Lunedì 22 Dicembre 2025 16:12
Lady Gaga si racconta ad Apple Music: Born This Way, autenticità, nuova musica e il valore dell’essere umani
In una lunga e intensa conversazione con Zane Lowe, Lady Gaga torna a riflettere sul proprio percorso artistico, sul significato profondo delle sue canzoni e sul presente creativo che sta vivendo. Un dialogo intimo, lucido e potente, in cui l’artista ripercorre Born This Way, parla di studio, autenticità, jazz, intelligenza artificiale e delle emozioni legate [...]
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Lady Gaga si racconta ad Apple Music: Born This Way, autenticità, nuova musica e il valore dell’essere umani
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Un dialogo intimo, lucido e potente, in cui l’artista ripercorre Born This Way, parla di studio, autenticità, jazz, intelligenza artificiale e delle emozioni legate alle numerose nomination ai Grammy.
Lady Gaga racconta come il significato delle canzoni muti nel tempo, sia per chi le ascolta sia per chi le ha scritte. Tornare a eseguire Born This Way dal vivo è stato per lei un momento di scoperta profonda, legato in modo indissolubile a New York, città che l’ha formata come artista e come persona.
Suonare quei brani oggi, al pianoforte, le ha permesso di esplorarne le storie con uno sguardo nuovo, riportandola alle origini del suo desiderio di fare musica e al senso di invisibilità provato durante gli anni del liceo. Un sentimento che, nonostante il successo, continua a vivere dentro di lei e ad alimentare la sua ricerca identitaria.
Zane Lowe sottolinea quanto quell’età sia cruciale per la costruzione dell’identità e come, soprattutto nelle comunità artistiche, la mancanza di validazione esterna spinga a cercare risposte dentro se stessi. Un processo che Lady Gaga riconosce come centrale nella sua formazione.
Per Lady Gaga, la musica è sempre stata il modo di attraversare ogni esperienza, familiare o personale. Pur evitando di definirla “terapia”, riconosce che tornare a quelle canzoni le ha mostrato quanto tutto sia ancora vivo dentro di lei, indipendentemente dal tempo che passa o dalla quantità di musica prodotta.
Quel desiderio di comprendersi e trovare il proprio posto nel mondo resta una forza costante, motore creativo che continua a guidarla.
Guardando agli ultimi dodici mesi, Lady Gaga racconta un momento di grande felicità creativa. È tornata in studio, sta scrivendo moltissima musica e sente che il contatto diretto con i fan, sera dopo sera, la colloca esattamente dove deve essere dal punto di vista energetico.
Parla di un album profondamente connesso al pubblico, capace di unire chi l’ha seguita fin dall’inizio e chi si è avvicinato più recentemente. Uno show in cui i classici convivono con la nuova musica e in cui, nonostante una struttura molto coreografata, resta sempre spazio per raccontare la storia in modo diverso ogni sera.
Uno dei temi centrali dell’intervista è l’autenticità. Lady Gaga spiega che dare tutto a un lavoro — ogni strumento, ogni melodia, ogni parola — significa non doversi mai chiedere se si sarebbe potuto fare di più.
Manipolare la verità per risultare più comprensibili, secondo l’artista, è controproducente. I suoi artisti preferiti sono sempre stati quelli capaci di restare profondamente fedeli a se stessi, al di là di stile, direzione artistica o artificiosità.
Il vero “trucco”, anche quando si parla di una canzone come Abracadabra, non è la magia, ma essere se stessi e spingersi oltre i propri limiti.
Lady Gaga non teme l’intelligenza artificiale nella musica. Essere umani, afferma, non passerà di moda. Anche nel pop più costruito e matematico esistono disciplina e profondità.
Se dovesse riassumere gli ultimi anni in una parola, sceglierebbe craft, artigianalità. La curiosità, l’apprendimento continuo e la semplicità nel dialogo con se stessi sono per lei le vere vittorie. La musica, più di ogni altra cosa, resta la sua più grande maestra.
Con il numero più alto di nomination ai Grammy della sua carriera, Lady Gaga sottolinea l’importanza del team: il compagno Michael, i musicisti, tutte le persone coinvolte nel progetto. Più che la competizione, ciò che conta è la gratitudine per essere ancora lì, dopo tanti anni, celebrata per il proprio lavoro.
Dal jazz di Harlequin allo show di MAYHEM, due mondi diversi che convivono e prosperano nel caos creativo e nelle figure femminili complesse e incompresse.
Parlando di jazz, Lady Gaga lo descrive come un linguaggio da sovvertire continuamente. Harlequin è stato il suo primo progetto senza Tony Bennett, figura fondamentale del suo percorso. Ricorda con affetto il suo entusiasmo per l’arte e come questo abbia cambiato il suo approccio al genere.
Si dice entusiasta di ciò che verrà e di ciò che i fan scopriranno nel tempo.
Alla domanda su una possibile collaborazione con The Weeknd, Lady Gaga risponde con poche parole, ma cariche di affetto: ama Abel ed è una sua grande fan. Nulla di più, nulla di meno.
Intervista tratta da The Zane Lowe Show su Apple Music 1.
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