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Martedì 15 Dicembre 2020 13:12

Coronavirus – Diario di crisi giorno 272

L’OMS immunizza Babbo Natale. Ettore vuole andare scuola mia. Piccola tregua tra i capi della Nazione. Il diario di Lorenzo Pirrotta

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«Vojo andare a scuola tua! Vojo andare a cquola tua!» Ettore questa mattina mentre ci preparavamo ha deciso che non voleva andare alla sua scuola materna ma in quella mia, che immagino sia il mio ufficio.  Poi abbiamo inforcato la nostra bici e non ci ha pensato più, ogni tanto mi chiedeva dove passavamo e dove andavamo ma era contento.

Che ci sia qualcosa di vero nella richiesta di Ettore? Che a non finire non siano solo gli esami ma anche la scuola con le sue aspettative, le sue incredibili novità e la sua socialità imposta. Che sia un rapporto non risolto di qualcuno di noi con essa alla base di molte delle discussioni sulle scuole aperte e le scuole chiuse ai tempi del covid nostro. Chissà cosa ha passato, il nostro omino di burro, il governatore De Luca da bimbo?  Oppure quelli ad aver e un rapporto non risolto con l’istituzione scolastica siamo noi che la difendiamo?

“Tutti i più grandi maghi della storia hanno iniziato essendo niente di più di quello che siamo noi: studenti. Se loro ce l’hanno fatta, perché noi no?” questo è quello che vorrei poter pensare dell’esperienza scolastica dei nostri ragazzi, come Harry Potter.

L’Oms ci fa sapere che Babbo Natale è immune al Coronavirus e che quindi porterà i regali, alla fine la propaganda si somiglia sempre, il Fiero Conte dice una cosa simile da un po’, riguardo una sorta di lasciapassare da lui concessogli. Noi pensiamo invece che Santa Klaus debba stare attento con quei chili di troppo, vista l’età e anche la pressione che ci pare un po’ altina. In compenso pare che gli alberi di Natale siano andati a ruba, dovendo stare in casa tutti si sono attrezzati.

Pare che il rappel à l’ordre della cara Angela abbia almeno in parte sopito i bellicosi intenti dei nostri capi della nazione e delle regioni. Lo scontro sembra rinviato, almeno per ora.

Mancano 9 giorni a Natale che rosso o giallo che sia ci ricorderà, almeno, del dono della vita e dell’amore dei nostri cari.

State bene e adelante con judiucio!

 


Ambulanze a Trastevere
 

«Mai! Mai! Mai!» Così il mio dolce Ettore da un po’. Come dice la sua mamma da quando ha imparato questa parola la usa a più non posso.

«Ettore facciamo colazione?»

«Mai! Mai! Mai!»

«Dai Ettore è ora di fare la ninna.»

«Mai! Mai! Mai!»

«Andiamo a scuola su usciamo»

«Mai! Mai! Mai!»

È il suo nuovo refrain. Del resto devo ammettere che la parola MAI riempie la bocca e la mente come poche altre. È così bello poter escludere categoricamente di fare in qualunque tempo e in qualunque luogo qualcosa.

Purtroppo poi la vita spesso si presenta nella sua rudezza e ci impone di rivedere le nostre certezze su di noi.

L’idea che ci eravamo fatti del Natale, anche grazie alle sfuriate dei capi delle regioni, dell’uomo del mojto, di alcuni membri anche autorevoli della maggioranza sembra sfumare. Invece sembra farsi largo, come da noi anticipato (giorno 193)   un lockdown natalizio con l’Italia tutta in tinta con Babbo Natale.

A Natale un Italia tutta rossa

A riportare tutti verso questa non proprio allegra prospettiva non sono tanto i nostri comitati tecnici e scientifici, le opinioni dei nostri immunologi, infettivologi e virologi. Nulla centrano neanche le foto dello shopping, quella è solo propaganda.  Non lo sono neanche le crude cifre della protezione civile, l’RT, il bollettino o l’R con 0. La linea sembra dover cambiare perché Angela Merkel, la donna più forte d’Europa, insieme all’accademia leopoldina, sono riusciti a convincere tutti i capi dei  Lander tedeschi, che non hanno nulla da invidiare ai nostri capi delle Regioni, della necessità di un lockdown generale per il tempo del Natale e un po’ più in là.  La cosa cambia i termini della questione, se lo stato più forte, ricco, con la migliore sanità decide lo stop, in qualche modo lo suggerisce anche a noi. Se si ferma la locomotiva d’Europa  dovremo farlo anche noi vagoni?

Oggi la maledizione informatica ha colpito non solo me ma anche milioni di utenti di google in particolare gmail e di Google Meet, il sistema di videoconferenza di Larry Page e Sergej Brin è anche il più diffuso nelle scuole italiane, credo grazie a qualche accordo, anche mio figlio l’anno scorso usava quello. Quindi la DAD è andata KO quasi in tutta Italia.

Fortunatamente io uso zoom, grazie al mitico maestro di scacchi di Giuliano che ci iniziò durante il lockdown, e lo faccio usare anche nella confederazione dove lavoro (CEPI). Giusto questa mattina ho moderato una videoconferenza pubblica con molti ospiti anche importanti, avessimo avuto meet sarebbe andato tutto a monte.

A Roma sono morti due vigili di covid, ne danno notizia i sindacati e il corpo, mi spiace alla fine ai pizzardoni vogliamo bene e li ho visti molto indaffarati in questi tempi strani e  turbolenti.

PS vi suggerisco come spin-off
della nostra storia questa intervista al Maestro Blonna:  Il Maestro e la regina.

State bene e adelante con Judicio!



Ci sono dei momenti, che variano per durata in base alle situazioni e alle nostre convinzioni, in cui il nostro cervello si rifiuta di elaborare gli impulsi che gli giungono dai nostri sensi. La nostra coscienza si impedisce di vedere o sentire cose che non vuole accettare, a volte per non soffrire spesso per puntiglio. Di solito dopo un breve momento di obnubilamento torniamo a ad una percezione standard della realtà.

Il saliscendi cui si sottopone il covid nostro, temo favorisca questa illusione e i motivi per cui per un po’ ci rifiutiamo di accettare quel che c’è non sono di difficile comprensione.

Sabato ho accompagnato Giuliano ad un torneo di scacchi cui per una serie di ragioni non avrebbe dovuto partecipare.  Poi abbiano trovato il tempo e il modo, lui ci teneva e quindi alle 10.00 del mattino l’ho lasciato alle sue guerre perse e ritrovate con i suoi compagni di gioco. Il posto era vicino Via Del Corso che  era allegramente affollata come capita di solito in questo periodo dell’anno. Portavamo tutti la mascherina ma non eravamo pochi, non immagino nel pomeriggio.  Sembravamo un quarto stato dello shopping.

Ho approfittato delle ore del torneo per fare la spesa e ho quindi potuto un po’ girare per Trastevere. Nel pomeriggio siamo andati a fare un giro in un grande giocattolaio in Via dei Colli Portuensi, tanto traffico, macchine in doppia fila, circoletti e comitive.  Ho avuto la stessa sensazione che ebbi questa estate, allora si faceva quello che di solito si fa in quella che Gentiloni definì una normale stagione estiva , con poche esclusioni, questa volta è Natale e le persone cercano di fare quello che si fa a Natale.  Certo restano ancora molte limitazioni, di orario per esempio, ho visto che ora l’aperitivo si anticipa, ma il rito delle mani nelle noccioline e delle bevutine di alcool mescolato allo zucchero è rimasto inalterato.

Del resto questa storia cominciò con i capi della nazione che andavano a fare gli apericena a Milano per dimostrarci che il nuovo coronavirus, allora si chiamava solo così, non era pericoloso.

Questa settimana per la prima volta da almeno 7 settimane abbiamo avuto meno morti della settimana scorsa ma sono stati comunque 4588, da noi purtroppo le persone muoiono un po’ di più che negli altri paesi, abbiano un tasso di mortalità “che tutto il mondo ci invidia.” Ancora non è chiaro perché, qualcosa centra senza dubbio il nostro sistema sanitario che sembra intervenire troppo tardi sui malati. O casi di positivi sono 122.000, 30 mila meno della scorsa settimana, non la metà ma solo un po’ meno.

Tutti sappiamo che la situazione non è facile e che il problema non sì è risolto, la nostra splendida penisola si è scolorita dal rosso verso il giallo un po’ ovunque, ma la terza ondata prima della fine dell’inverno  è attesa potrebbe essere peggiore della prima e della seconda. Manca ancora del tempo a quando potremo di nuovo abbracciarci, come ci aveva promesso il fiero Conte ormai quasi 10 mesi fa.

Qui a Roma continua la spasmodica attenzione per la faida tra i ragazzini del Pincio. Si susseguono operazioni della Polizia e si è stabilito di chiudere la Metropolitana che porta a Piazzale Flaminio nel pomeriggio di sabato per evitare che al cosa si possa ripetere.

Nel frattempo Arcuri ci fa sapere finalmente dove intende vaccinarci; allestirà 1.500 gazebo a forma di fiore, come il simbolo della campagna: una primula fucsia realizzata da uno dei fratelli Boeri.

Giuliano il torneo poi lo ha vinto. L’ho capito quando nella chat dei genitori è comparso onusto di gloria e armato di coppa e medaglia come fosse Ron Weasley davanti allo specchio delle Brame. Scoppiava di gioia il mio piccolo scacchista!

State bene e adelante con judicio!

Primula simbolo della campagna vaccinale
Primula simbolo della campagna vaccinale
«Dov’è vilus, dov’è vilus?» Così protestava Ettore dopo che questa mattina gli ho detto che non poteva andare dal suo amico Gianluca. Eravamo in bagno vicino al fasciatoio dove ancora lo vestiamo. Mentre chiede del virus si guarda intorno con aria minacciosa come se gli dovesse menare. E diventato il suo, e anche il nostro, capro espiatorio. Ha imparato che molti dei divieti sono dovuti alla pandemia e quindi a quello che lui chiama Vilus. Questa mattina però erano le 7 e 30 e dovevamo andare a scuola, il covid nostro era quasi innocente.

I capi delle nazioni continuano ad accapigliarsi attorno ai soldini che dovrebbero giungere copiosi dall’UE, com’ è loro costumanza antica, i cittadini tentano invece il colpaccio con le lotterie degli scontrini e il cash back di stato.

Il Natale si avvicina e il braccio di ferro sul cenone ha visto un nuovo irrigidimento del Fiero Conte, il quale anche sul Recovery found e la sua super task force, di carattere egizio (Cit. Paolo Mieli) cerca di tener duro e dice che andrà avanti solo con la fiducia di tutta la sua maggioranza.

Il consiglio di stato, le cui competenze in materia sono note, si pronuncia contro una nota dell’Aifa e proclama l’idrossiclorichina, un antimalarico di gran moda all’inizio della pandemia che purtroppo sembra non funzionare, prescrivibile senza rimborso per curare il covid.

Dove ci vaccineremo?

Se però devo dirvi cosa mi spaventa di più del nostro caos anarco-autoritario beh è il timore che non si sfruttino le vacanze di Natale per piegare la ormai celebre curva ma che invece la si faccia risalire incoraggiando comportamenti simili a quelli di questa estate. Partendo per di più da una base ben più ampia di contagiati. Lo scenario che mi terrorizza è quello di una curva in risalita, un TPL (trasporto pubblico locale)  non riorganizzato, anche con scaglionamenti degli orari delle scuole,  per tempo e i capi delle regioni che per far vedere che son forti ed efficienti ordinano di non riaprire le scuole.

Altra questione per la quale spero di essermi distratto è quella riguardante la logistica dei vaccini, non ho ancora capito dove li vogliano fare in quali luoghi. Non penseranno mica agli attuali centri vaccini, io li ho visti, ci porto i miei figli, e quindi so di doverli escludere subito, non sono certo attrezzati per gestire gli afflussi che si dovranno affrontare per almeno sei mesi. Già sono andati quasi in tilt, quando con il governo Renzie  la Lorenzin si resero obbligatori i vaccini per i bimbi senza aumentarne conseguentemente il budget.

Molto attivo il prefetto di Roma sul fronte covid e assembramenti

Qui nella mia città spicca l’impegno del prefetto Piantedosi, già Capo di Gabinetto del Viminale, sul caso ragazzini del Pincio e in generale con i suoi provvedimenti anti assembramento e sul fronte TPL.

Il prefetto di Roma oggi ha incontrato al tavolo di coordinamento Comune, Regione, rappresentanti dei ministeri di Scuola e Trasporti, e poi le aziende del trasporto pubblico locale Atac, Cotral, Trenitalia. Si è parlato, senza trovare un accordo per il momento, dello scaglionamento degli ingressi. Pare che i presidi non siano disposti ad accettare che si facciano delle lazioni al pomeriggio, possibili invece diverse finestre orarie al mattino. Grandi aperture ai privati per il TPL.

Domani ci potrebbe essere il bis della rissa del Pincio altra questione aperta e  monitorata. Sempre per restare dalle parti del prefetto di Roma pare che la Ministra Lamorgese non sia mai stata positiva al Covid ma che il suo tampone fosse un falso positivo. Ne siamo contenti per lei e per i suoi colleghi.

State bene  e adelante con judicio!


Pulizia tavolini in Via Arenula
Con Martina eravamo andati da Zazà a prendere un pezzetto di pizza e passando per Piazza Sant’Eustacchio abbiamo incrociato Matteo Renzi che parlottava con la mascherina ben calzata con Ernesto Carbone e una testa bianca che mi sembrava quella di Nicodemo Oliverio, le mascherine non aiutano. Renzi diceva e gli altri due, come è giusto che sia, ascoltavano e annuivano. Renzi è un capo si vede da miglia di distanza, di persona comunque è molto più alto e piazzato di quanto uno si immagini.

L’ho incontrato altre tre volte, la prima quando invitò il mio capo di allora, Mario Catania grande ministro dell’agricoltura e vero servitore dello Stato, a Palazzo Vecchio per un caffè, noi eravamo da quelle parti per un convegno sul consumo del suolo, un’altra volta a Ballarò ed infine durante la cerimonia della campanella: lo vidi inseguire Letta che non lo voleva neanche guardare. Come è diabolico il potere nel convincerci di essere unici e indispensabili. Comunque Renzi si è incaricato più volte di spiegare ad alcuni suoi colleghi che così non è. Lo fece con Letta, in qualche modo lo ha fatto con Salvini e ora sembra volerlo fare con il Fiero Conte, anche lui si ingannò ma questa è un’altra storia.

Per il momento Conte decide di cedere alle pressioni sugli spostamenti tra comuni a Natale e Capodanno, richiesta che ha visto insieme gli enti locali, i capi delle regioni i Renziani e Salvini. Il vero nodo pare sia la gestione dei soldini che l’Unione ci trasferirà con il Recovery Found e la Task force, di carattere egiziano (Cit. Paolo Mieli), edificata dal fiero Conte per gestire tutto il gestibile.

Molti si chiedono se ci sarà la crisi di governo nella crisi della pandemia, ovviamente non lo so ma credo che Conte si atterà più o meno al vecchio proverbio siciliano ‘Calati junco chi passa la china’. Solo che questa volta attenderà che risalga, con la ormai prossima terza ondata. Si piegherà più che potrà e aspetterà, però potrebbe non bastare.

Papa Francesco invece ha fatto sapere che celebrerà la messa di Natale alle 19.30.

Oggi altre 887 persone ci hanno lasciato a causa del covid ma dicono che le cose stiano migliorando, il tasso di contagiosità è sotto il 10% i guariti sono stati 30.000 e i contagiati cica 17.000.

State bene e adelante con judicio!


Isola Tiberina quasi sommersa
Oggi rientro a scuola e in ufficio in bici. Con Giuliano attraversiamo Ponte Garibaldi e vediamo l’Isola Tiberina assediata dal fiume più del solito. In ufficio mi scontro con più di un problema al PC. Mi metto di pessimo umore ma è la vita di noi non informatici computerizzati. Alla fine sembra sempre di essere degli analfabeti. Giuliano trova la piena del Tevere “fichissima” gli spiego che però è un problema nonostante gli argini piemontesi.

I numeri oggi sono meno brutti del solito, anche se non so se il giorno dopo l’Immacolata valga al stessa regola della lunedì, cioè che son numeri un po’ in vacanza. Forse sì, i tamponi sono 30.000 meno di ieri.   Le persone che vanno via sono sempre molte.

Oggi, mentre il mondo celebra Margaret Keenan e William Shakespeare, prima e seconda a vaccinarsi ufficialmente in UK, noi qui a Roma facciamo i conti con un’ordinanza della Sindaca Raggi che consente ai negozi di vicinato di aprire un po’ prima nei giorni di festa e con la dichiarazione dell’assessore alla sanità della Regione, D’Amato, che prorogava le misure fino a marzo. Segue smentita, ché alcuna decisione è ancora stata presa ma così è.

State bene e adelante con judicio!

 


Cluster notturno di runner a Piazza Navona
 

Ieri sera forse presi dallo spirito natalizio, al quale cerchiano inutilmente di sottrarci, dopo aver cenato davanti all’albero, pollo arrosto con patate più che buono l’ho lasciato marinare nel vino ed altro per 8 ore, abbiamo deciso di tentare una sortita serale. I nostri obiettivi sono: Spelacchio a Piazza Venezia, Piazza Navona pare illuminata a festa e Piazza San Pietro. Quando metto in m moto la nostra potente Aygò son le 20,40 abbiamo un’ora e venti minuti prima del coprifuoco. Erano più di venti anni che non provavo una simile sensazione da quando con Massimo Sartorio e Marco Palazzo, tra gli altri, ci aggiravamo tra Mestre e Venezia con gli anfibi ai piedi durante la libera uscita, che anch’essa prevedeva un coprifuoco che però veniva chiamato più civilmente rientro.  A Piazza Venezia troviamo Spelacchio tutto vestito e colorato ma senza luci a Piazza Navona troviamo le Fontane del Bernini la Chiesa del Borromini ma gli unici spot presenti sono rossi e abbracciano il collo di un gruppo di runner notturni.  Superata la prima delusione Martina incoraggia les deux a correre. Vederli felici nella notte scapicollarsi è una gioia anche per noi due.   Non c’è nulla da fare per un po’ Piazza Navona è chiamata ai suoi antichi fasti di stadio Domiziano. Sulla via del ritorno provo a passare per San Pietro ma a causa di una serie di sensi unici  e transenne non riesco a conquistare il colonnato, anzi mi perdo e per un attimo provo l’emozione della mancata consegna. Il tempo passa sono le 21.45 e per un momento non sappiamo esattamente dove ci troviamo. Poi purtroppo o per fortuna lo smarrimento finisce e rientriamo con 10 minuti di anticipo.

Corse a Piazza Navona di nuovo Stadio Domiziano

I capi della nazione sembrano aver ricominciato a darsele di santa ragione, questo è segno che il covid nostro è in parziale ritirata. Il casus belli potrebbe essere l’approvazione delle modifiche al MES. Un bel gesto invece lo fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che fa sapere all’ANSA che si sottoporrà quando sarà possibile alla vaccinazione contro il Covid senza ovviamente scavalcare l’ordine della precedenza delle categorie a rischio, secondo le disposizioni delle competenti autorità.

Oggi dopo molto tempo abbiano ricevuto una breve visita di amici in casa. Con loro speso abbiamo passato il capodanno, abbiamo condiviso parte dell’estate e dell’inverno. Quest’anno un po’ meno. E’ stato gradevole fare due chiacchiere in soggiorno bere qualcosa e spizzicare qualche dolcetto mentre Gianluca, Giuliano ed Ettore si scalmanavano per casa armati comme il faut. Siamo stati con la mascherina tutti quanti tranne Ettore. Abbiamo aperto molto presto la finestra ed abbiamo fatto tutte le  abluzioni del caso. Devo ammettere che uno dei pochi lati positivi di tutta questa storia è l’abitudine all’igiene delle mani.

Anche oggi  634 persone con un nome e una storia  e dei cari sono andati via.

State bene se potete e adelante con judicio!



Non credo che percorreremo il corridoio giallo, cioè quel lasso di tempo che consente di sconfinare di regione per raggiungere luoghi e parenti ameni prima dei divieti. Quando ero bambino mia madre mi spiegò che la libera circolazione delle persone era una delle caratteristiche delle democrazie. Mi spiegò anche che nelle dittature, come per esempio nella Germania dell’est o in Russia questo diritto non era contemplato. Bisognava chiedere il permesso per spostarsi e spiegare il perché. Mia mamma diceva la verità come è noto i regimi dell’est Europa smisero di esistere proprio quando crollarono le loro frontiere interne ed esterne. Ora mamma non c’è più e non c’è più nemmeno il socialismo reale ma che la libertà di circolazione sia uno dei fondamenti delle democrazie liberali resta un fatto. Di questo diritto siamo stati privati nell’anno che va via più e più volte. Abbiamo accettato che fosse così un po’ per paura del covid nostro un po’ perché non sapevamo che dire. Mi chiedo per quanto tempo potrà durare ancora questa situazione. Sono un cittadino responsabile ed accetto di buon grado tutte le regole che il Fiero Conte, i Chigini e i capi delle regioni mi dettano, però quelle libertà cominciano a mancarmi.

Mi chiedo come faremo a contrastare quella che sembra un’aperta ribellione dei giovani romani, per ora circoscritta, che hanno voglia di incontrarsi e sostanzialmente di fare casino. Non avendo noi neanche dato loro la possibilità di incontrarsi e di formarsi, anche sulle regole anti covid, a scuola.

la libera circolazione delle persone caratteristica delle democrazie

Oggi abbiamo fatto l’albero di Natale, a dire la verità l’hanno fatto Martina,  Giuliano ed Ettore io nel frattempo preparavo il brodo e poi il risotto allo zafferano che ha avuto un successo strepitoso tra gli adulti e tra i fanciulli.

L’Abruzzo nel suo piccolo si distacca ed emana un’ordinanza propria per uscire dalla zona rossa scatenando le ire di Boccia e Speranza.  Il Molise invece stabilisce la Dad per tutti, scuole chiuse aimè, e mezzi pubblici solo per necessità. Ora uno già deve fare uno sforzo per accettare le norme imposte dal governo e dallo stato ma non bastano ci sono anche quelle delle regioni, perché vuoi mettere il gusto dell’ordinanza che chiude apre ritarda o anticipa.

Per un anno della mia vita mi è già capitato di avere quasi tutte le mie libertà sospese: quando ho fatto il soldato. Sapevo però che finiti i dodici mesi sarei tornato alla mia esistenza borghese.

Ora tutti ci chiediamo quanto durerà e se e come finirà. Grandi speranze riponiamo tutti sui vaccini, che io farò senza dubbio se non altro per riguadagnare un po’ di libertà.

Scalpore ed orrore ha suscitato l’affermazione di Arcuri “Vaccineremo tutti anche gli immigrati”. Scalpore che non comprendo, so del grande odio di parte del mio popolo e delle forze per alcuni ma come potremmo mai eradicare il virus se non ci vaccinassimo tutti?

State bene e adelante con judicio!


Storni sull’Isola Tiberina
Per Ettore noi siamo tutti ‘pessone’ noi che viviamo con lui, lui stesso, le maestre e pure Darth Fener (la pessona nera). Quando per scherzo gli diciamo che è un gattino, un maialino  o un monello lui si oppone e ci dice che lui è una pessona, una pessona piccola. Devo ammettere che pur avendoci messo un po’ più di lui a capirlo condivido questo suo modo di concepire l’umanità.

«Colonavilus uccide pessone, cattivo. Batman attacca Colonavilus! Batman caccia via!». Il covid nostro è entrato anche nel mondo dei giochi di Ettore.  Non so se è un bene ma credo che così lui riesca in qualche modo a comprenderlo e ad esorcizzarlo. Il giochi dei bimbi credo servano loro anche per interpretare la realtà, per rendergliela più comprensibile ed accettabile. Ma la che mi fa impazzire e che lui è questa idea che ha della pessona

Noi invece come facciamo? Un po’ con i sogni e molto con i racconti, con quella che da un po’ gli uomini di mondo, tipo i Chigini, chiamano narrazione parola che mi fa venire l’orticaria quasi quanto resilienza.

Sarà stato per la noia, aiutata anche dalle scuole chiuse, sarà stato per la mancanza di altri luoghi dove radunarsi, la Regione ha chiuso i centri commerciali (dei cinema, dei teatri, delle palestre dei circoli di vario tipo e genere inutile dire) fatto sta che i ragazzi presa la metro si sono concentrati al tridente tra Piazza del Popolo, Via del Corso, Via del Babbuino e Via Ripetta. Grande clamore ha fatto, guadagnandosi addirittura l’apertura di più di un quotidiano online  un  rissa tra alcuni di loro. Il tutto è passato sui media, grazie al rilancio di una pagina Instagram che si chiama welcome to favelas, come una maxirissa al Pincio con tanto di celere intervenuta per calmare gli animi. Poi la questura ha spiegato che non c’è stato nessun ferito e che non le risultava alcuna maxi rissa e tanto meno l’intervento della polizia in tenuta antisommossa.  A parte ciò la questione dei ragazzi in strada si riproporrà anche perché incoraggiata dal clamore guadagnato e funzionale a un certo tipo di narrazione.  Pare che la cosa sia nata su Tik Tok dove due ragazze si sono sfidate e date appuntamento. Comunque, il modo in cui tutto rimbalza sui social e da essi vien ingigantito non va trascurato.  A un certo punto sono cominciate addirittura a girare voci di accoltellamenti e di morti. Queste ultime erano voci rigorosamente inventate. La cosa che davvero spaventa soprattutto in questo periodo in cui passiamo molto più tempo sulla rete è la capacità che abbiamo insieme ad essa di inventarla la realtà. Questo è un problema non solo per i ragazzi ma per loro in modo particolare ora che sono stati anche privati della scuola. Già qualcuno, come raccontammo sempre in questo diario si è ‘divertito’ ad inventare uno sciopero in quei pochi giorni in cui poterono andare in aula. Bastò un messaggio sui social, comprese le chat istantanee e lo  sciopero, non organizzato da alcuna organizzazione studentesca, prese corpo.

Noi abbiamo passato un bel fine settimana in casa, a parte un piccolo torneo scacchistico di Giuliano non siamo praticamente mai usciti se non per fare la spesa o andare in tintoria.

Nel frattempo non bastandoci il covid ci si è messo anche il maltempo. C’è di buono che questa settimana in Italia ci sono stati ‘solo’ 154.954 contagi contro i 201.347 della scorsa settimana. Le persone che sono morte invece sono state 5.188 contro le 4.980 della scorsa settimana.

Ste bene e adelante con judicio!

La burocrazia on-line è un modo diabolico per trasformare ognuno di noi in un impiegato, meglio ancora in uno che fa il lavoro dell’impiegato senza nessuna retribuzione, anzi alla fine lo sportello telematico voleva pure  soldi. Internet è un po’ così ci trasforma tutti in suoi lavoratori alcun pagati altri no. In questo periodo faccio quasi tutto in rete il covid nostro è indiscutibilmente un suo alleato. Sarei curioso di sapere quanto è aumentato il traffico in questi mesi. Lo potrei cercare sul web ma non mi va, ho un po’ di pigriza da consumare con o senza matrix.  Mark Elliot Zuckerberg all’inizio di tutto ciò si chiese se i server avrebbero retto mi pare che non ci siano stati grossi problemi.

Comunque oggi tanto tempo per sbrigare una cosa di lavoro, firme digitali, moduli xml, collegamenti, telefoni. Pc, mail, pec, crittografia one to one. Tutta sta roba nel secolo in cui ho speso più anni non c’era. La pandemia c’era stata ma non per la mia generazione.

Ora che finalmente il Dpcm di Natale è stato presentato dal fiero Conte in Tv e su FB il timore è che i meridionali d’origine, che vivono al nord, fuggano in massa per raggiungere le madri patrie del mezzogiorno tra il 18 e il 20.  Una cosa vorrei dire a tutti ma tra noi non c’è proprio nessuno che all’idea di non fare il cenone di Natale, con decine di parenti, ha tirato un gioioso sospiro di sollievo? Cioè nessuna moglie si è sentita liberata dalla suocera o viceversa?

Il dpcm che potete l
eggere qui sotto nella sua rigogliosa interezza
non aveva soprese rispetto a quello che già ieri si sapeva.

Niente spostamenti tra comuni nei giorni di festa e tra regioni per tutto il periodo delle vacanze, coprifuoco confermato, ristoranti aperti a pranzo sempre, cucine degli hotel chiuse a Natale a Capodanno la sera. Unica concessione per lo shopping: negozi aperti fino alle 21, ma solo in zona gialla e arancione.

Una circolare del ministero della salute consente le visite nelle residenze per anziani previo test antigenico.

Ueh Giuliano ed Ettore se quando leggerete queste mie memorie mi avrete mandato in una RSA sappiate che siete due….  Va beh credo che alla fine vi perdonerei però un po’ stronzi sareste.

State bene e adelante con judicio!



Le cose vanno come sempre… Nulla cambia era così anche ai tempi del piano Marshall … meno soldi di ora ma stessa burocrazia. Sono tutti degli incapaci. No non è vero, sono corrotti, peggio. No sono incapaci.  Il vaccino l’hanno dato e le persone sono morte. Ma quando? Secoli fa? Eh ma bisogna che si vaccinano… in tanti altrimenti non serve.. No non posso vaccinare mio figlio. Anche io sono… pieno di dubbi e di critiche. Come faccio a fidarmi. Io guardo la tv ma segui anche informazione parallela…allora capisci.

Questo il dialogo tra due padri all’uscita di una scuola. Uno autoctono l’altro immigrato. La cosa un po’ mi fa piacere è un segno di integrazione, nella paura e nella diffidenza per le istituzioni ma di integrazione.

Oggi ho accompagnato in bici Ettore siamo passati davanti alla Fontana di Trevi, nella quale non si può più scendere da marzo, e non ho potuto fare a meno di notare che le monete non ci sono quasi più. Simbolo della fine di quella infinita cornucopia che era il turismo per il centro di Roma. L’amore mio piccolo era contento mi indicava la strada. “Da alta patte da atta patte.” Ieri in taxi pare abbia detto al tassinaro che sbagliava strada.

Che tipo, chissà che farà, che dirà, che vorrà. Per ora andiamo a scuola.

I chigini ieri sera hanno tirato tardi e licenziato un decreto legge che servirà al Fiero Conte a promulgare il tanto atteso DPCM di Natale ma che già chiarisce che quest’anno stiamo a casa. Nel DL Solo due articoli, nei quali è esplicitata la cornice di divieti che esclude ogni possibilità di spostamento fra le regioni (gialle comprese) nel periodo compreso fra il 21 dicembre e il 7 gennaio.

Oltre a questo nel primo articolo del decreto viene posto il divieto all’uscita dal territorio comunale di residenza nelle giornate di Natale, Santo Stefano e del 1° gennaio. Le Regioni promettono fuoco e fiamme oggi si son viste con il presidente del consiglio che all’ora dei TG ci illustrerà le altre norme e divieti del DPCM adveniente.

La scuola superiore pare rimarrà, purtroppo, chiusa almeno fino alla fine delle Vacanze di Natale. Passeremo queste feste come i nostri compleanni, come Pasqua, come il primo maggio e come il 25 aprile. Non mi fa piacere ma è così che dovremo fare, si spera per il bene di tutti. Sarebbe stato meglio farlo senza imposizioni ma non sembra possibile. Oggi il covid nostro si è portato via 993 persone: ognuna delle quali ha un nome e una storia non meno degna di rispetto della mia o della tua mia cara lettrice.

Arcuri il temporeggiatore ci garantisce che entro settembre saremo tutti vaccinati (che qualcuno prenda nota dall’Ansa del 3 dicembre ’20). 25 senatori democratici fanno un appello agli affetti per gli spostamenti tra comuni. Insieme a loro anche i capi delle Regioni e molti parlamentari dell’opposizione. Ci si dice che la nonna non può passare il Natale da sola. Credo che però la ratio sia proprio quella di tenerci distanti soprattutto dagli anziani che non vediamo spesso.

Il dottor Giuseppe Ippolito dello Spallanzani ci spiega che chi ha avuto il virus non dovrà vaccinarsi in quanto già immunizzato. Penso a tutte le persone che conosco che lo hanno avuto e mi accorgo che sono più di un po’.

State bene e adelante con judicio!

Il fiero Conte sembra che voglia far aprire le scuole superiori prima di Natale. Un po’ per dare un segnale che non ci siamo dimenticati dei ragazzi e un po’ perché nessuno sa quando riapriranno le scuole dopo le vacanze. In questo come è noto siamo solidali con lui, con la Ministra Azzolina e soprattutto con gli studenti che meriterebbero di poter tornare in aula nonostante loro e nonostante noi.

L’altro fronte in cui è impegnato il fiero Conte è l’edificazione della task force, di carattere egiziano (cit. Paolo Mieli), per la gestione dei soldini europei del Recovery fund. L’idea di costituire questa grande piramide di tecnici e manager al cui vertice si pone il fiero Conte stesso comincia a suscitare qualche opposizione e ilarità. Del resto per resistere alle fiere e ai draghi che potrebbero insidiare un simile territorio c’è bisogno di una solida costruzione.

Ieri Ettore è andato dal pediatra per la visita annuale. Peso, altezza crescita. Le solite cose. Lo ha accompagnato la mamma. Il tutto nel rispetto delle ormai celebri norme contro il covid nostro. Mascherina lui, mascherina la mamma e ovviamente anche il dottore. Ogni tanto entrava, Giuditta, la segretaria con gli occhiali occhiali a pince nez, per chiedere al pediatra lumi su questo o quel bambino con il padre o la madre positivi.

“La mamma vuole sapere che deve fare”. Lui raccomandava isolamento del padre e quarantena. “Deve stare separato!”. Oppure si scaldava se scopriva di possibili ritorni a scuola prematuri: “No! quello non era separato dal padre!”.

Sembra che la perfida Albione sarà la prima a provare i nuovi vaccini. Johnson, anche con un certo gusto, ha bruciato la burocrazia e la politica europea e ha fatto approvare gli Pfizer. Da non confondere con il vaccino delle nostre migliori Speranze anch’esso britannico (e anche un po’ pontino) che invece pare debba mettere ancora appunto i suoi trial.

In compenso però l’Ue ha pubblicato le sue linee guida non vincolanti per il Natale con il covid nostro. Niente canti, smart working dalle località di vacanza prima e dopo le feste, per le scuole vacanze cuscinetto e «l’introduzione di un periodo di apprendimento online come modo per introdurre un periodo cuscinetto ed evitare che le infezioni vengano portate nelle scuole». Considerate che queste raccomandazioni sono per tutti i paesi europei  che per lo più hanno tenuto aperte le scuole sempre finora. Se vagliamo viaggiare ci raccomandano il vaccino antinfluenzale, ad avercelo! Infine la messa online e in TV.

Il Dpcm dei Chigini invece si arricchisce ogni giorno di grida e indiscrezioni nuove. L’ultima è la chiusura dei ristoranti degli alberghi per il 31 dicembre. Perché con il trucchetto della camera prenotata si potrebbe fare il cenone, tutti insieme vicini, vicini. Facciamo un po’ tenerezza sembriamo adolescenti vegliati da una madre severa e ciabattosa. Eppure è così.

State bene e adelante con judicio!



Compie un anno il covid nostro.  Auguri! Il primo dicembre del 2019 in una città cinese abitata da milioni di abitanti, che la maggioranza di noi occidentali non aveva mai sentito nominare, Wuhan un uomo si ammalava di una strana polmonite che The Lancet il 24 gennaio dell’anno dopo individua come caso zero.

A nessuno fa piacere aver dato i natali al covid nostro e questo lo capiamo. Successe anche con altri morbi definiti mal francese o male gallico da tutti, tranne che dai francesi che lo chiamavano male napoletano, anche se in realtà veniva dalle lontane indie occidentali, dall’America! Trattasi della sifilide, bei tempi ci voleva un certo impego per prenderla ed oggi è facilmente curabile con degli antibiotici.

Pare però che il covid nostro venga proprio dalla Cina, come gli spaghetti, la polvere da sparo, la carta, la carta moneta, la carta igienica, la bussola e probabilmente anche la stampa a caratteri mobili e la bara.

>. A quel punto Giuliano deve raggiungere Ettore che di solito è spalle al muro o a croce tra due stipeti di una porta. Liberato da un gesto del fratello Ettore viene a tavola o comunque torna con noi.

Tutti vorremmo essere liberato in questo periodo con un rapido gesto di un eroe da noi amato ma non sembra che le cose stiano andando così. La gestione della pandemia vede il nostro Paese ai primi posti per letalità e questo ha alla fine un peso anche sull’economia. Pare ci sia un rapporto direttamente proporzionale.

Verso un lockdown di Natale?

Alla sfibrante attesa del Dpcm di Natale, di cui sappiamo sempre più cose ogni giorno che poi cambiano il giorno successivo ora si è aggiunta quella delle linee guida dell’Unione Europea.  Pare si prenda in considerazione non solo l’ipotesi di bandire la messa Natale ma anche quella di allungare le vacanze dei ragazzi e dei bambini.

E’ sempre una gioia scoprire che non siamo soli nell’universo. Qui nello stivale si oscilla tra le proposte innevate delle Regioni alle ‘grida’ tremende  che a Chigi fanno girare prima di sfornare il Dpcm allo zenzero.

Pare si vada verso cene solo tra conviventi, Hotel di montagna chiusi per 20 giorni e primi allentamenti solo dal 15 dicembre.

Insomma arriva il lockdown di Natale!

Anche se non per lo shopping qui a Roma sembra che La Raggi voglia lasciare i negozi aperti fino alle 22.00 Che ne pensate?
Qui un sondaggio di Roma Report. 

State bene e adelante con judicio!

01.12.2020

>  decine forse centinaia di conversazioni con Giuliano iniziano così. Qualche volta mi sembra di non aver tempo ma non è vero, lui merita sempre di essere ascoltato anche quando  viene con i suoi giochi e le sue domande su chi è più forte, o più cattivo, o più antipatico,  o simpatico  in quel film o in quel cartone.

>.  Dopo un piccola pausa, sorridendo, perché in quel momento il mio timore era di non creare una distanza incolmabile tra Flavia e Giuliano, gli ho risposto che ci sono molte persone che la pensano così ma che purtroppo si sbagliano. Ogni epidemia ha i suoi Don Ferrante e badate che il personaggio del Manzoni, non solo non era cattivo ospita Lucia liberata dall’Innominato,  ma era anche un dotto e un letterato.

La serenità con la quale le stesse Regioni che hanno chiesto di non riaprire le scuole insistono invece nel chiedere di aprire le piste da sci non finirà mai di stupirmi. La richiesta è di consentire a chi ha la un seconda casa o alloggia in albergo in montagna di usare gli impianti. Si immagina anche di far fare dei test rapidi ai villeggianti.   Un po’ mi  indigno, brutta attitudine cui purtroppo son anche io avvezzo,  poi mi calmo provo a mettermi negli scarponi degli albergatori  e di tutte le persone che lavorano in montagna e capisco. Appare comunque una soluzione abbastanza pericolosa dal punto di vista del contenimento dell’epidemia.  Inoltre mi chiedo perché nessuno tra i capi delle Regioni riesca mettersi le snikers dei nostri figli.

Mi chiedo anche  tutti dovremmo trasferirci in montagna prima del 20 e non dovremmo andar via prima del 6? Oppure si immaginano delle deroghe per chi monta le catene? Sì perché apre che tra il 20 e il 6 ognuno deve stare nella regione in cui si trova.

Tutti aspettiamo il DPCM di Natale che presto giungerà.  La corsa allo shopping in centro a Milano e Torino poteva stupire solo chi non aveva visto quello che stava succedendo a Roma. Del resto tutta la narrazione del governo è stata impostata su quest’idea del Natale come premio finale.

Oggi in ufficio ho, lavorato , letto e scritto.  Roma mi è apparsa bella come al solito ma ripercorrendo vie per me abituali tra il  Tritone e il Pantheon ho visto molti negozi che hanno cominciato a chiudere nella speranza di riaprire o nella certezza di non farlo più.

Posti che per me avevano un  piccolo senso personale. La cosa mi rattrista e mi fa riflettere su quanto sia complicato l’equilibrio tra la sanità pubblica e l’economia. La mia preoccupazione non è solo per i padroni di quelle attività ma anche per i loro dipendenti. Questa volta abbiamo  evitato di chiudere tutto dappertutto l’impatto c’è stato comunque ma è stato meno devastante di quello dell’altra volta.

Martina mi manda una foto di Giuliano che sceglie un nuovo giubbotto per l’inverno, mi accorgo che siamo fortunati ad averci l’un con l’altro e che questo più o meno è quelle che penso del Natale.

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Quest’anno niente zecchino d’oro. L’Antoniano non farà il tradizionale concorso canoro per bambini. E’ la prima volta che succede. A noi dispiace siamo fan accaniti, è Martina che me lo fa notare. Il covid nostro si è abbattuto anche sui 44 gatti e le Tagliatelle della Nonna Pina. Pare che questa edizione si svolgerà nella primavera del 2021 dal 10 al 16 maggio, chissà che ne sarà di San Remo.

Mentre le regioni scoloravano come nel loro desio noi restavamo in casa. Sabato mi sono esibito nella preparazione di una quindicina di supplì’ al telefono. Devo dire grande successo, certo la casa ha odorato di fritto fino alla mattina dopo ma le facce di Giuliano ed Ettore felici che li addentavano ghiotti mi ha fatto contento.

Ennesimo week end casalingo, leggo invece che molti si sono dedicati allo shopping e alla nobile arte dell’aperitivo all’ora del the, pratica ormai abbastanza diffusa.

La Lombardia si fece arancione, i fan di Pisapia però si contengano che lui nulla centra, scolorì insieme alla Calabria e al Piemonte. Sostanzialmente tutte le regioni dichiarate ad alto rischio per prime sono state declassate a rischio medio.

Questa settimana per la prima volta i contagi sono stati meno di quelli della scorsa: 241.127 contro 201.347, di cui 44 mila in Lombardia, che son comunque una cifra spaventosa come lo è quella delle persone morte 4980 da venerdì a venerdì.

L’orribile gioco dei campanili è ricominciato, perché la Lombardia è arancione e la Campania no?

Pare che si vada verso un Natale con coprifuoco e con divieto di circolazione delle persone tra regioni. Questo dovrebbe evitare di ripetere la non felice esperienza di fine estate.

Il rallentamento del contagio fa rifiatare noi ma anche i capi delle nazioni e delle regioni che si preparano a cucinare quelli che Aldo Moro avrebbe definito equilibri più avanzati. Parte sempre più importante della maggioranza spinge il Fiero Conte a un rimpasto. Cosa possibile credo solo con una crisi pilotata, una roba che a me sembra lunare in questo momento ma temo che la convivenza con il virus sia anche questo, la vita politica non può essere sospesa per un tempo indeterminato.

Il boccone dei fondi europei del Recovery fund è troppo goloso. Il fiero Conte si appresterebbe alla creazione di una nuova task force per la gestione e la programmazione del Piano Next Generation per l’Italia. La squadra non sarebbe proprio a ranghi ridottissimi  6 super manager e 300 tecnici. La nostra classe dirigente è naturalmente interessata a questo tipo di partita. Non lo trovo scandaloso. Per le scuole superiori invece sembra abbia vinto la linea dei capi delle regioni se ne riparlerà dopo le feste.

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Questa cosa degli scacchi sta diventando una roba un po’ fortina per Giuliano. Questi giorni che è stato in casa l’ho beccato un paio di volte con un vecchio libro di mio padre e due scacchiere per ricostruire delle varianti. Ettore era là che lo guardava tra l’ammirato e l’indispettito. Devo dire che una bella botta di entusiasmo gliel’ha data ‘La regina degli scacchi’ deliziosa serie per Netflix che vi consiglio.

Per mia sfortuna la cosa più trascendente in cui credo è la sublimazione chimica, cioè il passaggio dallo stato solido a quello aeriforme, eppure ho sempre pensato che parte di mio padre, scomparso un mese prima della nascita Giuliano, si fosse trasferita in lui. Il che almeno per qual che riguarda il Dna è senz’altro vero vero.

Era molto contento di tornare a scuola, meno lo era Ettore che si è un po’ lamentato. Comunque che se la godano la scuola finché c’è.

I capi delle Regioni hanno fatto sapere al Fiero Conte che loro le scuole non le vogliono riaprire che si prosegua con la Dad. Tra le tante richieste che hanno raccolto sui loro territori pare che quella di riaprire i licei non ci sia.

C’è una parola siciliana che rende quel che le regioni provano per la scuola e i problemi legati alla sua riapertura ed è camurria. Per loro sta storia è solo una camurria una infinita, petulante ed assillante scocciatura che niente di buono gli può portare. Vuoi mettere con lo shopping Natalizio, magari in un bel centro commerciale, le luci colorate, le piste innevate, i fuochi d’artificio, il dolce scolorire delle regioni dal rosso, all’arancione, al giallo.

Comunque oggi il governo prederà atto dell’addolcimento dei dati e della curva. I casi questa settimana, pur se alcune decine di migliaia, saranno meno di quelli della scorsa settimana, dopo varie settimane in cui raddoppiavano è indiscutibilmente una buona cosa. Alcune maglie verranno per questo allargate non sembra quelle della scuola in presenza, almeno così non vogliono le regioni, tutte dalla Rossa Emilia Romagna alla Verde Lombardia, dalla Sicilia al Veneto.

I trasporti secondo la De Micheli da soli non basterebbero a risolvere una situazione che dovrebbe prevedere anche orari scaglionati, cosa che a dire il vero abbiamo sempre saputo, e scuole aperte anche il sabato e la domenica. Apriti cielo le associazioni degli insegnanti e dei presidi non vogliono e forse neanche quelle dei genitori e degli studenti.  A dire il vetro la sensazione che la De Micheli abbia mandato la palla in tribuna per non affrontare il problema del TPL, mi si perdoni la metafora calcistica ma data la maratona su Maradona ho ceduto, un po’ ce l’ho anche io.

Comunque stiamo parlando del nulla perché se le Regioni, che sono le più vicine ai bisogni del territorio, dicono tutte all’unanimità che la scuola non serve,  vuol dire che non serve.

Del resto guardateli i nostri governatori inorriditi all’idea che una bambina voglia andare a scuola per studiare gli endecasillabi.  A tal proposito De Luca il lungimirante alla fine ha riaperto solo le scuole d’infanzia e le prime elementari. Già però un risultato lo ha ottenuto molti dei bambini che potevano tornare non sono stati riportati dai loro genitori.

Alcune istituzioni stanno di fatto delegittimando la scuola questo è uno dei danni che il covid nostro ci lascerà in eredità.

Il vaccino anglo-pontino (Oxford Astrazeneca), quello in cui abbiano riposto le nostre migliori Speranze, ha fatto qualche passaggio a vuoto. Non è chiara alla comunità scientifica il protocollo scelto per un trial nato per sbaglio. Pare che si debba rifare, e rendere ripetibile e verificabile.

Intanto in Corea sarebbe arrivata già la terza ondata, tanti piccoli focolai contemporaneamente.

Comunque il fiero Conte questa sera ci chiarirà le novità. Il fermento per il DPCM di Natale prosegue e il dibattito ferve anche sulla nascita del bambinello che andrebbe anticipata per consentire a tutti di rispettare il coprifuoco alle 22.00.

A proposito di fede popolare triste è la sorte della comunità di san Pio infatti i Frati sono stati contagiati nella loro totalità. Quindi messe a porte chiuse al Santuario di San Giovanni Rotondo.

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Giuliano prova varianti su due scacchiere
Tutta Italia è in fibrillazione in attesa del decreto sul cenone. Son giorni ormai che tutti attendono il nuovo Dpcm scaccia guai.

I giornali lo chiamano decreto di Natale, senza ironia, compresi nella cronaca delle festività che verranno.  Presto sapremo: ci sono varie ipotesi in campo dalla più restrittiva: cenone con i soli conviventi e coprifuoco anche a Natale, alle più generose un generico appello al buon senso ma una sostanziale tana libera tutti.

Cosa importante invece è che il Parlamento, ha votato quasi all’unanimità lo scostamento di bilancio. Credo sia il quarto dall’inizio dell’emergenza covid. Tutto il centro destra, Salvini compreso, ha votato con la maggioranza. In poverissime parole lo scostamento è la presa d’atto pubblica che non rispetteremo gli impegni presi con l’Europa con gli investitori per obiettivo di medio termine per il saldo di bilancio strutturale che ogni Paese dell’UE dovrebbe raggiungere in un certo periodo di tempo. Insomma spenderemo di più e incasseremo meno di quanto previsto. Ora grazie alla pandemia si può fare senza particolare scandalo. Ché ogni tanto bisogna dare al covid nostro quel che è suo, invece per il voto dell’opposizione pare si debba ringraziare Zio Silvio.

La flessibilità di bilancio attuale si deve al covid nostro

Pare che qualcuno per Natale si vaccinerà. Angela Merkel spiega al suo parlamento che i primi saranno i medici e gli infermieri e che il vaccino è “la luce in fondo al tunnel”. Chissà se c’è una Rimini (capitale italiana dei novax) anche in Germania. Con teutonica concretezza la cancelliera spiega anche che di sciare non se ne deve parlare fino al 10 gennaio, in tutta Eruropa. Però a meno che non tenti una nuova Anschluss pare che l’Austria resista.

Giuliano ed Ettore oggi sono rimasti a casa con la mamma. Il loro raffreddore migliora, domani si potrebbe provare a riportarli a scuola.

In attesa del vaccino e in vista delle visite che avete intenzione di fare ai vostri parenti, ora c’è la possibilità di fare dei test diagnostici rapidi in Farmacia. Qui nel Lazio in molte farmacie
vi lascio qui la lista.

State bene e adelante con judicio!

26.11.2020



> provo a dirgli che era ieri il suo compleanno ma. > e ci guardava pieno di una gioia che ho qualche difficoltà a levargli dal viso.  Alla fine con Giuliano gli ricantiamo tanti auguri. Ad Ettore piace tanto che sia il suo compleanno e non capisce perché lo debba festeggiare un solo giorno all’anno. I saturnali per il suo genetliaco si sono in ogni caso protratti per tutta la serata di ieri, abbiamo anche ballato oltre che scartato giocattoli e tagliato torte.

Però les deux erano decisamente raffreddati quindi abbiamo deciso di restare a casa oggi. Le maestre sono sempre più sensibili, anche comprensibilmente, quindi onde evitare che ce li rimandino a casa li teniamo spontaneamente.

I miei due piccoli, come capitava a me, sono spesso raffreddati quindi la cosa è abbastanza fastidiosa. Comunque niente febbre qualche lavaggetto e un po’di pazienza.

Tutto questo potrebbe avere una fine a breve. Per qualche ora è circolata la voce che i primi ad essere vaccinati, già a dicembre addirittura prima della riapertura delle scuole, saranno alunni, insegnanti e personale non docente. Quando lo dico a Giuliano gli brillano gli occhi e mi chiede se davvero  li vaccineranno prima di Biden e di Conte.  Poi però l’ipotesi svanisce come era apparsa sui giornali.

Oggi Speranza sul suo piano vaccinale, che presenterà il 2 dicembre in Parlamento, dice che prima andranno alle categorie a rischio “Come personale sanitario, anziani e chi ha più patologie.”

Nel frattempo l’ipotesi di riaprire le scuole superiori e le scuole medie, ove chiuse, entro il 9 dicembre prende sempre più corpo anche se fra

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