Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato di aver destinato oltre 118 milioni di euro per le tranvie di Roma, con un’attenzione particolare a due opere già oggetto di finanziamento, ma che necessitavano di risorse integrative. Nel dettaglio, l’assegnazione ammonta a 118.231.284,05 euro ed è in favore di due interventi considerati strategici: la Linea G Termini – Tor Vergata, comprensiva del Deposito di Centocelle Ovest, il cui quadro economico è cresciuto in seguito alla richiesta di realizzare un viadotto su viale della Sorbona; la tranvia di viale Palmiro Togliatti, finanziamento che appare destinato, con ogni probabilità, a coprire gli incrementi dei costi dovuti all’aumento generalizzato dei prezzi. Un aspetto tutt’altro che secondario riguarda l’origine delle risorse. I fondi assegnati provengono infatti da un’operazione di rassegnazione di risorse già impegnate, raccolte da opere definanziate nel corso degli anni sul territorio romano. Il MIT ha scelto di mantenere queste risorse all’interno della Capitale, evitando che venissero dirottate altrove e garantendo così la copertura finanziaria a interventi già in fase avanzata o in corso di attuazione. Il comunicato ministeriale non chiarisce quali siano le opere definanziate. Tuttavia, l’unica operazione in grado di generare una cifra di questo ordine di grandezza è il definanziamento della funivia Casalotti-Battistini, dal valore di 109.591.314,06 euro, cui si aggiungerebbero ulteriori economie riferibili ad altri progetti. Resta incerto se il definanziamento abbia coinvolto anche la funivia Villa Bonelli – Magliana – EUR Magliana. Detto questo, non è tutto oro quel che luccica. Se da un lato i cantieri della tranvia Togliatti sono finalmente una realtà concreta, la Linea G Termini – Tor Vergata è in grandissimo ritardo: la gara sarà fatta solo il prossimo anno e il contratto d’appalto, di conseguenza, ancora non c’è. Ed è proprio qui che si annida l’insidia burocratica. Il Decreto Legge 95/2025, che ha istituito il fondo unico per il trasporto di massa, prevede scadenze molto stringenti per la stipula dei contratti. In assenza di un’obbligazione giuridica entro il 31 dicembre 2025, cioè domani, i finanziamenti originari della Linea G, circa 200 milioni di euro, rischiano di confluire in una “sezione speciale” del fondo, esponendosi ai potenziali tagli del MEF a partire dal 2027. Sarebbe un paradosso grottesco, oltre che una scelta politicamente incomprensibile: tagliare 200 milioni di euro ad aprile dopo averne assegnati 118 a dicembre. Proprio per l’assurdità di un’azione del genere, riteniamo con ragionevole certezza che verranno attivate le misure, già previste dallo stesso decreto, per consentire nel 2026 la riassegnazione anche del finanziamento originario, mettendo in sicurezza l’intero importo dei lavori.

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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con un’attenzione particolare a due opere già oggetto di finanziamento, ma che necessitavano di risorse integrative.

Nel dettaglio, l’assegnazione ammonta a 118.231.284,05 euro ed è in favore di due interventi considerati strategici:

Un aspetto tutt’altro che secondario riguarda l’origine delle risorse. I fondi assegnati provengono infatti da un’operazione di rassegnazione di risorse già impegnate, raccolte da opere definanziate nel corso degli anni sul territorio romano. Il MIT ha scelto di mantenere queste risorse all’interno della Capitale, evitando che venissero dirottate altrove e garantendo così la copertura finanziaria a interventi già in fase avanzata o in corso di attuazione.

Il comunicato ministeriale non chiarisce quali siano le opere definanziate. Tuttavia, l’unica operazione in grado di generare una cifra di questo ordine di grandezza è il definanziamento della funivia Casalotti-Battistini, dal valore di 109.591.314,06 euro, cui si aggiungerebbero ulteriori economie riferibili ad altri progetti. Resta incerto se il definanziamento abbia coinvolto anche la funivia Villa Bonelli – Magliana – EUR Magliana.

Detto questo, non è tutto oro quel che luccica. Se da un lato i cantieri della tranvia Togliatti sono finalmente una realtà concreta, la Linea G Termini – Tor Vergata è in grandissimo ritardo: la gara sarà fatta solo il prossimo anno e il contratto d’appalto, di conseguenza, ancora non c’è.

Ed è proprio qui che si annida l’insidia burocratica. Il Decreto Legge 95/2025, che ha istituito il fondo unico per il trasporto di massa, prevede scadenze molto stringenti per la stipula dei contratti. In assenza di un’obbligazione giuridica entro il 31 dicembre 2025, cioè domani, i finanziamenti originari della Linea G, circa 200 milioni di euro, rischiano di confluire in una “sezione speciale” del fondo, esponendosi ai potenziali tagli del MEF a partire dal 2027.

Sarebbe un paradosso grottesco, oltre che una scelta politicamente incomprensibile: tagliare 200 milioni di euro ad aprile dopo averne assegnati 118 a dicembre. Proprio per l’assurdità di un’azione del genere, riteniamo con ragionevole certezza che per consentire nel 2026 la riassegnazione anche del finanziamento originario, mettendo in sicurezza l’intero importo dei lavori.

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