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Salita del Grillo

Salita Del Grillo - 00184 Roma
Monti [R.I]
Esquilino [1E]

La strada prende il suo nome dalla Famiglia Capranica del Grillo.
La Famiglia Caprinica era originaria di Capranica Prenestina, piccolo centro nella Provincia di Roma, sui
Monti Prenestini, che assunse una importanza rilevante nel XV secolo quando Domenico Capranica venne ordinato
Cardinale da papa Martino V, suo parente.

Nel 1447, salito al soglio papale Tommaso Parentucelli, con il nome di Niccolò V, il Cardinale Domenico Capranica
preparò un progetto di riforma della Chiesa. Fu odiato dai Borgia per aver biasimato il nepotismo di Callisto III,
Alfonso Borgia, durante il suo pontificato.

Inoltre il Cardinale Capranica, umanista e mecenate, lasciò il suo nome legato al Collegio Capranica, con sede nel suo
Palazzo in Santa Maria in Aquino.
Nel Collegio Capranica possono essere ammessi giovani romani fra i 15 ed i 35 anni: essi debbono ricevere gli
ordini sacri entro il triennio ed ottenere il dottorato in teologia, od in diritto canonico, entro sette anni.

Successivamente la Famiglia Capranica proseguì la sua ascesa con la nomina di Paolo ad arcivescovo di Benevento,
Angelo a Vescovo di Rieti, e Nicolò a Vescovo di Fermo.

Nel XVII secolo alla Famiglia Capranica passarono i titoli ed i possedimenti dei Marchesi Cavalieri e dei
Marchesi del Grillo, da cui il nome di Marchesi Capranica del Grillo.

Scendendo la strada a metà del percorso, in Piazza del Grillo, sulla sinistra l'ingresso del maestoso
Palazzo del Grillo, realizzato agli inizi del XVIII secolo; l'ingresso, con un passaggio ad arco sulla
strada, si collega ad un'altra parete del palazzo che è addossato alla Torre del Grillo, del XIIsecolo.
Il Palazzo è ora passato alla Famiglia di Robilant.


Torre del Grillo

Nell'interno del Palazzo un piccolo giardino con fontane e scalone, ornato da bellissimi portali con decorazioni
a stucco.

Sul Marchese Capranica del Grillo noto a Roma come Marchese del Grillo, si raccontano molte storie, non confermate
storicamente, sugli scherzi che il Marchese amasse fare.
Sembrerebbe che lo stesso papa proibisse al Marchese del Grillo di prendere a sassate coloro che si radunavano
sotto il suo palazzo nella promessa di un lancio di monete. Per questo motivo lo stesso Marchese avrebbe chiesto
al Papa se avesse potuto lanciare della frutta e, avutane l'autorizzazione, procedette a lanciare delle pigne.
Ma questa è solo una delle storie che Roma racconta sul Marchese del Grillo, durante il Papato di Pio VII.

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