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Lunedì 21 Dicembre 2020 18:12

La pandemia raccontata dagli street artist sui muri di Roma

La pandemia raccontata dagli street artist sui muri di Roma


Un reportage in progress per raccontare come gli street artist (e non solo) stanno interpretando la pandemia nella capitale fin dalla consapevolezza dell’arrivo del virus nel nostro paese. Comparso a febbraio 2020 in via Principe Amedeo, sul muro esterno del mercato Esquilino, questo capolavoro di poster art è ancora al suo posto dopo tanti mesi. Firmato […]

La pandemia raccontata dagli street artist sui muri di Roma


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La pandemia raccontata dagli street artist sui muri di Roma


Un reportage in progress per raccontare come gli street artist (e non solo) stanno interpretando la pandemia nella capitale fin dalla consapevolezza dell’arrivo del virus nel nostro paese.

Comparso a febbraio 2020 in via Principe Amedeo, sul muro esterno del mercato Esquilino, questo capolavoro di poster art è ancora al suo posto dopo tanti mesi. Firmato Laika, giovane street artist romana anonima, raffigura la cinese Sonia, proprietaria del ristorante Hang Zhou in via Nino Bixio, svuotatosi non appena giunta la notizia del virus nella capitale. La protagonista dell’opera ostenta un cartello con la scritta #JeNeSuisPasUnVirus (io non sono un virus) mentre trasporta una ciotola di riso nella quale sono conficcati due bastoncini d’incenso. Non ha bisogno di commento la vignetta con la scritta: “C’è in giro un’epidemia di ignoranza… dobbiamo proteggerci!!!”

Laika, C'è in giro un'epidemia di ignoranza, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Laika, C’è in giro un’epidemia di ignoranza, Roma 2020Tra Il 9 marzo e il 18 maggio 2020 abbiamo vissuto per la prima volta il lunghissimo lockdown  che ci ha costretto nelle abitazioni per contenere l’emergenza da Sars-Cov-2. Risale a quel periodo la campagna di comunicazione “Andrà tutto bene“, lanciata dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo a sostegno della raccolta fondi per la Protezione Civile Nazionale. Grazie ai social, il messaggio si è diffuso in tutto il paese e in tutte le regioni i bambini, sollecitati da genitori e docenti, hanno appeso a cancelli e balconi coloratissimi disegni in segno di speranza.

Andrà tutto bene, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Andrà tutto bene, Roma 2020In pieno lock-down, il ben noto street artist Hogre ha dipinto provocatoriamente su una tamponatura di una cisterna romana pertinente alla Villa delle Vignacce nel Parco degli Acquedotti due figure che si baciano attraverso delle maschere antigas. Titolo dell’opera, ingiustamente criticata da molti, Rianimazione.

Hogre, Rianimazione, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Hogre, Rianimazione, Roma 2020E ancora, in pieno lockdown, viale Trastevere deserta. Un coronavirus verde acqua ammicca agli sporadici passanti.

Fuck Coronavirus, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Fuck Coronavirus, Roma 2020Il simpatico galletto di K2M, in via della Volpe, a due passi dal Chiostro del Bramante, pronuncia lapidariamente il ben noto aforisma in romanesco  “con affetto e sentimento, meno te vedo e mejo me sento” per rimandare ai disagi del distanziamento sociale. [segnalazione di Gabriela Häbich].

K2M, Con affetto e sentimento, meno te vedo e mejo me sento, Roma 2020 [cortesia Gabriela Haebich, CC BY NC SA]
K2M, Con affetto e sentimento, meno te vedo e mejo me sento, Roma 2020Arriva l’estate, ci rilassiamo, ma a settembre ecco che le notizie iniziano a peggiorare e si ricomincia con i D.P.C.M., i decreti del presidente del Consiglio dei ministri che periodicamente ci elencano le restrizioni a cui ci dobbiamo sottoporre e ci informano sui cosiddetti “ristori” per farci tirare delle boccate d’ossigeno.

Torna in scena Laika, con tre poster incollati tra il 26 e il 27 ottobre nei pressi della Biblioteca del Senato in via della Minerva per denunciare la situazione di alcune categorie di lavoratori profondamente colpite dalla crisi e ancora non sufficientemente o per nulla tutelate dalle azioni di governo: i comparti della ristorazione, del teatro e dello sport.

Un manifesto dal titolo “Sull’orlo del baratro, la rabbia è servita” ritrae due camerieri che sostengono dei fumogeni mentre due personaggi maschili pranzano sospesi sulla città, chiaro riferimento alla fotografia scattata nel 1932 da Charles Ebbets nota come Pranzo in cima al grattacielo (del Rockefeller Center a New York).

Laika, Sull'orlo del baratro la rabbia è servita, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Laika, Sull’orlo del baratro la rabbia è servita, Roma 2020 Il secondo manifesto illustra un gruppo di attori in teatro, uomini e donne che indossano le mascherine e che imbracciano un fucile e una serie di bottiglie da cui fioriscono fiori colorati, trattati come dei “Miserabili“!

Laika, Trattati come miserabili, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Laika, Trattati come miserabili, Roma 2020Il terzo manifesto è ambientato all’interno di una palestra dove un atleta cerca di sollevare “Il peso insostenibile” del nuovo DPCM.

Laika, Un peso insostenibile, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Laika, Un peso insostenibile, Roma 2020E che dire dell’opposizione, sempre pronta ad accusare il governo d’incompetenza e inefficienza? Oppofinzione viene definita in questo sticker in via degli Uffici del Vicario.

Oppofinzione, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Oppofinzione, Roma 2020L’autunno è arrivato. A pochi passi da piazza Santa Maria in Trastevere, campeggia un gigantesco ritratto dell’attore Damiano De André che indossa una mascherina coloratissima.

Damiano De André, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Damiano De André, Roma 2020Via Canova, a pochi passi da piazza Augusto Imperatore, l’artista di strada palermitano Tvboy dedica un poster dal titolo The virus is not over ai due maggiori “influenzers”  del momento sul tema del coronavirus: la virologa Ilaria Capua e l’immunologo Roberto Burioni che augurano un Buon Natale ai passanti [segnalazione di Gabriela Häbich].

Tvboy, The virus is not over, Roma 2020 [cortesia Gabriela Haebich, CC BY NC SA]
Tvboy, The virus is not over, Roma 2020Di rione in rione, raggiungiamo Borgo Pio e stavolta lo street artist di turno è MauPal, romano, classe 1972. La scenetta sottostante è un chiaro riferimento a uno dei personaggi di Verdone, Furio Zoccano, protagonista di uno degli episodi del film Bianco, Rosso e Verdone. La moglie Magda Ghiglioni lo sopporta silenziosamente anche quando si lamenta per i disagi provocati dalla pandemia.

MauPal, Non ce la faccio piùùùù, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
MauPal, Non ce la faccio piùùùù, Roma 2020E ancora Maupal utilizza Tom & Jerry per ricordare ai passanti le regole del distanziamento sociale.

MauPal, Un metro!!!, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
MauPal, Un metro!!!, Roma 2020E lo street artist goy_deburd, in Via Campobasso al Pigneto, sottolinea il concetto con un disegno molto stilizzato.

goy_deburd, Please keep your distance, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
goy_deburd, Please keep your distance, Roma 2020 A ottobre, parte una vera e propria campagna governativa per l’utilizzo dell’app Immuni nella gestione del contact tracing. La tecnologia ci doveva venire in supporto per avvertirci se avevamo avuto un’esposizione a rischio, anche con gli asintomatici. Purtroppo, l’app non ha mai funzionato a dovere e anche chi la aveva scaricata, l’ha poi buttata nel cestino. È   goy_deburd che, nel quartiere Prenestino in via Gentile da Mogliano, sfrutta il dipinto di Guido Reni, Giuseppe e la moglie di Putifarre per accennare alla campagna. Si racconta nella Genesi che la sposa del ricco egiziano si fosse invaghita dello schiavo Giuseppe e avesse cercato di sedurlo. Il giovane non si concesse e la donna, offesa, lo accusò di tentativo di violenza di fronte al marito. Accusato ingiustamente Giuseppe fu imprigionato dal Faraone, ma poi, graziato dalla misericordia di Dio, venne liberato e affiancò il direttore delle prigioni nelle sue mansioni. Nell’opera murale, il Covid-19 è allegoricamente rappresentato dalla moglie di Putifarre che aggredisce il cittadino che tenta di difendersi dal virus con la mascherina e l’app.


Goy_Deburd, Allegoria del dipinto di Guido Reni, Giuseppe e la moglie di Putifarre
È quasi Natale e da un paio di giorni sono stati annunciati l’arrivo imminente del vaccino e il Vaccine Day previsto per il 27 dicembre. A pochi passi da un negozio di articoli religiosi, sempre a Borgo Pio, giganteggia un altro manifesto di MauPal con un bizantineggiante Santo Stefano protomartire che in una mano sostiene un turibolo da incenso e nell’altra una siringa dalla quale sprizza il sacrum vaccinum contro il Covid. Un omaggio alla chiesa che sta dimostrando grande apertura nei confronti della scienza.

MauPal, Sacrum Vaccinum, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
MauPal, Sacrum Vaccinum, Roma 2020 Nell’incertezza degli esiti dell’attesissimo vaccino, auspicando il ritorno alla normalità c’è chi inizia a invocare un miracolo.

Ci vorrebbe un miracolo, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Ci vorrebbe un miracolo, Roma 2020 Siamo arrivati alla Vigilia di Natale. Solo da pochissimi giorni è stato pubblicato l’ultimo DPCM. In via Prenestina, accanto alla Sopraelevata lo street artist Fulcro ha incollato il poster Estasi di Natale: reinterpretazione contemporanea dell’Estasi di Santa Teresa d’Avila, capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, conservato nella chiesa di Santa Maria della Vittoria.

Estasi di Natale, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Estasi di Natale, Roma 2020La santa verticalizzata tiene in mano il quotidiano “Le stampe”.  Tutta la pagina è dedicata al Natale annullato  e alle restrizioni del nuovo DPCM, provocatoriamente rinominato Decreto Produci Consuma Muori, invitando il passante a leggere l’articolo.

Estasi di Natale, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Estasi di Natale, Roma 2020Ed ecco il 2021. Da un balcone dietro il Colosseo pende una bandiera che saluta l’anno che se ne va con un bel “Ciaone proprio! Dumilaventi se semo visti“.

Dumilaventi se semo visti, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Dumilaventi se semo visti, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]Gli street artist ancora non sono rientrati in azione, però la cittadinanza esprime il proprio malcontento, a cominciare dalle scuole, molte delle quali rimangono ancora chiuse. E nel sacco della Befana dell’IC Alberto Manzi al Pigneto solo carbone al Ministero dell’Istruzione per un anno scolastico caratterizzato dall’assenza di relazioni e socialità.

Solo carbone al Ministero dell'Istruzione, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Solo carbone al Ministero dell’Istruzione, Roma 2020 A pochi passi, sullo storico ponticello che divide in due il quartiere, un po’ di positività in questa frase che sfrutta i verbi più gettonati da un anno a questa parte.

Infettate di vita, vaccinate d'amore, Roma 2020 [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Infettate di vita, vaccinate d’amore, Roma 2020 [Fotoreportage a cura di Maria Teresa Natale]

La pandemia raccontata dagli street artist sui muri di Roma


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