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Fontana di Trevi

Piazza di Trevi - 00187 Roma
Trevi [R.II]
Centro Storico [1A]

La più monumentale fontana di Roma, resa più imponente e fragorosa dalle limitate dimensioni della piazza e dal dedalo di vicoli che bisogna attraversare per arrivarci, aspetti che sembrano intenzionali per aumentare l'effetto scenografico.

Nel 19 a.C. il generale Marco Agrippa, genero di Augusto, nel rientrare a Roma dopo la vittoriosa battaglia di Anzio contro Antonio e Cleopatra, è stanco ed assetato quando una fanciulla di nome Trivia gli mostra una sorgente di acqua che sgorga purissima a 26 km dalla città.

Agrippa fa convogliare l'acqua a Roma, nell'attuale posto, e fa erigere le sue Terme, alimentate dall'Acqua Vergine, così detta dalla Fanciulla (virgo), mentre il nome Trevi deriva da Trivia.

Nel 1453, Nicolò V, fece riparare i danni che avevano ostruito per otto secoli le condutture e ricostruire, da Leon Battista Alberti, il prospetto principale.

Urbano VIII, Maffeo Barberini, diede incarico al Bernini, nel 1625, di demolire l'antico prospetto e dare inizio ad una nuova, più grandiosa fontana, che lui possa vederla affacciandosi dalle finestre del Quirinale, ma, dopo quattro anni, l'opera fu sospesa con la morte del Papa.

Soltanto 90 anni dopo, papa Clemente XII, nel 1730 bandì un concorso per la realizzazione della fontana che venne vinto da uno sconosciuto, Nicola Salvi, che ne fece il suo capolavoro, si dice rubando il primo progetto del Bernini.
I lavori, che costarono 12 miliardi, durarono 30 anni e furono ultimati,sotto Clemente XIII, nel 1762 e fu Giuseppe Pannini a mettere l'ultima pietra.

Felice fusione di architettura con elementi naturali, rocce e acqua ha un prospetto largo 20 metri ed alto 26. Emerge nel mezzo con l'imponenza di un arco di trionfo "la reggia dell'Oceano", costruito con un ordine di quattro colonne corinzie addossate a lesene, sormontato da un grandioso attico ornato da statue e coronato da balaustra con ricco fastigio. Le sue ali laterali hanno due piani di finestre fra lesene e attico. Dal nicchione centrale si stacca la colossale figura dell'Oceano, trascinato sul cocchio a conchiglia da due cavalli marini guidati da tritoni, scultura del Bracci del 1762.

Secondo una tradizione turistico-mondana chi butta una monetina nella fontana tornerà a Roma. I soldi recuperati nell'acqua in occasione della pulizia della fontana vanno agli operai addetti alla manutenzione ed il suo incasso si aggira sulle 100 mila lire settimanali.

Nel 1960 Anita Ekberg, in una famosa scena del film di Fellini "La dolce vita" ha fatto il bagno notturno nella fontana sotto lo zampillo di acqua che esce dalla "reggia dell'Oceano".

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