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Giovedì 7 Gennaio 2021 15:01

Agenda del Parco 2021: 1-15 gennaio, la via Prenestina nei primi secoli

L’antica strada che conduceva alla famosa e ricca Gabii, la via Gabina, permetteva di entrare nell’entroterra della campagna ad Est 
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L’antica strada che conduceva alla famosa e ricca Gabii, la via Gabina, permetteva di entrare nell’entroterra della campagna ad Est di Roma e di comunicare con tutta quella porzione di territorio.

Oggi la moderna Prenestina parte da Porta Maggiore, esattamente come avveniva in passato, anche se nei secoli della Repubblica la porta veniva chiamata Nevia e Exquilina, e l’attuale percorso è grosso modo quello di circa tremila anni fa.

Dopo aver lambito la Bassa Valle dell’Aniene, la strada si inerpicava sui Monti Prenestini per raggiungere la città di Praeneste (l’attuale Palestrina), sulle pendici occidentali del Monte Ginestro. Da Palestrina, poi, era possibile accedere alle strade che conducevano verso la Campania in un periodo anteriore alla costruzione della via Appia.

Il tracciato fino a Gabii – ristrutturato nel IV sec. a.C. e di nuovo risistemato nel II a.C. – era realizzato con tre rettifili: il primo fino all’attuale piazzale Prenestino, il secondo fino ai Gordiani, il terzo di ben 11 km conduceva fino alle porte della città.

Antica via Prenestina a Tor Tre Teste
Antica via Prenestina e resti di mausolei

La realizzazione di una strada non era un’attività da lasciare al caso. I percorsi erano sempre sentieri preistorici già conosciuti; ai romani, modernizzatori, spettava il compito di rendere agevole, veloce e controllabile la nuova costruzione.

Si tracciava prima il percorso che risultava essere il più veloce (non sempre agevole, ma il più rapido), e poi si passava alla costruzione della strada: scavo della trincea, posizionamento di un primo strato di grosse pietre che servivano da filtro in caso di forti piogge (statumen), sopra veniva steso uno strato di pietrisco più fine (rudus) che veniva battuto con pesanti martelli, sopra ancora ghiaia e sabbia (nucleus) che serviva da manto accogliente dell’ultimo livello, quello visibile, realizzato con blocchi abbastanza grandi di basalto (pavimentum).

Le vie principali erano larghe circa 4 metri per permettere l’incrocio di due carri, e le stesse potevano essere collegate tra loro da diverticoli (stradine) più stretti.

Nella foto: Tratto dell’antica Prenestina e resti di una necropoli con numerosi mausolei rinvenuti all’angolo della moderna via Prenestina (lato destro per chi proviene dal Centro) con via di Tor Tre Teste.



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