Il maestoso Teatro è dedicato a Marco Claudio Marcello, figlio di Ottavia (sorella di Augusto) e di Caio
Claudio Marcello: nato nel 42 a.C., nel 23 a.C. sposò Giulia, figlia dell'Imperatore Augusto.
Il giovane Marco Claudio Marcello, non ancora ventenne, morì nello stesso anno delle nozze, suscitando un grande
rimpianto di tutti, e lo stesso Virgilio ne compianse la morte nel suo VI libro dell'Eneide.
Augusto, che in cuor suo aveva pensato di farne il suo erede, volle pronunciare il suo elogio funebre, e dispose
che le sue ceneri fossero poste nel
Mausoleo Di Augusto;
in suo onore volle realizzare il Teatro, già progettato e iniziato da Cesare che aveva, a tal scopo, fatto degli
espropri nel
Foro Olitorio.
Nel 17 a.C. vi si celebrarono i ludi secolari, ma solo tra il 13 e l'11 a.C. fu ultimato ed inaugurato con
superbi giochi. La costruzione esterna era in travertino, mentre i muri radiali e gli ambulacri erano di tufo
e laterizio
opus reticolatum; la facciata aveva tre ordini di 41 arcate, il primo dorico, il secondo ionico,
ed il terzo, attualmente scomparso, corinzio.
Il diametro della Cavea era di 150 metri, la scena era larga 20 metri e lunga 80, e poteva contenere 15.000 spettatori.
Fu restaurato da Vespasiano, e successivamente da Alessandro Severo, che vi celebrò i suoi ludi secolari.
Nel XII secolo divenne proprietà dei Fabi, che lo trasformarono in fortezza; passato ai Savelli, questi, nel 1523,
diedero incarico a Baldassare Peruzzi di costruire gli attuali due piani sovrastanti. Nel 1712 passò agli Orsini.
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