A San Giuseppe al Trionfale la benedizione delle madri in attesa e il concerto promosso da Movimento per la vita, Forum famiglie e Pastorale familiare. Il "grazie" del vicario episcopale Manto

L'articolo proviene da .

Il legame profondo e viscerale che lega una mamma e un figlio è paragonabile al legame saldo e forte che unisce le pecore al Buon Pastore. Questo accostamento è stato il cuore dell’omelia che il vescovo Renato Tarantelli, vicegerente della diocesi di Roma, ha proposto nel corso della celebrazione di domenica 11 maggio, presieduta nella basilica di San Giuseppe al Trionfale. «Quella voce che il bambino riconosce e ascolta, avendola sentita per i 9 mesi della gestazione – ha spiegato – è la stessa che le pecore riconoscono del pastore, il Buon Pastore, quello stesso Agnello che ci ha salvati e redenti col suo sangue, così come la mamma ci ha salvati custodendo la nostra vita fino alla nascita».

Ancora, Tarantelli ha notato come «Cristo quale Buon Pastore prende su di sé il gregge per portarlo al Padre, là dove non avremo più né fame né sete, come dice oggi la Scrittura»; questo aspetto è per il vescovo risultato centrale anche «nella prima omelia del Papa Leone XIV» in cui «Cristo è al centro e il centro e noi pastori dobbiamo imparare a farci piccoli e a scomparire, secondo la logica di Giovanni Battista per cui io devo diminuire perché Lui cresca». Cristo, allora, «ci porta nella parte più profonda, dove possiamo attingere l’acqua vera», sono ancora le parole di Tarantelli, che ha richiamato di nuovo le parole di Leone XIV al Regina Coeli della mattina, sempre in relazione a questa logica dello sparire e del dare spazio, «avvicinando la logica del Buon Pastore e quella delle madri». Logica da «fare sempre più nostra – ha auspicato il vicegerente – affinché questo porti a rendere sempre più visibile Cristo a tutti coloro che incontriamo». Dopo l’omelia, Tarantelli ha impartito anche una speciale benedizione alle tante mamme presenti, molte quelle in attesa, speciali invitate a questa Messa dedicata nel giorno della loro festa.

Prima della celebrazione, il concerto “Viva la vita” aveva allietato il pomeriggio. Presentato da Claudia Koll e promosso dal Movimento per la vita romano in collaborazione con il Forum delle associazioni familiari del Lazio e l’Ufficio per la pastorale familiare del Vicariato, l’evento ha coinvolto il coro dei bambini di scuole e parrocchie di Roma diretto da Olimpia Tarzia, compositrice e autrice dei brani proposti oltre che tra i fondatori del Movimento per la vita italiano. Ad aprire il momento di musica e festa, il saluto del presidente del Movimento per la vita romano Antonio Ventura, che ha evidenziato come «il Movimento offre un sostegno concreto alle donne e alle coppie in difficoltà di fronte a gravidanze difficili o inattese, in collegamento con le case di accoglienza, i consultori familiari, i centri di aiuto alla vita e le altre realtà operanti a favore della vita e della famiglia».

Ancora, Ventura ha riferito che «dal 1985 fino a tutto il 2024 il Segretariato sociale per la vita ha seguito e aiutato circa 18mila gestanti e mamme con bambini, la metà delle quali era a rischio di aborto». Anche Lidia Borzì, delegata nazionale Acli alla famiglia e stili di vita oltre che presidente del Forum famiglie Lazio, ha portato il suo saluto mettendo in evidenza «l’importanza di dedicare grande attenzione alla maternità con cura e con coraggio», attuando una vera e propria «rivoluzione culturale, a cominciare dall’investire sul lavoro dignitoso, che è fondante di una società realmente inclusiva».

È intervenuto invece al termine dell’esibizione dei bambini monsignor Andrea Manto, vicario episcopale per la Pastorale della salute e coordinatore dell’ambito della Cura delle età e della vita del la diocesi di Roma. «Questo concerto è stato un modo per dire grazie alle mamme per il lavoro straordinario che fanno nell’allevare i figli», laddove «crescere un figlio è davvero una cosa straordinaria ed entusiasmante». Ancora, Manto ha aggiunto che «di fronte al canto di gioia e di vita di questi piccoli» è naturale ripensare «alle prima parole di Papa Leone XIV sulla pace» e così «rivolgo a voi e a tutte le vostre famiglie un augurio di pace vera», ha concluso.

 

13 maggio 2025

L'articolo proviene da .