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Martedì 23 Dicembre 2025 11:12

Gli insegnanti di religione, «testimoni di una Chiesa dal cuore aperto»



Il ritiro di Natale con padre Piccolo (Gregoriana) e con il vescovo Di Tolve, che ha consegnato il decreto di idoneità a 40 docenti. «La fede cattolica, sorgente che ha fatto fiorire arte e cultura»

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Della notte e di come attraversarla
“. Questo il tema sul quale padre Gaetano Piccolo, decano della facoltà di Filosofia all’Università Gregoriana, ha guidato la riflessione e la preghiera degli insegnanti di religione cattolica della diocesi, riuniti, sabato 20 dicembre, per il consueto ritiro di Natale nella cappella del Seminario Romano Maggiore, in piazza di San Giovanni in Laterano. A fare da sfondo, alcuni testi letterari, a partire dai quali il religioso ha sottolineato che «non esiste solo la nostra notte ma c’è la notte anche per l’umanità», come una dimensione universale che «sembra divorare tutto». Eppure nella notte di Natale, in una mangiatoia, «il mistero dell’Incarnazione» mostra che «Dio non esita a stare là dove tu sei, là dove ti sei perso».

Di qui l’invito a saper riconoscere questa situazione, a «dare un nome al nostro buio, alla notte che stai sperimentando», avendo a mente che «Dio ci indica delle vie per attraversarla». Lo dimostra il racconto biblico della notte di Giacobbe, con il monito “Io sono con te” che aiuta a riconoscere come «in questo viaggio che è la tua vita – sono ancora le parole di padre Gaetano -, Dio ti accompagna» e dunque «nei tempi della vita in cui ti senti perso, guarda meglio: non sei solo». Ancora, il rimando al Cantico dei cantici, con il tema della notte e della notte anche nella vita spirituale, a dire che «Dio vuole essere cercato, probabilmente per farci uscire dall’egoismo del nostro io».

La Parola di Dio, insomma, «non cancella la notte, anzi, ci invita a riconoscerla, a darle un nome e ci indica però delle vie per attraversarla, a cogliere qualche piccola luce che è già accesa». Come accaduto per Nicodemo. Ma la luce si trova, a patto di essere disposti a cambiare il cuore e il modo di amare. Ne ha parlato anche il vescovo Michele di Tolve, responsabile dell’Ambito educativo, guardando al Vangelo della quarta domenica di Avvento e alla figura di Giuseppe, perso «con la testa piena di pensieri di notte e, non vedendo una soluzione, la tentazione è quella di chiudere la porta del cuore». Ma proprio «quando il cuore è stanco e la testa è piena – sono ancora le parole del presule – Dio entra e dice “Non temere”» e questo «ci dice che anche noi dentro le nostre mediazioni della nostra vita, anche a scuola dove voi siete inviati a nome della Chiesa, se permettiamo a Cristo di giungere, con tutto quello che porta, noi accogliamo il mistero di Dio, come Giuseppe».

Allora nel Natale, «Dio non ci dà una formula né un’idea ma ci dona Suo figlio, ci fa compagnia nella nostra vita e ci mostra un’altra strada per tenere il cuore aperto, rendendoci non arrendevoli ma pieni di speranza», ha sottolineato il presule. Infine, incoraggiando i docenti di religione cattolica a essere veri testimoni «sul fronte della scuola come Chiesa che ha il cuore aperto», il vescovo ha ricordato a tutti come «siete chiamati a essere una porta aperta perché non evitate le domande più profonde», consapevoli che «la fede cattolica è una sorgente che ha fatto fiorire arte e cultura e se si dimenticano le radici della cultura nella fede cristiana, sempre più ci si allontana dalla dignità umana».

In occasione del ritiro, Di Tolve ha consegnato infine il decreto di idoneità a più di 40 docenti. Non un «privilegio», ha spiegato il direttore dell’Ufficio scuola Rosario Chiarazzo, ma «una responsabilità ecclesiale» laddove i docenti di religione cattolica nella scuola «non sono solo trasmettitori di sapere ma testimoni di quella speranza che non delude mai», ha sottolineato.

23 dicembre 2025

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