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Mercoledì 27 Gennaio 2021 12:01

Giorno della memoria, il Papa: «Ricordare è stare attenti»



Il monito di Francesco: «Queste cose possono succedere un'altra volta». La voce delle Comunità islamiche d'Italia: «Mai più Olocausti. Mai più orrori»

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Anche Papa Francesco ha voluto ricordare questa  mattina, 27 gennaio, al termine dell’udienza generale, il Giorno della Memoria, nell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. «Commemoriamo le vittime della Shoah e tutte le persone perseguitate e deportate dal regime nazista – ha detto, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana, collegati per seguire l’udienza in streaming -. Ricordare è un’espressione di umanità. Ricordare è segno di civiltà. Ricordare è condizione di pace e di fraternità». Ancora, «È stare attenti, perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finendo col distruggere quel popolo e l’umanità. State attenti a come è cominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità», l’appello del Papa.

Al fianco delle vittime dell’antisemitismo anche l’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii), che «condanna l’oblio dell’orrore e sottolinea l’importanza della memoria. Perché anche il nostro presente non è esente da situazioni in cui sussistono violazione dei diritti umani e torture», si legge in un comunicato diffuso oggi, 27 gennaio. Di qui l’appello: «Mai più Olocausti, mai più orrori». Appello che trova immediatamente concretezza e attualità. «È proprio per omaggio alla memoria che ci preme, come musulmani, sottolineare ciò che sta accadendo oggi in particolare alla minoranza degli uiguri nella regione cinese dello Xinjiang e ad altre etnie, costretti nei campi di detenzione e di lavoro – è scritto ancora nel comunicato -. La detenzione extragiudiziale di milioni di persone, insieme all’uso di sistemi di sorveglianza capillari e le sistematiche restrizioni della libertà, infatti, sembrano soltanto la punta di un iceberg già di per sé inenarrabile. Ribadiamo con forza il nostro sostegno alle comunità ebraiche per gli orrori del passato, orrori che talvolta contro di loro sembrano ripetersi sotto altre forme inneggianti all’antisemitismo – è la conclusione -, e auspichiamo che i governi internazionali si occupino degli uiguri e di ciò che sta accadendo loro».

27 gennaio 2021

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