Mercoledì 10 Giugno 2020
#mangiare / bere #ristoranti
Piccola guida ai ristoranti di Roma: la cucina asiatica
Mai come negli ultimi 10 anni abbiamo assistito al proliferare di ristoranti cinesi, giapponesi, tailandesi, orientali in generale.
Dove oggi vedete un'antica osteria romana, domani potrebbe esserci Li Wang (che è come dire Mario Rossi). La crisi dovuta al COVID-19 potrebbe incrementare il fenomeno.
Mettendo da parte considerazioni socio-economiche, non tutto il male viene per nuocere, perché bisogna ammettere che hanno i loro punti di forza.
1) Non soffrono dell'effetto "ristorante turistico". Ne potete trovare di buoni anche in pieno centro, allo stesso prezzo di quelli in periferia.
2) Sono economici ed offrono quasi tutti la formula All You Can Eat.
3) Sono "standard"; stesso menù, più o meno stessa qualità.
I punti a sfavore sono:
1) Quella che ci viene presentata come cucina "cinese" è la sola versione "cantonese"; vorreste provare solo la cucina veneta senza assaggiare quella siciliana? Inoltre rielaborata per incontrare i gusti degli occidentali. Un peccato, perché forse la Cina è una delle poche terre che può vantare una cultura culinaria degna di quella italiana.
2) Per mantenere contenuti i costi, non sempre vengono usate materie prime di grande qualità.
3) Quasi tutti i "cinesi" offrono anche piatti giapponesi; mangereste del foie gras di oca da "Osvaldo er pesciarolo"? Magari si può provare, ma i risultati non sono garantiti.
4) Il servizio è sempre molto approssimativo, ovvero si risolve nel lancio di piatti in ordine rigorosamente casuale.
Oltre alla cinese sono presenti, in misura nettamente inferiore, anche altre cucine orientali.
I ristoranti giapponesi, "solo giapponesi": alcuni molto eleganti, quasi tutti molto costosi. Ma c'e' da dire che il prezzo è giustificato. Offrono un buon servizio in location curate. E per fare del sushi è necessario pesce freschissimo, che poi va abbattuto (per legge) alla temperatura più bassa possibile, che poi va tagliato da un tizio che ha studiato almeno 10 anni, di cui i primi 3 passati a bollire riso.
I ristoranti thailandesi, "solo thailandesi", perché, come succede per i giapponesi, vediamo spesso apparire "pad thai" in menù cinesi. Non sono moltissimi, un pò tutti radical-chic. Ma il livello è buono.
I ristoranti vietnamiti e coreani: una rarità. Mangiare del "pho" a Roma è un'ardua impresa.
I ristoranti indiani: ce ne dovrebbero essere almeno una ventina, la maggior parte di alto livello (e costo).
A cercar bene, potreste trovare anche (se non nella loro piena realizzazione, almeno nelle intenzioni) ristoranti di: Filippine, Malesia, Indonesia, Iran, Libano.
Nella galleria troverete:
- qualche piatto della cucina cinese che difficilmente troverete a Roma
- una guida su come distinguere i vari tipi di sushi (che sarebbe riso e pesce) e sashimi (che sarebbe solo pesce)
Nei link troverete invece la lista dei ristoranti di Roma: non ha la pretesa di essere completa, ma potete filtrare per tipo di cucina e vedere i risultati sulla mappa.
E qualche ricetta romanesca a riprova che non solo i cinesi mangiano cose "strane".