La pellicola presentata nel 2019 alla Festa del cinema di Roma e finora bloccata dalla chiusura delle sale. In scena il bisogno di incontro e dialogo

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Nel 1997 Peter Cattaneo, nato a Londra nel 1964 ma di origini italiane, esordisce al cinema con Full Monty, una commedia di taglio sociale che ottiene un largo e meritato successo fino ad essere candidata al Premio Oscar 1998 (per sua sfortuna è l’anno di Titanic che trionfa con 11 statuette). Quel lancio ottenuto nella platea internazionale più prestigiosa permette a Cattaneo di girare altri tre film tra il 2001 e il 2008. Poi, dopo un periodo di stasi, torna a farsi notare nel 2019 quando dirige La sfida delle mogli, presentato in quell’anno alla Festa di Roma e la cui uscita, in calendario per il 2020, è rimasta bloccata dalla chiusura delle sale. Finora inedito, il film si è piegato alla necessità di non restare nascosto e quindi di utilizzare la piattaforma televisiva (su Sky). A partire dalla visione alla Festa di Roma, il film del resto ha fatto capire di avere ottime qualità e forte senso narrativo.

La storia vede al centro Kate, moglie di un colonnello e madre di un figlio caduto in battaglia. Kate vive in una base militare inglese e condivide con altre donne giornate spesso tutte uguali. Ora arriva un nuovo ordine e i soldati inglesi sono mobilitati per la partenza in Afghanistan. Mentre agli uomini non mancano le cose da fare, le donne cercano di non restare a guardare. Kate si offre volontaria per sostenere Lisa, nominata responsabile delle attività ricreative. Di carattere molto diverso, Kate e Lisa si scontrano su tutto, fino al progetto di un coro fatto dalle donne del campo.

Tenendo ben fermo sullo sfondo l’esempio della commedia punteggiata da inserti drammatici (le schermaglie tra le due sono molto profonde al pari del momenti nei quali emerge un sottile umorismo), il film mette in scena in sostanza il bisogno di incontro e di dialogo in una comunità. Così all’inizio le presenti fanno non poca fatica ad avvicinarsi l’una all’altra, timorose e diffidenti. Si capisce che hanno poca voglia di esporsi e di mettersi in gioco. Di fronte all’occasione di una esibizione pubblica alla prestigiosa Royal Albert Hall di Londra emergono molte fratture e divergenze prima che il gruppo riesca a compattarsi. A Kate è affidato il compito di operare la difficile sintesi tra tutte, unendo i vari stati d’animo, superando dolori e senso di solitudine e accettando il bisogno di una condivisione.

Va detto che Kristin Scott Thomas tiene egregiamente in pugno questo coro dapprima disordinato e alla fine unito e solidale. Ben interpretato e ben scritto, con la pulizia formale impeccabile del miglior cinema anglosassone, La sfida delle mogli si vede molto volentieri e propone anche non pochi spunti di riflessione.

26 gennaio 2021

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