Giovedì 18 Febbraio 2021 10:02
Al via “TBQ Letteratura e Periferia”, un progetto di Teatro Biblioteca Quarticciolo
TBQ Letteratura e Periferia è un progetto di Teatro Biblioteca Quarticciolo, a cura di Francesco Pacifico, nato durante il primo
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La rassegna nasce per raccontare dei mondi, dei quartieri, delle zone delle città italiane, andando oltre la trama e il destino dei personaggi, per scoprire cosa c’è appena fuori dalla città stessa. Per noi è importante parlare del romanzo insieme all’architettura, all’urbanistica, alla politica, ecc. Abbiamo quindi deciso di presentare una serie di romanzi di scrittrici e scrittori italiani e guardare, attraverso le loro scritture, come raccontano il limite della città, le periferie e/o i vari tipi di periferie, o semplicemente dove il centro decide di essere arrivato e dove invece inizia qualcos’altro che non sappiamo bene cosa sia e facciamo quasi sempre fatica a definire.


Gli altri cinque incontri sono sempre condotti da Francesco Pacifico, in data e orario in via di definizione. Francesco Targhetta, in dialogo con Veronica Raimo, che, con Le vite potenziali (Mondadori), ci porta ad Albecom, azienda informatica che sorge nella periferia di Marghera (Venezia) e mette al centro tre vite, tre visioni del mondo, tre modi diversi e complementari di sopravvivere alla contemporaneità nel loro spazio. Nicola Lagioia, in dialogo con Antonella Lattanzi, con La città dei vivi (Einaudi) ci conduce in un anonimo appartamento della periferia romana per raccontare di due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato che, a marzo 2016, seviziano per ore un ragazzo più giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile; interviene. Alessio Forgione, insieme a Lisa Ginzburg, con Giovanissimi (NN Editore) racconta la storia di Marocco, quattordicenne che vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli, e della sua ferita aperta che non gli dà pace provocata dall’abbandono della madre, senza aver mai ricevuto sue notizie. Giorgio Vasta, con interventi di Christian Raimo, con Il tempo materiale (minimum fax) ci spostiamo a Palermo con la storia di Nimbo e dei suoi amici che sentono il vento di Roma nell’annus horribilis della storia repubblicana – le Brigate Rosse e il sequestro Moro – e, disgustati dal provincialismo senza scampo dell’Italia, si scollano lentamente dalla realtà fondando una loro cellula terrorista. Infine Giorgio Falco con L’ubicazione del bene (Einaudi) ci si concentra sull’hinterland milanese dove a venti chilometri in automobile dal lavoro e dal supermercato, come accade ai bordi di ogni metropoli, la città continua e diventa un altro luogo, Cortesforza, un luogo tanto più vero quanto più è immaginario; ospite dell’incontro Nicolò Porcelluzzi.