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Martedì 30 Dicembre 2025 12:12

Casa di Augusto sul Colle Palatino Roma

Ottaviano era nato a Teste di bue (Capita bubula). Così era chiamata quella parte del Colle Palatino dove dopo la sua morte venne costruito un santuario a lui dedicato. Anche se inizialmente abitò nei pressi del Foro vicino il Colle Velia, tornò poi sul Palatino, in quella che era una casa di modeste pretese e [...]

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Anche se inizialmente abitò nei pressi del Foro vicino il Colle Velia, tornò poi sul Palatino, in quella che era una casa di modeste pretese e in cui visse per ben quarant’anni.

Questa sua scelta cambiò radicalmente il destino del colle, perché dopo di lui, tutti gli imperatori romani presero dimora su questa altura. D’altronde Augusto era stato il primo imperatore romano, un po’ per tradizione o forse per scaramanzia, i suoi successori seguirono questa tradizione.

Ma Augusto, particolarmente cagionevole, non trovava in quella dimora il miglior habitat per la sua salute. Così quando si ammalava si trasferiva a casa di quello che sarebbe stato il suo più preparato consigliere nonché fedele alleato: Mecenate.

Augusto scelse questo luogo perché direttamente collegato al fondatore di Roma Romolo. Qui si trovava anche il Lupercale, sito che ingloberà nella sua domus. Si tratta della grotta dove secondo la leggenda furono allattati i due gemelli Romolo e Remo dalla lupa Acca Larenzia, e dove in seguito il primo re stabilì la sua dimora, una semplice capanna.

Casa di Augusto
Casa di Augusto
Casa di Augusto
Casa di Augusto
La Casa di Augusto si sovrappone alla precedente residenza di Ottaviano e viene notevolmente ampliata con l’acquisizione di altre sei case repubblicane limitrofe, compresa la Casa di Livia.

L’aspetto dell’abitazione muta con l’eliminazione di due peristili presenti, così l’aspetto ellenistico precedente viene abbandonato in favore di quello romano che si compone di atrium, vestibulim, tablinium, impluvium, teiclinium e vari cubicula.

Gli ambienti privati si sviluppano sul lato occidentale, mentre in quello orientale si sviluppano quelli pubblici.

Secondo la storia o la leggenda, fu nell’atrio di questa casa che cadde un fulmine, considerato come segno fausto per il futuro imperatore. Qui Augusto fece erigere un tempio dedicato ad Apollo, dove si conservavano i libri Sibillini. L’opera è da considerarsi un ex voto per la vittoria di Azio su Marco Antonio.

I locali strettamente privati della casa di Ottaviano passarono così dai circa 5.000 m² ai circa 21.000 m² di quella di Augusto. Considerando che la casa privata più grande di Roma arrivava a circa 2.800 m2…

L’ abitazione nel suo complesso arrivo a coprire alla fine ben 22.000 m². In seguito ad un incendio, la casa fu però distrutta, allora il popolo che amava profondamente Augusto, raccolse i fondi necessari per farla ricostruire. Sembra però che l’imperatore accettasse da ognuno solo un piccolo obolo come segno di riconoscenza.

La dimora comprende uno spazio per il culto dei Lari e di Vesta, così come il tempio di Apollo e il Portico di Danao e delle sue figlie Danaidi e la biblioteca con la Curia. La struttura piuttosto complessa dell’intera struttura ricalca quella tipica delle case del Foro. Compreso nel complesso c’era anche il bosco di Apollo Liceo, che si trovava proprio sul Lupercale. Apollo era il dio che aveva concesso a Danao di regnare sull’ Egitto, di conseguenza anche ad Augusto di divenire imperatore.

Casa di Augusto
Casa di Augusto
Casa di Augusto
Casa di Augusto
Il fronte della casa era decorato con allori e foglie di quercia, chiari richiami ad Apollo e si affacciava sul Circo Massimo al quale si arrivava grazie a due rampe d’accesso.

Casa di Augusto

Gli ambienti nel basamento del palazzo, erano destinati agli schiavi e ai liberti che amministravano le ricchezze dell’imperatore.

Oltre il peristilio vi sono una serie di ambienti disposti attorno a una grande stanza centrale che aveva funzioni di rappresentanza. Questa ancora presenta tracce di pavimentazione in marmo. Altre due piccole stanze limitrofe conservano invece belle decorazioni attribuibili al secondo stile e databili attorno al 30 a.C.

La prima stanza è detta “Stanza delle Maschere”. Presenta una decorazione dipinta che ripropone una scena teatrale con la presenza di due maschere teatrali dipinte poste sopra a delle cornici. Al centro di ogni parete si trova una raffigurazione di un santuario agreste.

La seconda stanza invece è decorata con festoni di pino pendenti tra i sottili pilastri di un podio. C’è poi una bella stanza di passaggio con un interessante soffitto a cassettoni decorato, mentre le pareti sono abbellite con decorazioni geometriche.

Anche questo sito fa parte dei super siti visitabili sul Colle Palatino. Sovrapprezzo, orari e giorni di apertura e altre informazioni sono fruibili sul sito del parco archeologico del Colosseo.

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