Venerdì 19 Dicembre 2025 18:12
Colleferro, dal 25 gennaio al via la nuova stagione teatrale
Comune di Colleferro e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presentano la Stagione Teatrale del Teatro Vittorio Veneto con sei spettacoli in...
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Colleferro, dal 25 gennaio al via la nuova stagione teatrale
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Comune di Colleferro e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presentano la Stagione Teatrale del Teatro Vittorio Veneto con sei spettacoli in abbonamento.
Il Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, ha dichiarato: “Il Teatro Comunale Vittorio Veneto è uno dei luoghi simbolo della nostra città, un presidio culturale che negli anni ha saputo crescere e rinnovarsi. La nuova stagione teatrale rappresenta un ulteriore passo nella direzione di una Colleferro sempre più viva e attenta alla cultura. Crediamo che il teatro sia uno spazio di comunità, dove cittadini di tutte le età possono ritrovarsi e condividere emozioni. Sostenere questa programmazione significa investire nel futuro e nella qualità della vita della nostra città.”
L’Assessore allo Spettacolo del Comune di Colleferro, Sara Zangrilli, ha aggiunto: “Abbiamo lavorato con entusiasmo insieme ad ATCL per costruire una stagione che sappia parlare a pubblici diversi, dai giovani agli spettatori più affezionati. La varietà delle proposte è la nostra forza: ogni spettacolo porta con sé un messaggio e un linguaggio unico, capace di stimolare riflessione e divertimento. Il teatro è un bene prezioso e vogliamo che sempre più persone lo sentano come parte integrante della loro quotidianità. Invitiamo tutti a partecipare e a vivere con noi questa nuova stagione.”
“La nuova stagione del Teatro Vittorio Veneto di Colleferro è un viaggio pieno di emozioni, energia e storie che parlano a tutti. Abbiamo messo insieme spettacoli molto diversi tra loro: racconti che giocano con la realtà e ci fanno vedere le cose da un’altra prospettiva, vite straordinarie che continuano a ispirarci ancora oggi. Quest’anno vogliamo soprattutto farvi vivere esperienze che restino addosso. Il teatro è un luogo dove ci si incontra e ci si riconosce, e ogni spettacolo è un’occasione per sentirsi parte di qualcosa di speciale. Un ringraziamento all’amministrazione comunale di Colleferro, che con il suo sostegno e la sua fiducia continua a credere nel valore della cultura e a rendere possibile questa stagione. Non vediamo l’ora di accogliervi in sala.” Queste le parole dell’Amministratore Delegato di ATCL, Luca Fornari e della Direttrice Artistica di ATCL, Isabella Di Cola.
Ad aprire la stagione domenica 25 gennaio alle ore 18.00, Circo Paradiso,con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, regia di Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata.
Cesare e Attilina, due ex trapezisti ormai in pensione, un tempo compagni di vita e di palcoscenico, vengono chiamati per esibirsi in una “serata d’onore” e ricevere l’ambito premio di tutti i circensi: il trapezio d’oro. Non si vedono da oltre trent’anni, dal giorno in cui il destino li ha divisi per sempre (per sempre… fino ad oggi!). Viaggiando a ritroso nel tempo attraverso l’escamotage dei flashback, le due “lucciole del circo”, come venivano chiamati nel momento del loro massimo splendore, si raccontano al pubblico accarezzando tutti i capitoli più significativi della loro relazione: dal primo incontro da bambini, allo sbocciare del loro amore fanciullesco, fino all’apice del loro percorso artistico in età adulta, che – “coup de theatre” – coincide esattamente con il loro distacco. Ma cosa riserverà davvero questo premio? In pista non vedremo avvicendarsi soltanto i due protagonisti, ma tanti altri personaggi che gravitano dentro e fuori lo chapiteau (Dimitri, il lanciatore di coltelli, Fortuna la veggente, Betta la domatrice di leoni, Mariuccio bello bello, il clown), in una commedia musicale tragicomica che si fa metafora di un’arte, come quella circense, che, oggi più che mai, ci appare come un “tramonto straordinario” (chi non ama contemplare i tramonti?) per narrare la linea sottile che intercorre fra il cielo e la terra, il palco e la quotidianità, fra la realtà e la fantasia. Un inno allo spettacolo dal vivo e a tutti gli artisti del circo che, proprio come i teatranti, scrivono sull’acqua e nel cuore del pubblico. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da sempre più rapidi cambiamenti causati dalle inarrestabili evoluzioni tecnologiche e in cui, anche nel campo artistico, si respira il timore della sostituzione dell’umano da parte dell’Intelligenza Artificiale, dell’uomo da parte di una macchina perfetta, qual è il compito del teatro e dei suoi attori, spesso e volentieri, così imperfetti? La nostra personalissima risposta è che, oggi più che mai, si avverta la necessità di salvaguardare almeno una forma di intelligenza imprescindibilmente umana e della quale vorremmo continuare a poter disporre, ovvero “l’intelligenza sentimentale”, dato che, quando si parla di emozioni, non c’è surrogato tecnologico che tenga. Ebbene, la storia che abbiamo scelto di raccontare è figlia di un’urgenza creativa genuina e onesta che, alla fin fine, risponde solo alle regole del cuore. “Il futuro non è sempre avanti, a volte bisogna fermarsi e tornare indietro per raggiungerlo”.
Domenica 8 febbraio alle ore 18,00, A Mirror – uno spettacolo falso e non autorizzato di Sam Holcroft, regia e adattamento italiano di Giancarlo Nicoletti,con Ninni Bruschetta, Claudio “Greg” Gregori, Fabrizio Colica, Paola Michelini e Gianluca Musiu.
In uno Stato totalitario in cui il Ministero della Cultura deve approvare tutte le opere d’arte, il pubblico è accolto in quella che sembra essere una sala eventi addobbata per un matrimonio, per poi scoprire di essere coinvolto in una performance clandestina e senza autorizzazione. Cosa sia la verità è continuamente in discussione, i ruoli sono pronti a capovolgersi e le forze dell’ordine attendono in agguato. Ce la farà il gruppo di attori ribelli a portare lo spettacolo fino alla fine?E riuscirà il pubblico a evitare l’arresto per questo gesto di insubordinazione?Con un meccanismo geniale, esilarante e imprevedibile di teatro-nel- teatro-nel-teatro, a metà fra Pirandello, i grandi autori distopici e Rumori fuori scena, A Mirror – uno spettacolo falso e NON autorizzato è il nuovo testo di Sam Holcroft che ha avuto un enorme successo nel West End londinese. Affrontando temi come la libertà di parola, l’autoritarismo e la censura, è un elettrizzante thriller dark ad alto tasso di ironia e adrenalina.Qual è il confine fra politica, potere e arte? Siamo veramente liberi da qualsiasi forma di censura? I politici possono condizionare la libertà di espressione? E il pubblico ha bisogno di sentirsi dire la verità o una bugia?Uno spettacolo di teatro totale, ambiguo e sfuggente, in cui nulla è come sembra e che chiede al pubblico di essere continuamente parte attiva della messinscena.
Sabato 28 febbraio alle ore 21.00, Antigone di Jean Anouilh, traduzione di Andrea Rodighiero,con Silvia Battaglio, Ilaria Drago, Manuela Kustermann, Roberto Latini e Francesca Mazza,scene di Gregorio Zurla,regia di Roberto Latini.
Scritta nella Francia occupata – come allegoria della Resistenza al potere, ma anche riflessione sulle tensioni tra obbedienza e dissenso – l’Antigone di Jean Anouilh trova nuova voce grazie a Roberto Latini: un dispositivo teatrale contemporaneo capace di interrogare nuovamente il nodo irrisolto tra legge e coscienza, tra ragione politica e principio etico.“Penso a questo testo”, spiega Latini “come a un soliloquio a più voci. Una confessione intima e segreta, scomoda, incapace, parziale. Anche per questo ho distribuito i ruoli in due modalità diverse e complementari. Alcuni personaggi corrispondono a sé stessi, altri al proprio riflesso. Antigone e Creonte, come di fronte a uno specchio: chi è Antigone? Il riflesso di Creonte. E chi è Creonte? Il riflesso di Antigone”.
Sabato 14 marzo alle ore 21.00, Caruso: passione 2.0,ètoile Emanuela Bianchini,primo ballerino Damiano Grifoni e con i solisti della compagnia Mvula Sungani Physical Dance,musiche di Lucio Dalla, Enrico Caruso e autori vari,regia e coreografiedi Mvula Sungani.
In occasione del trentennale dell’incisione di Caruso, brano di sublime ispirazione che ha avuto uno enorme successo internazionale (con oltre cento versioni in altrettante lingue), scritto e musicato dal grande Lucio Dalla e dedicato ad uno dei più grandi tenori di fama mondiale qual è stato Enrico Caruso, il regista e coreografo Mvula Sungani ha ideato, insieme all’étoile Emanuela Bianchini e in collaborazione con il Comune di Sorrento, l’opera coreografica dal titolo Caruso: Passione 2.0. Lo spettacolo, a differenza della prima versione, vede una nuova regia e l’aggiunta della creazione Passione 2.0, viaggio visivo, emozionale nel mondo femminile partenopeo, liberamente tratta dall’omonimo film di John Turturro, a cui si ispira per sottolineare il messaggio che la multiculturalità è una ricchezza soprattutto quando riesce a generare forme artistiche uniche. La creazione vuole essere un omaggio all’Italia, a Napoli, a Sorrento e a due artisti che negli ultimi secoli l’hanno resa grande nel mondo: Enrico Caruso e Lucio Dalla. In un momento storico così complesso come quello che stiamo vivendo diventa ancor più fondamentale conoscere a fondo il proprio passato per costruire un futuro che sia più solido possibile: da questo pensiero nasce il lavoro della coppia artistica Bianchini/Sungani. Arie d’opera con la voce di Enrico Caruso rimasterizzata, canzoni interpretate da Dalla, unite alla musica napoletana contaminata in world music, saranno rese “tridimensionali” grazie all’étoile Emanuela Bianchini e la Mvula Sungani Physical Dance.
Sabato 11 aprile alle ore 21.00, Gran Gala Ricordando La Divina Maria Callas – arie e passioni di una diva, soprano Renata Campanella, concertatore, narratore eal pianoforte M° Stefano Giaroli.
L’Opera Lirica è un magico mondo capace di emozionarci, ma soprattutto di raccontare in modo sublimato l’essere umano nelle proprie fragilità e nei propri errori, nei suoi atti di eroismo e nei suoi amori. Questo è dovuto soprattutto al grandissimo talento dei compositori, veri geni che la storia dell’Opera ci ha regalato: Verdi, Puccini, Mozart, Rossini, Donizetti, Bellini, Mascagni, Bizet e molti ancora. Essi sono passati nell’immortalità grazie alle loro composizioni. Gli interpreti – i famosi “cantanti” – sono come sacerdoti che custodiscono e tramandano questi capolavori. Raramente però l’interprete – pur se acclamatissimo in vita – sopravvive nella memoria collettiva, lasciando spazio alle nuove generazioni di artisti. Ma vi sono alcune eccezioni. La più straordinaria di queste è la figura di Maria Callas, la Divina. Le ragioni di questa straordinaria popolarità che non conosce declino sono molte, alcune addirittura ignote. Sondare queste ragioni è la traccia che guida questo concerto. Attraverso la proposizione di alcune delle Opere da lei affrontate, il Soprano Renata Campanella e il Maestro Stefano Giaroli ci accompagneranno in un fantastico viaggio musicale, capace – ancora una volta – di emozionarci.
A chiudere la Stagione Teatrale del Teatro Vittorio Veneto, domenica 3 maggio alle ore 18.00, Fra’ – San Francesco, la superstar del medioevo, di e con Giovanni Scifoni, regia di Francesco Ferdinando Brandi.
Racconta Scifoni: «Come si fa a parlare di San Francesco D’Assisi senza essere mostruosamente banali? Come farò a mettere in scena questo spettacolo senza che sembri una canzone di Jovanotti? Se chiedo ad un ateo anticlericale “dimmi un santo che ti piace”, lui dirà “Francesco”. Perché tutti conoscono San Francesco? Perché sono stati scritti decine di migliaia di testi su di lui? Perché è così irresistibile? E perché proprio lui? Non era l’unico a praticare il pauperismo. In quell’epoca era pieno di santi e movimenti eretici che avevano fatto la stessa scelta estrema. Che aveva di speciale questo coatto di periferia piccolo borghese mezzo frikkettone che lascia tutto per diventare straccione? Aveva di speciale che era un artista, forse il più grande della storia. Le sue prediche erano capolavori folli e visionari. Erano performance di teatro contemporaneo. Giocava con gli elementi della natura, improvvisava in francese, citando a memoria brani dalle chanson de geste, stravolgendone il senso, utilizzava il corpo, il nudo, perfino la propria malattia, il dolore fisico e il mutismo. Il 24 dicembre celebreremo gli 800 anni del presepe di Greccio, la più geniale (e più copiata) invenzione di Francesco. Ma all’epoca non c’era la SIAE. Il monologo, orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, si interroga sull’enorme potere persuasivo che genera su noi contemporanei la figura pop di Francesco, e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma, fino al logoramento fisico che lo porterà alla morte, dalla predica ai porci fino alla composizione del cantico delle creature, il primo componimento lirico in volgare italiano della storia in cui Francesco canta la bellezza di frate sole dal buio della sua cella, cieco e devastato dalla malattia. Nessuno nella storia ha raccontato Dio con tanta geniale creatività. Francesco sapeva incantare il pubblico, folle sterminate, sapeva far ridere, piangere, sapeva cantare, ballare. Il vero problema con cui mi sono dovuto scontrare preparando questo spettacolo è che Francesco era un attore molto più bravo di me.
E poi il gran finale, la morte, il rapporto di fratellanza, quasi di amore carnale che aveva Francesco con “Sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare”. E neanche il pubblico potrà scappare da questo finale, incatenati sulle poltrone del teatro saranno costretti anche loro ad affrontare il vero, l’ultimo, grande tabù della nostra contemporaneità: non siamo immortali.»
ABBONAMENTI E BIGLIETTI
ABBONAMENTO:
intero: € 75,00
ridotto: € 65,00
ridotto under 30: € 50,00
abbonati Carpineto: € 50,00
RINNOVO ABBONAMENTI
Venerdì 19 dicembre – 15:30 / 19:30
Sabato 20 dicembre – 15:30 / 19:30
Lunedì 22 dicembre – 15:30 / 19:30
Martedì 23 dicembre – 9:00 / 13:00
Giovedì 8 gennaio – 15:30 / 19:30
Venerdì 9 gennaio – 15:30 / 19:30
Sabato 10 gennaio – 9:00 / 13:00
NUOVI ABBONAMENTI
Martedì 13 gennaio – 9:00 / 13:00
Mercoledì 14 gennaio – 15:30 / 19:30
Giovedì 15 gennaio – 15:30 / 19:30
Venerdì 16 gennaio – 15:30 / 19:30
Martedì 20 gennaio – 9:00 / 13:00
Mercoledì 21 gennaio – 15:30 / 19:30
Giovedì 22 gennaio – 15:30 / 19:30
Venerdì 23 gennaio – 15:30 / 19:30
BIGLIETTI:
intero: € 20,00 + € 2,00 dp
ridotto: € 17,00 + € 2,00 dp
galleria intera: € 18,00 + € 2,00 dp
galleria ridotta: € 15,00 + € 2,00 dp
ridotto under 30: € 10,00
VENDITA SINGOLI BIGLIETTI
Biglietti in vendita presso la biglietteria giorno prima dell’evento dalle ore 15:30 alle 19:30 e il giorno dello spettacolo dalle ore 15:30 fino all’orario di inizio dell’evento.
Biglietti singoli disponibili online su liveticket.it a partire dal 24 gennaio 2026
Lo staff del Teatro Vittorio Veneto informa che il parcheggio dell’Italcementi sarà a disposizione degli spettatori per l’intera stagione teatrale.
Teatro Vittorio Veneto
Via Artigianato, 47
00034 Colleferro RM
Per informazioni:
Email:
teatrocomunalecolleferro@gmail.com
Telefono mobile biglietteria: 345 798 3567
Telefono fisso biglietteria: 06 8708 5371
www.atcllazio.it
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