Santa Maria in Trastevere
La basilica è tra le più antiche di Roma, forse la prima dedicata alla Vergine ed aperta al culto.
La tradizione vuole che, mentre a Betlemme nasceva il Cristo, sulla Piazza fuoriuscì uno zampillo d'olio, quale preannuncio della venuta del Messia, e che su tale punto fu voluta dal Papa San Callisto (217-222) la realizzazione di una piccola chiesa dedicata a "Santa Maria Fous Olei"; il punto della fuoriuscita dell'olio fu indicato, sotto il presbiterio, con una pietra rotonda con l'iscrizione "fous olei", ancora esistente.
L'opera rimase incompiuta e solo durante il Papato di San Giulio I (337-352) la piccola chiesa fu ultimata ed aperta al culto.
Successivamente intervennero Papa Adriano I (772-795), che fece aggiungere, le tre navate laterali e Papa Gregorio IV, (827-844), con la realizzazione di importanti opere nel presbiterio e con la creazione del Monastero per la cura della basilica.
Solo successivamente la Basilica raggiunse l'attuale dimensioni, con diversi interventi:
Papa Innocenzo II (1130-1143) spogliò le Terme di Caracalla, asportando marmi e colonne, che furono usati per realizzare importanti opere di ampliamento e la decorazione a mosaico dell'abside
rappresentante la Vergine tra Santi e Profeti;
Papa Eugenio III (1145-1153) fece innalzare la torre campanaria in stile romanico con l'edicola in mosaico, rappresentante Madonna con Bambino (restaurata nel 1291 da Pietro Cavallini);
Papa Clemente XI (1700-1721) promosse l'erezione del porticato, eseguito da Carlo Fontana nel 1702 (le quattro statue dei Santi sono di Giovanni Battista Théodon, Michele Maglia, Lorenzo Ottoni e Vincenzo Felici);
Pio IX (1846-1878) incaricò, nel 1866, Virgilio Vespignani di eseguire nel primitivo edificio restauri (tra cui la riapertura delle tre finestre centinate), e fece affrescare da Silverio Capparoni il frontone con la sua immagine.