Martedì 23 Dicembre 2025 09:12
La visita pastorale del cardinale Reina a San Gaetano


L'incontro con il Consiglio pastorale e la Messa. Il parroco padre Micillo: nella quotidianità della parrocchia, al centro la solidarietà. 330 le famiglie supportate. Il "Progetto Casa Mia"
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«Una gioia conoscere questa comunità parrocchiale, che non avevo ancora avuto modo di incontrare e l’ho potuto fare anche grazie alla partecipazione al Consiglio pastorale, che mi ha illustrato le molte attività che caratterizzano questa realtà». Sabato scorso, 18 dicembre, il cardinale vicario Baldo Reina si è recato in visita pastorale alla parrocchia di San Gaetano, a Tor di Quinto. «Il periodo del Natale – ha detto – ci interroga sull’essere pronti ad accogliere Cristo nelle nostre vite». Commentando il Vangelo del giorno, ha ricordato come san Giuseppe avesse un suo progetto di vita, poi stravolto dall’arrivo di Gesù. «Noi, come lui – ha spiegato -, siamo chiamati ad aprirci al progetto di Dio, ad avere il suo stesso coraggio, a non avere paura di lasciare la nostre vite per accogliere Cristo». In tal senso, ha concluso, «è iconica l’immagine finale del brano del Vangelo: Giuseppe si alza, ubbidisce al Signore e dunque agisce, compie pienamente il progetto di Dio nella sua quotidianità».
E proprio nella quotidianità della parrocchia di San Gaetano la solidarietà è la cifra stilistica. Innanzitutto con il lavoro della Caritas, come racconta il parroco padre Umberto Micillo, dell’ordine dei Chierici Regolari Teatini, fondati proprio da san Gaetano Thiene. «Con la distribuzione di cibo e vestiti aiutiamo 330 nuclei familiari, oltre ad aver un piccolo appartamento, che si chiama “Progetto Casa Mia”, che attualmente ospita una mamma con i due figli e che rientra nel progetto di ospitalità diffusa della diocesi». C’è poi il Centro di ascolto e il servizio docce, ogni 15 giorni, per i senzatetto, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. «Offriamo una ricca colazione e la possibilità di una visita medica», specifica padre Umberto. Per quanto riguarda gli altri gruppi, ci sono gli scout dell’Agesci Roma 25, che conta circa 130 tra ragazzi e capi, il gruppo Fede e Luce, l’Azione cattolica e «il cosiddetto “Studiolo”, ovvero due aule adibite, ogni giorno, allo studio per i ragazzi». Infine un gruppetto «di anziane signore – racconta il parroco – che si riuniscono per attività culturali come andare ai musei e alle mostre oppure organizzano cene e tornei di Burraco».
Tante le persone aiutate, anche se il quartiere non è molto grande: conta circa 4mila abitanti. «Alcuni – riferisce il parroco – vengono dai quartieri limitrofi per chiedere aiuto e devo dire che la risposta dei parrocchiani è sempre molto rapida», sottolinea con soddisfazione. Come è accaduto anche per la visita del cardinale: «L’abbiamo organizzata con molta cura, ci abbiamo tenuto molto», precisa Paolo Colangeli, membro del consiglio pastorale e ministro straordinario della Comunione. «È stato come un pastore venuto a incoraggiare il proprio gregge, a sollecitarci a fare meglio. È stato un modo – commenta – per avere conferme di quanto facciamo quotidianamente, capire se e come la strada intrapresa è quella giusta per rimanere inseriti nel comune cammino diocesano». Incontrandolo, «abbiamo cercato di far vedere al cardinale che la nostra non è una semplice comunità, ma proprio una “famiglia delle famiglie”, con una grande coesione e unione». I fedeli di San Gaetano, dunque, hanno voluto sottolineare «il ruolo non solo, ovviamente, ecclesiale della parrocchia, ma anche quello sociale, di solidarietà e prossimità che come cristiani cerchiamo di portare avanti».
23 dicembre 2025
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