Martedì 2 Dicembre 2025 12:12
Roma. “Aiuto, mi vogliono uccidere”: 18enne fugge dal campo nomadi legato e seminudo
Roma – Questa notte, intorno alle quattro, un ragazzo dell’apparente età di 18 anni è stato rinvenuto scalzo, legato e […]
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Roma – Questa notte, intorno alle quattro, un ragazzo dell’apparente età di 18 anni è stato rinvenuto scalzo, legato e seminudo in Via Salviati, mentre cercava di allontanarsi dal campo dove veniva tenuto prigioniero.
Alla vista delle pattuglie di Polizia Locale dei gruppi S.P.E. (Sicurezza Pubblica Emergenziale ) e IV Tiburtino, l’uomo, che presentava polsi e caviglie legate da lacci e fascette autostringenti, rivolgeva agli agenti una disperata richiesta di aiuto, dichiarando di essere in pericolo di vita in quanto taluni abitanti del campo, probabilmente gli stessi che avevano proceduto al sequestro, avevano intenzione di ucciderlo.
Sulle dinamiche della vicenda, la cui ricostruzione appare ancora oscura tra silenzi ed omertà dei residenti del campo, sono in corso indagini da parte della Direzione Sicurezza Urbana, anche passando al vaglio immagini che potrebbero essere state riprese dalle telecamere dei limitrofi uffici della Questura di Roma. Potrebbero seguire aggiornamenti sulle indagini.
Sull’ episodio che ha visto questa notte un ragazzo appena 18enne fuggire dal campo nomadi di Via Salviati seminudo e legato, dichiarandosi in pericolo di vita, è intervenuto il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) che, per voce del Segretario Romano Marco Milani, rende noto: “Ancora una volta di fronte ad un episodio che sembra uscito dalla scena di un film horror, a fronteggiare l’emergenza, sono state le pattuglie di Polizia Locale, impegnate nel servizio piantonamento dei campi nomadi che, tra spari, lanci di pietre e sequestri, è sempre più vicino ad un vero e proprio servizio di ordine pubblico. Purtroppo essendo oggi le Polizie Locali una presenza prevalente nei territori metropolitani, ci troviamo per l’ennesima volta a denunciare la disparità di trattamento con i colleghi delle altre forze dell’ordine.
Governo e Sindaco prendano atto dei nostri mutaro compiti, che vanno dagli interventi su chiamata al 112 alle ben più complesse indagini su sequestri e su droga. Chiediamo al Governo il riconoscimento dello status di forza di Polizia ad ordinamento Locale ed ai Sindaci delle grandi metropoli, primo fra tutti Roberto Gualtieri, una contrattazione che riconoscendo rischi e peculiarità del nostro lavoro, smetta di inquadrarci come impiegati in divisa.”
