Sabato 6 Febbraio 2021
#mangiare / bere
Le vere origini delle mitiche Fettuccine Alfredo.
Ammettiamolo: le fettuccine Alfredo non sono un piatto della tradizione romana.
Ma, per la loro semplicità e per il fatto che sono così famose nei paesi di lingua anglofona (insieme ai forse più diffusi "spaghetti con le polpette"), non abbiamo nessuna remora nell'inserirli nel gotha dei piatti storicamente romani (o quantomeno italiani, indipendentemente da chi sia questo Alfredo).
La burro e parmigiano, tanto cara agli studenti momentaneamente privi di vena creativa. Ma, se al posto delle fettuccine industriali usassimo quelle fatte in casa ... se al posto del "mix di formaggio grattuggiato" usassimo del semplice parmigiano invecchiato 24 mesi ... se al posto del "derivato del burro da siero di latte" usassimo un buon burro di panna di latte di malga ...
Aggiungiamo un pò di manualità per mantecarli (se riusciamo a farlo con una cacio e pepe la cosa non ci spaventerà) e otterremo un ottimo risultato.
Brandizzare una cosa come "pasta burro e parmiggiano" potrebbe sembrare inutile come farlo con le "uova al tegamino con pancetta"; ma apprezziamo comunque il tentativo degli "Alfredi" (a Roma ce ne sono due, che da anni si contendono la paternità del piatto).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa
Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola
trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo
(scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della
Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno
indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio
Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza
Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo.
Alfredo Di
Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a
base di burro e parmigiano, a sua moglie Ines, prostrata
in seguito al parto del suo primogenito. Il piatto
delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il
piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i
baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue
“fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a
seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza
Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di aprire a Roma il suo ristorante
“Alfredo” che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di
Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il
controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio
Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come
“Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore.
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di
Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni
della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un
flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le
famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro.
In
particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”:
una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due
noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di
gratitudine per l’ospitalità).
Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi
anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu
proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare
l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse "Alfré adesso famme
vede che sai fa". Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico "show"
che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d'oro
davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò "meno
male che non hai fatto l'attore perché posto per tutti e due nun c'era" e
consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue
foto insieme ai clienti più famosi.
Il ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di
Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Oggi si occupa di tramandare la tradizione la nipote di Alfredo, Ines Di Lelio.
Nei link: i due ristoranti (Il vero Alfredo e Alfredo alla Scrofa) e la ricetta.