Riqualificate le aree verdi, ripristinate le fontane e il laghetto. L'inaugurazione con il sindaco Gualtieri e l'assessora Alfonsi

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Gli storici giardini del Quirinale sono stati restituiti alla città dopo i lavori di riqualificazione effettuati dal Dipartimento Tutela Ambientale. All’inaugurazione, nei giorni scorsi, erano presenti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi e la vicepresidente del Municipio I Alessandra Sermoneta.

All’interno del Giardino Carlo Alberto sono state messe a dimora due palme da datteri, che incorniciano la statua di Re Carlo Alberto, nel rispetto del disegno originale del 1889, a cui si aggiungono i lavori di pulizia delle aiuole da piante ed erbe infestanti e la potatura del glicine, della magnolia grandiflora e del laurus nobilis. Il laghetto, dopo circa 10 anni, è tornato funzionante e da arricchito di 90 osmanthus lungo la bordatura.

Nel contiguo giardino di Sant’Andrea è stata effettuata la pulizia della cisterna e il ripristino del quadro elettrico e della centralina per irrigazione, con sostituzione degli irrigatori. Vegetazione completamente rigenerata con il reimpianto di 30 laurus nobilis, la messa a dimora di 4 palme e 5 melograni da fiore e la posa in opera di un prato da 500 metri quadri. Anche nel secondo giardino ritornano i giochi d’acqua, grazie al ripristino della fontana.

«Questi meravigliosi giardini – ha commentato il sindaco Gualtieri – erano abbandonati da anni. Oggi sono stati riqualificati completamente e tornano a essere dei veri propri gioielli così come li pensò il giardiniere della Real Casa Giuseppe Roda alla fine dell’800. Offriranno, anche grazie al ripristino delle fontane e del laghetto, un luogo bellissimo accogliente e fresco nel centro della città». Soddisfazione anche da Alfonsi: «I cittadini si riappropriano di due giardini storici riqualificati, curati e nutriti di nuove essenze verdi. Nel tempo del clima mutato, questi alberi e queste siepi, gli arbusti e le fontane non sono più solo bellezza, ma sono vita, resilienza e rifugi climatici nelle estati torride e sono al tempo stessi luoghi di socialità dove costruire reti di comunità».

29 dicembre 2025

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