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Venerdì 19 Dicembre 2025 09:12

Inaugurato il presepe alla Stazione Termini



Opera di un francescano, per anni rettore della basilica di Sant'Antonio a via Merulana. L'inaugurazione con Reina. Il cappellano don Monteforte: «Dono per turisti e pendolari»

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Un “non-luogo”, come le stazioni sono state definite dal sociologo francese Marc Augé, che diventa invece luogo di accoglienza, di preghiera, dove fermarsi anche a riflettere. È la stazione Termini, che dallo scorso 18 dicembre ospita il presepe voluto dalla cappellania della stazione stessa e inaugurato e benedetto dal cardinale vicario Baldo Reina. Al centro della stazione, nella galleria centrale, davanti ai binari e tra i vari negozi, il presepe «può donare armonia e serenità a chi si ferma a guardarlo anche solo per un istante», ha affermato il cardinale vicario. «Osservandolo – ha aggiunto -, pensiamo a chi passa da qui ogni giorno e parte o arriva per i più svariati motivi: per lavoro, per vacanza, per malattia, per studio. Tutta gente di passaggio, come di passaggio erano i pastori a Betlemme nella notte di Natale. Chiediamo quindi al Signore di donare serenità a tutti i viaggiatori».

Il presepe della stazione Termini è opera del padre francescano Antonio Baù, storico rettore della basilica di Sant’Antonio in via Merulana, venuto a mancare nel 2024. Lì era custodito, presso la mostra dei presepi, ed è stato poi adattato dai maestri della scuola di arte presepiale della stessa basilica per essere portato a Termini, anche con lo scopo di ricordare l’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi, che ricorre nel 2026. Presenti infatti alcune statue di pastori adoranti con il tipico saio francescano, mentre la natività è all’interno di una falegnameria, per celebrare san Giuseppe.

«Rinnoviamo una tradizione che ormai va avanti da tanti anni – spiega il cappellano di Termini, don Domenico Monteforte – perché vogliamo portare testimonianza del Natale, della nascita di Cristo». Senza troppe particolarità e senza distogliere l’attenzione dalla natività, «è un presepe classico che vuole semplicemente ricordare i valori morali dell’accoglienza cristiana del Natale. La stazione – aggiunge – è un luogo di passaggio e sappiamo che qui nei dintorni molte associazioni si prodigano per aiutare chi vive situazione di fragilità. Vuole quindi essere un piccolo simbolo di attenzione e un dono per chi, tra turisti e pendolari, avrà il tempo di fermarsi».

Presente anche Tommaso Tanzilli, presidente di Ferrovie dello Stato, che riflette sull’«importanza religiosa ma anche culturale della tradizione del presepe. Ritengo opportuno – prosegue – che questa opera si trovi proprio qui, al centro di una stazione così grande, affollata e di passaggio», con oltre 150 milioni di persone l’anno, quasi 500mila al giorno. All’inaugurazione anche il Coro Frères&Friends – realtà nata nell’ambito del Collegio San Giuseppe Istituto De Merode di Roma – guidato dal maestro Pamela Borri, che ha accompagnato l’evento con i tipici canti natalizi.

19 dicembre 2025

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