Piazza di Monte Citorio
Il nome di Montecitorio potrebbe derivare da monte accettorio, il monte dove le centurie si radunavano per
le votazioni. Al centro della Piazza l'obelisco "Psammetico II" (faraone del periodo 594-589 a.C.), alto 29 metri,
di cui 22 di colonna e sette di basamento e fregio: trasportato a Roma al tempo di Augusto da Eliopoli, fu collocato
come gnomone di meridiana in Campo Marzio. Caduto, a causa di un incendio, nel IX secolo, rimase sepolto fino al
1587, quando Sisto V iniziò l'opera di recupero che fu portata a termine nel 1792, sotto Pio VI, dall'arch.
Giovanni Antinori, che lo eresse nella posizione attuale aggiungendovi in alto il globo di bronzo con lo stemma papale.
Nel 1964 è stato totalmente restaurato.
Sul lato maggiore della Piazza il Palazzo Monte Citorio, che dal 1871 è sede della Camera dei Deputati.
Nel 1650 Innocenzo X (1644/1655), volendo donare un palazzo ai Ludovisi suoi parenti, incaricò il Bernini, che
realizzò la facciata con le sue parti sporgenti ottenendo, anche se con pochi elementi decorativi, una
particolare grandiosità. Rimasto incompleto per diversi anni fu ultimato, nel 1694, da Carlo Fontana per volere
di Innocenzo XII, e dedicato a sede dei Tribunali "Curia Innocenziana". Sono opera di Ernesto Basile, che vi lavorò
tra il 1903 ed il 1925, la grande aula dell'assemblea ad emiciclo con "L'Apoteosi della casa Savoia" e la facciata
posteriore del Palazzo, che affaccia su Piazza del Parlamento, realizzata in stile liberty, con una grande scala
di accesso con due gruppi allegorici di Domenico Trentacoste. Il grande lucernaio è di Sartorio.