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Piazza Colonna

Piazza Colonna - 00187 Roma
Colonna [R.III]
Centro Storico [1A]

La Piazza, voluta da Sisto V sul finire del cinquecento, è un perfetto quadrato realizzato con quattro palazzi ed al
centro la Colonna di Marco Aurelio. La colonna, eretta tra il 180 ed il 196 in occasione del trionfo di
Marco Aurelio sui Marcomanni, i Quadi ed i Sarmati è simile per dimensioni e stile alla Colonna Traiana, che si trova
nel complesso dei Fori Imperiali. E' alta 29,60 metri, e con la base e capitello raggiunge i 42 metri di altezza;
realizzata in 28 pezzi con un diametro di 3,70, nell'interno una scala di 190 gradini giunge alla sommità,
dove Sisto V, nel 1588, incaricò Domenico Fontanna di collocarvi, in luogo della statua dell'Imperatore,
la statua di San Paolo, che Leonardo da Sarzana e Matteo Castello modellarono e GianBattista Torrigiani
fuse in bronzo dorato, e di restaurare il basamento, nel quale fu posta una errata iscrizione che l'attribuisce ad
Antonino Pio. Nei bassorilievi che compongono i 23 giri della spirale sono rappresentate la "guerra sarmatica" e
la "guerra germanica". Alcune figure della parte centrale ed alta del bassorilievo, andate distrutte, furono
riscolpite ed inserite da Silla Longhi e Matteo Castello.

Uno dei quattro palazzi che formano la Piazza è il Palazzo della Galleria Colonna, luogo storico della Roma della
"belle époque", sorto ai primi del novecento al posto dell'antico palazzo Piombino, con grande portico che si
divide in due rami a Y. Oggi completamente trasformata, la Galleria fu, nel grande "caffè Berardo", luogo di
appuntamenti e di ritrovo di artisti, soppiantata poi da
Via Vittorio Veneto
al tempo della dolce vita.

Al lato opposto il Palazzo Wedekind, che risale all'ottocento, su disegno di Pietro Camporese, con il portico
formato da 16 colonne ioniche dell'epoca augustea provenienti da Veio, all'epoca sede della Posta Pontificia ed
oggi sede del quodidiano Il Tempo.

Alla sinistra il Palazzo Ferraioli, eseguito su progetto di Francesco Paparelli, appartenuto alle famiglie
Del Bufali, Aldobrandini e Niccolini. Attigua al Palazzo una piccola Chiesa del cinquecento dedicata a Santa
Maria della Pietà e facente parte dell'Ospedale di pazzi; passata poi alla Confraternita dei Bergamaschi fu
dedicata a San Bartolomeo dei Bergamaschi.

Ultimo palazzo del quadrilatero, non certo per importanza, è Palazzo Chigi, iniziato dal Moderno per la Famiglia
Aldobrandini, fu ultimato nel 1630 da Della Greca. Passato ai Pamphili, fu venduto da Donna Olimpia Pamphili detta
"Pimpaccia" al Cardinale Fabio Chigi per la enorme cifra di 41.314 scudi.

Il Palazzo rimase di proprità dei Pamphili fino al 1917, quando fu ceduto allo Stato Italiano, dopo essere stato
sede l'Ambasciata d'Austria-Ungheria fino al 1915, inizio della "grande guerra". Preso in possesso dallo Stato fu
destinato a sede del Ministero degli Esteri e poi a sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Tra il Palazzo Chigi e Palazzo Wedekind un piccolo tratto di strada in salita collega Piazza Colonna con
Piazza di Monte Citorio
; sul lato opposto di Palazzo Chigi, Largo Chigi con il palazzo della Rinascente, opera del De Angelis nel 1887;
da Largo Chigi ha inizio Via del Tritone che raggiunge Piazza Barberini.

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