Servizi > Feed-O-Matic > 93094 🔗

Lunedì 25 Gennaio 2021 11:01

Allarme associazioni per canoni di concessione palestre scolastiche

Il Covid19 ha ridotto in modo sostanziale la funzionalità degli spazi di aggregazione e dei momenti di condivisione interpersonale. Strutture 
… Continua...

leggi la notizia su Sport - ABITARE A ROMA



Il Covid19 ha ridotto in modo sostanziale la funzionalità degli spazi di aggregazione e dei momenti di condivisione interpersonale. Strutture sportive e luoghi dall’alta funzione di sociale, le palestre scolastiche hanno subito in modo significativo le gravi conseguenze della pandemia. Chiuse da lungo tempo per le necessarie misure ristrettive, le associazioni per l’erogazione sussidiaria dei servizi sportivi scolastici lanciano un nuovo grido di allarme.


«Nel V Municipio vi sono ben 36 associazioni che svolgono attività sportive e ricreative fondamentali per il territorio», spiega Fabio Spadaccia , Rappresentate delle associazioni sportive per l’Osservatorio sportivo scolastico del V Municipio, intervistato dall’Associazione Impegno CiVico. «Il nostro è un impegno sociale di notevole rilevanza grazie a prezzi calmierati che consentono un accesso per tutti alle strutture, dagli anziani ai bambini.»”

I DPCM per la limitazione del contagio hanno imposto un lungo stop e il divieto di accesso agli impianti scolastici utilizzati.
La problematica centrale rimane il nodo dei canoni di concessione che devono essere pagati dai concessionari all’amministrazione pubblica per l’utilizzo degli spazi. Non essendo stato possibile erogare i servizi sussidiari le associazioni vincitrici dei bandi chiedono di poter ottenere lo stralcio di tali costi.

«La delibera comunale 78/2020  – spiega Spadaccia – ha recepito le nostre richieste relative all’annullamento del canone e alla proroga delle concessioni, ma di fatto queste indicazioni non si sono tradotte in un’azione politica e amministrativa concreta, né a livello dipartimentale né a livello municipale.»

Non solo il Comune ma in una successiva determina di giunta anche il V Municipio ha nuovamente ribadito la legittimità delle richieste delle associazioni concessionarie ma l’azione politica è rimasta ancora una volta lettera morta. Il canone di concessione è rimasto di fatto una spada di Damocle sulle realtà associative del territorio.

«I municipi si sono mossi in ordine sparso – conclude Spadaccia. – Il 23 gennaio ho inviato diretta comunicazione della problematica ai vertici municipali e al Sindaco. Chiediamo al V Municipio un’azione chiara: un atto amministrativo che confermi l’azzeramento del canone per il periodo di chiusura forzata e la logica proroga di due anni della concessione.»

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI