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Mercoledì 25 Novembre 2020 20:11

Pulizia del parco di Aguzzano nel ricordo dello scultore Alfiero Nena

Domenica 29 novembre 2020, dalle 10 alle 12, pulizia del parco di Aguzzano coordinata dall’Associazione “Insieme per Aguzzano” www.insiemeperaguzzano.it in 
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Domenica 29 novembre 2020, dalle 10 alle 12, pulizia del parco di Aguzzano coordinata dall’Associazione “Insieme per Aguzzano”
www.insiemeperaguzzano.it
in collaborazione con i Volontari del verde  nel ricordo dello scultore Alfiero Nena e della sua opera in Piazza Hegel a Roma. Parteciperanno tutte le Associazioni attente al territorio e alla sostenibilità come “Colli Aniene bene comune” che ha già assicurato la presenza.

Lo scultore è scomparso un mese fa nel rimpianto di chi lo ha conosciuto come persona proba, integerrima oltre che sommo artista presente nei maggiori musei e luoghi importanti del mondo.

Al questo parco ha voluto lasciare un’opera, seppur piccola, ma di grande significato; e noi – afferma Mauro Staroccia presidente di “Insieme per Aguzzano” – vogliamo omaggiarlo con questa manifestazione che vuol sottolineare un concetto semplice: come Nena ha speso la sua vita a lasciare bellezza, così va coltivato e incrementato con gesti concreti l’impegno personale di ciascuno di noi per mantenere la bellezza che ci circonda.

Quindici anni fa, il 19 maggio 2005 veniva inaugurato il parcheggio interrato del PUP di Piazzale Hegel. E come per ogni parcheggio realizzato dall’Arch. Giorgio Nena fratello di Alfiero si inaugurava anche l’opera d’arte (“Gabbiani”, ferro) insistente su quel nuovo spazio aperto alla cittadinanza come era già successo con “La nuova vita” della vicina Piazza Montesquieu e in altre piazze di Roma (“Cavallino” di Via Malfante, “Cavallo e cavaliere” di Via Cristoforo Colombo, “Il nuovo mondo” di Via Igino Giordani).

Qualche giorno prima dell’inaugurazione Giorgio aveva chiesto ad Alfiero un’opera, anche piccola, da inserire a Piazzale Hegel. Era troppo tardi. Alfiero non l’aveva. Ma ideò subito, con una grossa verga di ferro che giaceva nello studio-laboratorio l’opera che tuttora fa mostra di sé al cancello del parco di Aguzzano. Accese la forgia, scaldò man mano il ferro fino all’incandescenza e col maglio meccanico modellò il ramo. Poi, aiutandosi con un disegno fatto sulla carta di un sacco di cemento, sagomò due gabbiani che con un gessetto ricopiò su una lamiera. Con la fiamma ossidrica la ritagliò e foggiò così due magnifici uccelli. Non fece fatica. Ce li aveva già nella mente i gabbiani, quegli stessi che gli ricordavano il suo fiume Sile, la sua Treviso a venti km da Venezia, dove era stato da bambino e da giovanotto prima di trasferirsi a Roma nel 1959 per stare vicino a Michelangelo. Ne ha fatti tanti di gabbiani: li ha messi nelle mani delle due monumentali statue di S. Francesco commissionati per Sorrento e per il lago d’Orta, alla riviera di Ponte Dante a Treviso. Arditissimi gabbiani che gareggiano continuamente con le leggi della statica. Nena nella sua arte ha sempre inserito la sfida dell’ingegno umano ai limiti imposti dalla natura. E le sue opere pubbliche sfidano venti e tempeste. Non saranno questi a prevalere.

Il gabbiano posto più in alto della piccola opera di Piazzale Hegel reca però sul becco un ramoscello d’olivo. Basta poco a fare di un ferro un’opera d’arte. E’ il messaggio perenne di pace che Nena ha messo ostinatamente su ogni sua opera. Da quando ci fu la guerra all’Iraq di Saddam Hussein. Oggi sappiamo che fu una guerra pretestuosa. Non bastarono tre milioni di persone solo a Roma per fermarla e l’Associazione Fidia da lui fondata, quel giorno c’era a sfilare con la gente comune; c’era chi scrive, c’era Nena e c’erano anche le suore, uscite dai loro conventi a quella imponente manifestazione.

Lo scultore ci teneva a foggiare uccelli, uccellini e colombe di pace. Simboli che disseminava ovunque nelle sue opere, dalla porta “Giovanni Paolo II” realizzata per il Museo Tesoro di S. Pietro alle medaglie della Maratona di Roma che ha ideato per ben 14 anni. Nella sua posta elettronica riceveva delle e-mail di atleti italiani e stranieri che venivano a partecipare alla Maratona di Roma non solo perché è la maratona più bella del mondo ma specialmente, affermavano candidamente, per non perdere la medaglia di Nena.



Quello organizzato da Mauro Staroccia  presidente del Comitato “Parco di Aguzzano” in un contesto di attenzione all’ambiente, di rispetto per la natura, di ecologia in nome di Nena, afferma il fratello Giorgio, ci ha sorpresi ma ci ha fatto immensamente piacere”. Nena ha seminato bene. Da par suo, nella semplicità e nella chiarezza en–plein–air. Come la piccola opera oggi commemorata. Gli siamo grati e saremo in molti a ricordarlo.

 

Luigi Matteo

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