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Piazza Venezia

Piazza Venezia - 00187 Roma

Situata quasi al centro geometrico di Roma, ha forma
di rettangolo di metri 130 x 75, ed è il punto di confluenza dei
principali assi stradali cittadini. Nata nel '400 in rapporto
al Palazzo Venezia che le dà il nome fu, fino all'800, il
punto di arrivo della "corsa dei Barberi", la corsa dei
cavalli di Barberia che correvano senza fantino, che si
svolgeva, a carnevale, da
Piazza del Popolo lungo il
rettifilo di via del Corso imbandierata.

Risistemata a fine '800 per la realizzazione del
Vittoriano,
monumento a Vittorio Emanuele II realizzato di
fronte a Via del Corso.

Oltre a Via del Corso confluiscono in Piazza Venezia
altre quattro strade: Via Cesare Battisti che proseguendo per
Via XIV Maggio la collega con Via Nazionale. Via del
Plebiscito che, quasi a proseguimento della prima, l'unisce a
Corso Vittorio Emanuele II per raggiungere
Piazza San Pietro.

Le altre due strade che confluiscono in Piazza Venezia
dai due lati del Vittoriano sono: Via dei Fori Imperiali
proveniente dal Colosseo
e dai Fori e Via del Teatro di
Marcello dalle zone
Aventino e Ostiense.

A destra del Vittoriano vi è il Palazzo delle
Assicurazioni Generali di Venezia, di fronte il Palazzo
Venezia, la prima sistemazione della Piazza è rinascimentale,
ma l'aspetto attuale del luogo si deve quasi interamente a
pesanti interventi ottocenteschi e del regime.

All'angolo della Piazza si trova un gigantesco busto
femminile detto popolarmente "Madama Letizia", essendo l'unica presenza
femminile del gruppo di statue parlanti, alle quali di notte
venivano affissi epigrammi satirici e di critica al governo papalino.

Nella memoria di molti questa Piazza è quella delle
adunanze oceaniche del fascismo: qui nel "foro d'Italia"
Mussolini arringava la folla dal "balcone" del
Palazzo Venezia che nel periodo dal 1924 al 1943 fu sede del
del capo del governo ed in cui erano tenute le riunioni del
Gran Consiglio del Fascismo.

Tale Palazzo fu fatto costruire nel 1455, come propria
residenza, dal cardinale veneto Pietro Barbo che, divenuto
poi papa con il nome di Paolo II, lo ampliò con la nuova
facciata della Basilica di San Marco.

Fu opera di diversi autori fra i quali Giuliano di
Sangallo e Leon Battista Alberti, che con questo edificio
affermò, per la prima volte a Roma, i principi
rinascimentali, ancora leggibili nel portale, nel cortile e
nella decorazione interna, Unisce elementi di medievali e
rinascimentali. In origine aveva due torri e, nel 1751,
viene aggiunto il "balcone". Nell'interno la famosa sala
del Mappamondo affrescata dal Mantegna, studio privato del
Duce.

Nel 1564 è la sede dell'Ambasciata della Repubblica
Veneta e nell'800 di quella Austriaca.

Oggi c'è un Museo con arazzi, armi, argenti e ceramiche.

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