Giovedì 15 Ottobre 2020 13:10
Una cosa enorme
da 13/11/20 a 22/11/20
Teatro Vascello
UNA COSA ENORME
di Fabiana Iacozzilli
con Marta Meneghetti, Roberto Montosi
In scena una donna con una pancia enorme e un fucile in mano. Si muove nel suo spazio fatto di pochi oggetti tra i quali riesce ancora a essere se stessa: un frigorifero, una macchina del gas, una poltrona, una pianta morta. Sul fondo della scena intravediamo un cumulo di “roba”. La donna è in costante e paranoico ascolto di una minaccia che incombe dall’alto. Questa nostra donna è incinta da un tempo indefinito e da un tempo infinito cerca di tenere dentro di sé il proprio pargolo, di non metterlo alla luce, o meglio, di impedirgli di venire al mondo.
Le immagini che vediamo fanno parte di un incubo o sono solo una proiezione delle paure incancrenite nella sua mente? Probabilmente siamo in uno spazio dell’anima, in uno spazio in cui l’anima gesticola e ci fa interrogare sulla nostra condizione di donne e uomini perennemente in bilico tra il voler essere genitori e il rimanere figli, ma anche su un’altra questione: nel momento in cui diamo la vita a qualcuno lo stiamo forse condannando alla morte?
di Fabiana Iacozzilli
con Marta Meneghetti, Roberto Montosi
In scena una donna con una pancia enorme e un fucile in mano. Si muove nel suo spazio fatto di pochi oggetti tra i quali riesce ancora a essere se stessa: un frigorifero, una macchina del gas, una poltrona, una pianta morta. Sul fondo della scena intravediamo un cumulo di “roba”. La donna è in costante e paranoico ascolto di una minaccia che incombe dall’alto. Questa nostra donna è incinta da un tempo indefinito e da un tempo infinito cerca di tenere dentro di sé il proprio pargolo, di non metterlo alla luce, o meglio, di impedirgli di venire al mondo.
Le immagini che vediamo fanno parte di un incubo o sono solo una proiezione delle paure incancrenite nella sua mente? Probabilmente siamo in uno spazio dell’anima, in uno spazio in cui l’anima gesticola e ci fa interrogare sulla nostra condizione di donne e uomini perennemente in bilico tra il voler essere genitori e il rimanere figli, ma anche su un’altra questione: nel momento in cui diamo la vita a qualcuno lo stiamo forse condannando alla morte?
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