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Via Nazionale

Via Nazionale - 00184 Roma

Inizia dalla Piazza della Repubblica, cinta da due palazzi, realizzati
da Koch (1896-1902), che formano un monumentale ingresso alla strada e
ripetono l'andamento della grande esedra delle
Terme di Diocleziano
che si trovano di fronte.

Lunga 1.500 metri fu realizzata successivamente a Roma Capitale, durante
il periodo "Umbertino", così detto per il Re Umberto.

La sua esecuzione fu all'epoca molto criticata, accomunata alle molte
deludenti urbanizzazioni realizzate dai "buzzurri", così erano chiamati
dai romani papalini i burocrati scesi da Torino al seguito del
Governo Sabaudo.
Le critiche non tenevano conto che molte delle opere eseguite dai "buzzurri",
per estendere la Città, sarebbero state eseguite anche dal governo di Pio
IX che aveva già iniziato la realizzazzione della strada sul tracciato
dell'antico Vicus Longus, nella valle tra il
Quirinale
e il
Viminale.


Certamente se fosse stata realizzata dal governo papalino non si sarebbe
chiamata Via Nazionale né sarebbero nati i palazzi sulla zona del Viminale
estendendosi sino all'Esquilino, creando una zona detta "quartiere piemontese";
ma le trasformazioni erano ormai in atto, e come spesso avviene, i tempi
hanno cancellato tutte le accuse.
La denominazione di Via Nazionale fu scelta per dare, appunto, un senso di
italianità, intestando le traverse e le via limitrofe a città come Torino,
Firenze, Nopoli, Genova, Milano, Parma, Palermo.
Nel nuovo quartiere, invece, le strade furono intestate a personaggi della
casa Savoia, e statisti sabaudi.

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