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Lunedì 22 Dicembre 2025 11:12

“Venite a cena da me”… e a mani vuote? Il galateo dimenticato dell’ospite moderno

C’è una cosa che, negli ultimi tempi, sembra essersi persa più di un calzino in...

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C’è una cosa che, negli ultimi tempi, sembra essersi persa più di un calzino in lavatrice: l’abitudine di portare qualcosa quando si è invitati a casa di qualcuno.
Non parliamo di regali impegnativi, né di spese folli. Parliamo di quel gesto semplice, quasi automatico, che una volta era scontato: presentarsi con un pensiero, un dolce, una bottiglia di vino, qualcosa che dicesse “grazie per avermi invitato”.

E invece no. Succede sempre più spesso: inviti a cena tra amici, pranzi a casa, serate organizzate con cura… e qualcuno arriva a mani vuote, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Capita quando vai tu a mangiare da loro. Capita quando sono loro a venire da te. E a un certo punto la domanda sorge spontanea: ma questa usanza si è persa davvero?

Un tempo non si entrava in una casa senza qualcosa in mano. Anche solo un pacchetto di biscotti, una bottiglia “presa al volo”, un dolce del forno sotto casa. Non era questione di valore, ma di educazione, riconoscenza, gratitudine.

Oggi, soprattutto tra i più giovani, sembra che questo rituale sia diventato opzionale.
Forse per distrazione, forse perché “tanto siamo amici”, forse perché si dà per scontato che l’invito non comporti nulla in cambio. Eppure quel piccolo gesto fa ancora la differenza. Perché non è una formalità: è un modo per dire “ho pensato a te”.

La domanda allora è lecita: esistono ancora persone – e ragazzi – che portano qualcosa quando vengono invitati?
La risposta è sì, per fortuna. Ma sono sempre meno rumorosi di quelli che non lo fanno.

Il periodo natalizio, poi, rende tutto ancora più evidente. Le case si aprono, le tavole si allungano, gli inviti si moltiplicano. Ed è proprio questo il momento ideale per riscoprire un galateo semplice e umano, fatto di piccoli gesti.

Non serve strafare. Anzi.

  • Una bottiglia di vino: sempre elegante, sempre utile. Se non sai cosa scegliere, meglio un rosso o uno spumante.

  • Un dolce: pandoro, panettone o anche un dolce artigianale. Natale lo giustifica sempre.

  • Qualcosa di fatto in casa: biscotti, una torta, anche semplice. Il valore sta nel pensiero.

  • Un pensiero simbolico: candele, una piantina, una confettura. Piccolo, ma curato.

La regola è una sola: non arrivare a mani vuote. Anche un gesto minimo dice molto più di mille parole.

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