Shevchuk ha tenuto l'omelia nella cattedrale di Subiaco. «Sono qui come testimone della speranza che viene dall’Ucraina. Cristo risorto è la nostra speranza e la nostra pace che vincerà la guerra»

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L’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha visitato domenica 11 maggio la basilica cattedrale di Subiaco, intitolata a Santa Scolastica. «Quando i potenti di questo mondo cercano gli accordi di pace, noi, sul posto, siamo testimoni che la guerra purtroppo si accanisce – ha detto tenendo l’omelia della celebrazione, nell’ambito degli appuntamenti per il Giubileo delle Chiese cattoliche orientali -. Ogni volta che si proclama una tregua, i bombardamenti purtroppo aumentano! Anche questa settimana».

Nella sua riflessione, il presule ha continuato: «Sono qui anche come testimone della speranza che viene dall’Ucraina. Siamo un popolo che vive veramente la grande tribolazione. Il fatto stesso che io sia vivo fra voi è un miracolo. In Ucraina – ha riferito – viviamo sotto i bombardamenti quotidiani. E la Capitale è il bersaglio più mirato. Molti ci domandano, forse anche voi mi volete domandare: ma voi ucraini avete qualche speranza? Sono qui per dire: sì! Perché siamo credenti, crediamo nel Signore», ha affermato con forza il primate ucraino. E «il nostro Pastore – ha aggiunto – è anche in mezzo alla nostra grande tribolazione, ma anche di più. Lui non è soltanto con noi, Lui è in noi. Ogni volta Lui stesso viene ferito, viene ucciso, viene rapito, anche come un bambino ucraino che viene portato via dalla sua famiglia. Lui ci conosce nel suo proprio Corpo che è la sua Chiesa, Lui è il Buon Pastore del mio popolo sofferente!». Proprio per questo, ha proseguito il presule, «Cristo risorto  è la nostra speranza e la nostra pace che vincerà la guerra».

Inevitabile il riferimento all’elezione di Papa Leone XIV, all’insegna della gratitudine. «Sappiamo che dalle mani di questo Leone nessuno ci strapperà, papa Leone ci ispira con la pace di Cristo risorto. Siamo nelle buone mani di Dio, che segue veramente la vita quotidiana dei suoi fedeli». Quindi, ricordando che nei prossimi giorni sono in arrivo a Roma da tutto l’Oriente vescovi, sacerdoti, fedeli, per il Giubileo delle Chiese cattoliche orientali, Shevchuk ha aggiunto: «Non potevamo immaginare che il nostro pellegrinaggio si sarebbe concluso con l’incontro con il neoeletto Papa. Papa Leone ci incontrerà nella prima sua udienza generale, proprio questo mercoledì. Veramente, il Signore è più grande anche di ciò che possiamo immaginare e chiedere di lui».

13 maggio 2025

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