ogni giorno al centro della nostra missione di cristiani».

In questi 20 anni, sono ancora le parole della coordinatrice, «sono tante le realtà che ci hanno sostenuto e continuano ad accompagnarci, come il Banco Alimentare, il Banco farmaceutico, McDonald’s, per donare una speranza a chi l’ha perduta. Un particolare ringraziamento alla Fondazione Migrantes, che da anni ci aiuta nel nostro cammino di prossimità ai più fragili, e al cardinale Lojudice, nostro punto di riferimento sin dai nostri inizi».

18 dicembre 2025

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