Abbiamo provato di recente un locale che sta facendo parlare molto di sé, tra quinto quarto e nuovi concetti di ristorazione

Anastasia Paris, dopo l’Osteria della Trippa e diverse esperienze lavorative tra l’Italia e l’estero, ha deciso di intraprendere un percorso tutto suo presso il Rione Monti. Da alcuni mesi, insieme ai suoi due soci-amici, scrive il destino del ristorante , che la Chef ama definire un vero e proprio laboratorio di cucina.

Futura, anche stilisticamente, si allontana dagli schemi convenzionali più contemporanei, con la presenza di soli venti coperti che si smistano tra pochi tavoli, bancone e chef table. 

Non passano inosservate le differenti geometrie, sviluppate in altezza ed in larghezza, che oltre a garantire al locale un senso di maggiore profondità, trasmettono al cliente un messaggio di grande dinamicità.

L’intraprendenza di Futura si nota subito anche nel menù, dove spicca la mancanza della suddivisione più classica tra antipasti, primi e secondi. Un messaggio di piena libertà di scelta lasciata al commensale che può costruire ritmo e sequenza secondo i propri schemi e le proprie esigenze. Il prezzo di ogni portata carta è sui 15-27€.

In carta, riecheggiano le diverse proposte di quinto quarto, la cui grande capacità di lavorazione della padrona di casa è un’etichetta che Anastasia si è presa più o meno volontariamente, grazie soprattutto all’ultima esperienza lavorativa presso la nota trattoria romana già menzionata in precedenza.

Noi siamo capitati in prossimità di un cambio menù, con l’intento di assaggiare i piatti maggiormente apprezzati da clienti le cui origini spaziano dai turisti con il palato meno allenato fino a giornalisti, critici ed appassionati del settore.  

Davvero ben eseguita la salsiccia di cuore di manzo, accompagnata da una salsa al pane verde ed un delicato sedano in giardiniera. Assaggiamo poi il baccalà all’olio con limone e fegato, che forse avrebbe raggiunto vette più elevate all’assaggio se associato alla presenza di un corposo frutto rosso.

La pasta ripiena è un altro motivo valido per tornare, specie se pensiamo ai ravioli ripieni di animella glassata, con burro acido, mela e foglia di cappero. Poi c’è l’assaggio confortevole degli gnocchi ripieni di parmigiano vacche rosse, associati ad una declinazione interessante di tre differenti pomodori.

A chiudere, una tartelletta con latte di capra, uva, olive e olio: un dolce dai sapori bilanciati che valorizza un latte dal gusto autentico, qui spumato.

Un servizio giovanile trasmette tranquillità e costruisce le condizioni per un godersi un sorriso in più durante la cena. La proposta dei vini è in evoluzione, tarandosi perlopiù su ottime etichette di stampo biologico.

Anastasia a fine turno ci saluta e si intrattiene volentieri per una breve chiacchierata, confermandoci in anteprima l’arrivo di un menù degustazione, richiesto a gran voce sin dall’inizio dalla gran parte dei commensali. Grinta, energia e competenza sono garantite al servizio di chi vuole sedersi al banco di Futura. Un concetto di cucina che esce dalle dimensioni della logica più convenzionale, proiettandosi verso una nuova realtà ristorativa. 

La chef e patron si è inoltre mostrata a tratti sorpresa di quanto i clienti stiano apprezzando presenza e sapori del quinto quarto, un segno inequivocabile di una materia prima eccelsa che viene diligentemente lavorata da una mano giovane ed in parte ancora gentile.

Nei piatti abbiamo ravvisato un amore incondizionato verso la cucina. Una proposta come questa diverte e si apprezza in ogni occasione. Andare oltre i limiti della contemporaneità significa proiettarsi dritti nel futuro, evocando inevitabilmente il nome dell’insegna.   

Via Panisperna, 222/A, 00184 Roma RM

Aperto a cena dal Mercoledì al Giovedì, anche pranzo dal Venerdì alla Domenica; chiuso il Martedì.  

Tel. 06 0190 3498